Ciò che definisce un eroe non sono solo le sue azioni, ma anche il contesto in cui vive, i suoi compagni e i suoi nemici. Ripercorriamo quindi ciò che rende Kenshiro “l’Eroe di Fine Secolo”.

Primi anni ’80. Era il periodo degli eroi solitari e delle arti marziali (in particolare di Bruce Lee), e il disegnatore Tetsuo Hara insieme al suo editor Nobuhiko Horie, erano alla ricerca di uno spunto per un nuovo manga, quando a Hoire venne l’idea definitiva: un combattente di arti marziali che eliminava i nemici colpendo i loro punti di pressione. Nasce così, nel 1983, il personaggio di Kenshiro Kasumi, un giovane ragazzo del liceo che viene incastrato per un omicidio non commesso. La storia venne pubblicata in due one-shot ottenendo un discreto successo, e così ad Hara si affiancò lo sceneggiatore Buronson (nome d’arte di Yoshiyuki Okamura) per aiutarlo nel proseguire il manga. I due nuovi collaboratori, influenzati dalla presenza di Mad Max (Interceptor da noi), decisero di cambiare ambientazione e diedero così vita al mondo post-apocalittico che oggi tutti conosciamo. Nasce così Hokuto No Ken (Ken il Guerriero), il Pugno dell’Orsa Maggiore.

Le influenze della cultura pop di quel periodo in Hokuto No Ken sono abbastanza palesi, soprattutto osservando la figura di Kenshiro, che combatte come Bruce Lee ed è praticamente una copia stile manga di Mel Gibson in Mad Max. Tutta l’ambientazione, così come i costumi e gli usi dei vari personaggi derivano dal film di George Miller, e non mancano altre citazioni e riferimenti sparse per tutta l’opera.

Ma Ken ormai lo conosciamo tutti, e quindi eccoci qui con uno speciale sui nemici, gli amici e l’universo di Hokuto No Ken.

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I nemici di Kenshiro

L’universo di Ken il Guerriero è pieno di personaggi interessanti, ma i più iconici sono ovviamente gli antagonisti, vere forze portanti dell’opera, mai banali e spinti da motivazioni che vanno al di là della mera conquista di tutto. Primo tra tutti troviamo Shin, colui che ha inflitto a Ken il marchio delle sette stelle sul petto e uno dei tre tiranni dell’era post-nucleare. Ciò che muove Shin è il suo amore quasi ossessivo per Julia, tanto da strapparla dalle braccia di Kenshiro per metterla al sicuro da quel mondo selvaggio in cui si sono ritrovati. Shin è uno dei mastri della Sacra Scuola di Nanto di cui parleremo più avanti. Come è giusto che sia, Ken lo sconfiggerà, non senza grosse fatiche, ma ciò che è importante di Shin è che è il primo vero avversario con cui Ken si scontra, e che darà il via alla trama del manga.

Altro maestro di Nanto è Rei, che rappresenta anche un classico cliché del manga shonen, il nemico che diventa compagno di viaggio dopo l’incontro/scontro con l’eroe. Rei nel suo cammino con Kenshiro conoscerà l’amore di Mamiya e la morte per mano di Raoul, che gli infligge un colpo mortale, e di Yuda, che lo finisce. Rei, grazie all’influenza di Ken, farà un percorso di redenzione, e aiutato anche dall’amore per Mamiya, passerà dall’essere un distruttore di villaggi a protettore di uno di essi.

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Il Re di Hokuto non ha rimpianti!”

Raoul, l’antagonista per eccellenza, nemesi e fratello adottivo di Kenshiro.
Raoul è talmente presente nell’immaginario generale di Ken il guerriero da essersi meritato un proprio spin-off, Raoh – Il Conquistatore del Cielo, che narra di come Raoul sia diventato uno dei più forti tiranni del mondo post-apocalittico, scelta presa dopo che Ryuken, maestro della Divina Scuola di Hokuto, ha individuato Kenshiro come successore dell’antica arte, ruolo che secondo Raoul spettava a lui in seguito alla rinuncia del fratello di sangue Toki, malato a causa delle radiazioni.

Il personaggio di Raoul, rispetto a molti antagonisti classici del genere, è molto più umano e realistico, arrivando a provare sentimenti come la paura nei confronti di Ken, paura che lo porta addirittura a fuggire e ad affrontare un percorso che lo aiuti a sconfiggere il terrore prima di sfidare di nuovo il fratello adottivo. Il Re di Hokuto è umano, quindi anche mortale e fallibile, e questo lui lo sa, trasformando questa consapevolezza in determinazione per resistere davanti a qualsiasi nemico.
Una delle scene più iconiche che riguardano Raoul è quella in cui sconfigge Toki in combattimento, e non riuscendo ad infliggerli il colpo di grazia, lo stringe tra le braccia e scoppia in lacrime, piangendo per la sua malattia che gli impedisce di tirar fuori tutta la sua potenza.

Alla fine della prima parte del manga, Raoul, dopo essersi innamorato di Julia e averla rapita, verrà sconfitto da Ken, ma con le sue ultime forze solleverà il pugno al cielo emanando una forte energia che separa le nuvole, morendo così in piedi, sotto il sole che risplende.

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Gli amici di Kenshiro

Oltre a Rei, tra gli amici e compagni di viaggio conosciamo i giovani Bart e Lynn, senza dimenticarci della sua amata Julia.

La storia di Julia ormai la sappiamo, una bellissima donna dai capelli rossi, amata da molti personaggi ma promessa soltanto a Kenshiro, verrà rapita prima da Shin e poi da Raoul, ma alla fine verrà salvata da Ken, con cui vivrà i suoi ultimi giorni, morendo infine a causa di una malattia da radiazioni. Questo evento separa la prima parte del manga dalla seconda.

Bart e Lynn invece sono due ragazzini che tentano di sopravvivere al mondo post-nucleare e verranno salvati in varie situazioni da Kenshiro, decidendo quindi di seguirlo. In particolare, Lynn, che dopo aver visto i suoi genitori venire uccisi, perde la voce, ma la ritroverà grazie all’aiuto di Ken.

Nella seconda parte del manga, Bart e Lynn sono ormai degli adolescenti a capo dell’armata di Hokuto che si contrappone ai tiranni di tutto il mondo.
Bart diventerà un vero guerriero, e grazie a ciò che ha imparato osservando Ken durante tutti i suoi combattimenti, conosce qualche mossa della Scuola di Hokuto.
Lynn in questa seconda parte ricoprirà il ruolo di Julia in quanto motore degli eventi, venendo rapita e portata sull’Isola dei Demoni, dove Kenshiro dovrà vedersela con Kaiou, fratello maggiore di Raoul.

Tra Bart, Lynn e Ken, si viene a creare un triangolo, poiché Bart è innamorato di Lynn, che a sua volta è da sempre attratta da Kenshiro, ma lui la rifiuta, sapendola più al sicuro tra le braccia di Bart. Alla fine del manga, Lynn scoprirà di provare sentimenti anche per Bart e con la partenza di Kenshiro i due vivranno insieme per sempre.

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Omae Wa Mou Shindeiru

NANI!? Ok, meme a parte, fulcro centrale dei combattimenti di Hokuto no Ken sono le tecniche delle Scuole di Arti Marziali, e principalmente quella della Divina Scuola di Hokuto e la Sacra Scuola di Nanto.

La Divina Scuola di Hokuto, utilizzata da Kenshiro, Raoul, Toki e i loro fratelli, si basa sul distruggere i nemici dall’interno, colpendo gli Tsubo, ovvero 708 punti di pressione posti nascosti su tutto il corpo umano. Ogni Tsubo, se colpito con sufficiente forza e precisione, procura un determinato effetto, che può essere letale, come l’esplosione della testa, o benefico, come una capacità di guarigione aumentata.

Massima tecnica di questa scuola è il Musou Tensei, tradotta da noi come Rinascita del Vuoto o Trasmigrazione dell’Anima, e solo Kenshiro e Raoul sono in grado di praticarla. L’effetto di questa potente tecnica consente di immedesimarsi nell’avversario sconfitto copiandone tutte le tecniche in modo perfetto, inoltre rende invulnerabili, permettendo di annullare la propria presenza ai sensi del nemico e dona la capacità di combattere anche quando si è privi di coscienza.

La Sacra Scuola di Nanto è l’esatto opposto di quella di Hokuto: se la Scuola di Hokuto distrugge il corpo dall’interno, la Scuola di Nanto è in grado di distruggere tutto dall’esterno. Una ulteriore differenza risiede nelle tecniche, che Nanto divide in 108 stili, ma i più importanti sono sei: i Sei Sacri Pugni di Nanto o Sei Sacri Scuole di Nanto. Tra queste troviamo il Pugno dell’Aquila Solitaria, stile utilizzato da Shin, o il Pugno dell’Uccello d’Acqua utilizzato da Rei.

Mattia Alfani
Nato a Pescara nel'94 e diplomato in sceneggiatura alla Scuola Internazionale di Comics, dice di essere un grande appassionato di fumetti, videogiochi, cinema e serie tv, ma in realtà adora tutto ciò che è in grado di raccontare una storia, anche un semplice sasso. Ancora meglio poi se queste storie sono fantasy, horror o supereroistiche. Attualmente è alla ricerca della sua strada, saltando tra un università e l'altra, e nel frattempo da sfogo alle sue passioni scrivendone e condividendole su internet. Il suo modello di riferimento è il Dottore. Critico di natura ma non di professione, vorrebbe un mondo tutto suo, ma per ora si accontenta di quelli nei fumetti.