Invincible: arriva su Prime Video la serie animata tratta dal fumetto di Robert Kirkman

Ne abbiamo già abbastanza di serie tv sui supereroi? Certo, non si può dire che sia un prodotto di cui ci sia poca offerta, anzi. I cinecomics sono riconosciuti da tutti come genere a parte e – sferzate snob a parte – apprezzati dal pubblico e dalla critica più aperta. Questa grande fortuna ha portato i maggiori portali di streaming a produrre sempre più serie tv sul tema, andando a ripescare personaggi e storie dallo sterminato panorama fumettistico. Al di là della major assolute DC Comics e Marvel, da alcuni anni vediamo nella grande distribuzione anche prodotti derivati da case editrici “minori”. Un maestro assoluto della trasversalità mediale è Robert Kirkman di cui abbiamo già apprezzato i suoi The Walking Dead e Outcast.

Con Invincible, Kirkman torna nel doppio ruolo di produttore di serie tv/autore del fumetto. A differenza delle serie precedenti, però, va a rimontare una storia già conclusa: precisamente Invincible esordisce per Image Comics nel 2003 e finisce dopo 15 anni di pubblicazioni. La serie tv Amazon Prime Video è l’occasione per rivederlo e aggiornarlo: per questo, i lettori che già conoscono le avventure di Mark Grayson & co., resteranno stupiti nel vedere come Kirkman ha rimesso mano sulla cronologia degli eventi già raccontati nel fumetto.

Invincibile, a grandi linee

Dal 26 marzo Amazon Prime Video ha distribuito sulla sua piattaforma le prime tre puntate della serie di Kirkman. Gli episodi successivi (per un totale di otto per la prima stagione) saranno distribuiti settimanalmente, ogni venerdì. Una mossa intelligente, che consente di unire la modalità binge watching tipica delle serie in SVOD e la pubblicazione tradizionale, molto apprezzata grazie alla concorrente Disney +. I primi tre episodi già bastano per apprezzarne punti di forza e svelare i lati un po’ più deboli del prodotto, che ci sono ma non disturbano eccessivamente l’esperienza.

Nei primi episodi possiamo dunque già testare quelli che saranno gli elementi-chiave di Invincible. Al centro della serie c’è il già citato Mark, il cui nome da supereroe dà il titolo all’opera. Mark è il figlio di Nolan Grayson, ufficialmente romanziere di successo ma in realtà Omni-Man, abitante di Viltrum e super-cittadino d’adozione della Terra. Omni-Man è un uomo sicuro di sé, la cui ombra da un lato rassicura dall’altro soffoca il figlio adolescente. La storia, almeno nella serie tv, parte poco prima che Mark sviluppi i propri poteri che, da buon viltrumita manifesta con la pubertà. I due personaggi operano su un pianeta protetto dai cosiddetti Guardiani del Globo, un gruppo di archetipi supereroistici che spazia da War Woman a Darkwing. Ora, per non incorrere in alcun tipo di spoiler (impresa sempre più difficile per chi commenta una serie tv) non proseguiremo oltre. Si può aggiungere però che, esattamente come da manuale del genere, assieme ai Guardiani opera un Teen-Team composto da eroi adolescenti, un po’ sulla falsariga dei Teen Titans, per intenderci.

Il potenziale pubblico di Invincible si distingue in due categorie: chi ha letto (e amato) il fumetto di Kirkman, Walker e Ottley e chi si approccia a questo universo direttamente con la serie tv. Per questo, va fatta una distinzione.

Invincible: perché vedere la serie tv su Amazon Prime Video

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Come già accennato, Kirkman approfitta del passaggio alla serie tv per rimettere mano sulla sua storia. Questo implica un montaggio differente degli eventi, ma anche la riproduzione fedelissima di momenti già esistenti. Da lucido autore transmediale, coglie appieno l’occasione per porre l’attenzione su tematiche evergreen (come il rapporto padre-figlio e la formazione del giovane eroe) riscrivendole con tempi giusti per un prodotto tv. In particolare, colloca un colpo di scena che nel fumetto avviene più avanti nel tempo come condizione di partenza della serie. Quindi per il lettore non si tratterà di un’esperienza ripetitiva, né di snaturare il concetto di partenza: è rileggere Invincible 18 anni dopo, in compagnia di Kirkman e di un cast entusiasmante.

Per chi invece si avvicina per la prima volta a Invincible con Prime Video, l’esperienza sarà del tutto nuova e (forse) un’opportunità di conoscere una delle più apprezzate scritture a tema supereroistico in circolazione. Vero, tutti i personaggi con cui ci si interfaccia ricorderanno eroi più famosi, ma è nello sviluppo delle loro storie e nel raccontare la loro complessa psicologia che Kirkman compie il suo capolavoro. Anche se si può obiettare che abbiamo già assistito a una magistrale interpretazione del concetto di eroe e antieroe (con The Boys, sempre su Amazon Prime Video), bisogna riconoscere che l’intento di Kirman qui è diverso. Non si tratta di infrangere il mito (come per il Patriota di Ennis) ma di calarlo in un contesto reale, con problemi reali e con rapporti reali. Dunque oltrepassare quell’aura di infallibilità del fumetto mainstream e mostrare drammi super-umani. Sempre con grande ironia a gusto per l’azione.

Punti di forza e punti deboli di Invincibile su Amazon Prime Video

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Una scena di Invincible, dal 26 marzo su Amazon Prime Video.

Come se non fossero sufficienti tutti i pregi fin ora elencati, possiamo mettere sul piatto ancora qualche altra perla. Restando sul contenuto, Invincible mantiene la promessa del suo essere una “serie di animazione per adulti”. Per questo, non si risparmia né in un umorismo graffiante e (spesso) raffinato, né in scene splatter. Non fatevi ingannare dalla palette luminosa e dai design rassicuranti: Invincible non è davvero un cartone animato da far vedere ai bambini.

Un altro elemento a favore dell’operazione-Invincible-serie-tv è la scelta del cast di voci originali. Su cosa puntare, si sarà chiesto Kirkman, nella trasposizione dalla carta allo schermo? Su uno degli elementi su cui nessun fan potrà fare paragoni: il sonoro. Facciamo solo qualche esempio, la funzione di Amazon Prime Video che permette di vedere il cast durante la puntata farà il resto. Omni-Man ha la voce di J. K. Simmons (J. Jonah Jameson nei film di Spider-Man), Amber è Zazie Beetz (Domino in Deadpool 2), Robot è Zachary Quinto, Allen the Alien è Seth Rogen. E Art Rosebaum (il sarto dei supereroi) è doppiato da Mark Hamill.

Forse l’unico elemento davvero deludente della serie è nel passaggio dalla tavola all’animazione. La qualità di quest’ultima non è adeguata al dinamismo della storia, che – paradossalmente – nella pagina immobile regalava momenti di impatto maggiore. Stranisce vedere come le tecniche di animazione siano rimaste a uno stadio coevo alla pubblicazione del fumetto (ricordiamo, edito per la prima volta nel 2003), quando in realtà le possibilità sono enormemente cresciute. Si tratta di un elemento sostanziale in un prodotto del genere, vero, ma come già detto non rovina del tutto la visione. Resta dunque il sapore del “si poteva fare di più” relegato, almeno nei primi tre episodi, esclusivamente al reparto tecnico. Va detto che il tratto di Walker e Ottley, i due disegnatori del fumetto, difficilmente si può riprodurre in un cartone animato che – salvo casi eccezionali – va semplificato.

In sostanza Invincible parte con ottime promesse e si candida ad essere un atteso appuntamento del venerdì. Insomma, da Wandavision in poi, il weekend si apre con i supereroi.

Francesca Torre
Storica dell'arte, giornalista e appassionata di film e fumetti. Si forma come critica tra Bari, Bologna, Parigi e Roma e - soprattutto - al cinema, dove cerca di passare quanto più tempo possibile. Grande sostenitrice della cultura pop, segue con interesse ogni forma d'arte, nella speranza di individuare nuovi capolavori.