35 Momenti di storia da un cartone che continua a insegnarci tanto.

Mentre negli Stati Uniti va in onda la loro 29esima stagione, I Simpson sono ancora uno dei franchise più amati in tutto il mondo. Simpatici, irriverenti, semplicemente geniali, e spesso in grado di predire il futuro, uno dei loro tratti distintivi è però anche una particolarità della sigla iniziale. Ci riferiamo alle frasi che Bart Simpson, perennemente in punizione, scrive alla lavagna poco dopo le prime note del tema.

È veramente difficile e opinabile stilare una lista delle migliori frasi apparse in quasi trent’anni di onorata carriera, ma ci abbiamo voluto provare lo stesso. Abbiamo scelto, oltre quelle che più ci hanno fatto ridere, alcune piuttosto particolari, per i motivi che vi spiegheremo strada facendo.

Prendete il gessetto e seguiteci allora.

Non sprecherò il gesso (s01e02)

L’abbiamo scelta perché è la prima, storica, “chalkboard gag” dei Simpson, per la quale bisogna attendere la seconda puntata, “Bart il genio”. La prima puntata in assoluto dello show infatti era priva di gag.

Non sono una donna di 32 anni (s02e06)

Autoreferenzialità e rottura della quarta parete sono da sempre tra i capisaldi dei Simpson. La gag in questione infatti si riferisce al fatto che Nancy Cartwright, storica doppiatrice originale di Bart Simpson, all’epoca avesse proprio 32 anni.

Non cercherò scorciatoie (s02e11)

Bart scrive alla lavagna ciò che è traducibile con “Non cercherò scorciatoie” per l’appunto… trovando una scorciatoia. La frase è infatti scritta un paio di volte, e poi il pestifero Bart fa il furbo utilizzando le virgolette ed evitando di ripeterla fino alla fine della lavagna come di consueto.

Non farò stridere il gesso (s03e05)

Avete presente quell’orribile verso che fa il gesso quando stride sulla lavagna? Ecco, è esattamente quello che fa Bart… dopo aver promesso di non farlo più.

Finirò quello che ho comin (s03e41)

Questa è semplicemente geniale. Bart promette di finire ciò che ha iniziato, e lascia a metà il compito. Ironico no? Il bello è che capita spesso anche a noi. Come quella volta in cui

Questa punizione non è noiosa e inutile (s04e01)

Dopo quattro stagioni, sembra che Bart già non ce la faccia più, e anche gli autori si prendono in giro con una auto-gag. Se solo sapesse che gli spettano altri oltre vent’anni di gag…

Il caffè non è per i bambini (s04e11)

Extra dose di caffeina per Bart, che, supereccitato, scrive alla lavagna in preda ai tremori. No, il caffè non fa per lui, decisamente.

Non festeggerò traguardi senza importanza (s05e19)

Ancora autoironia per gli autori dei Simpson, con questa gag mandata in onda proprio nel centesimo episodio dello show.

Non userò abbrev. (s06e03)

Un po’ come nella gag in cui Bart non avrebbe cercato scorciatoie, il pargolo di casa Simpson la fa franca ancora una volta, abbreviando la parola “abbreviazioni”.

Questo non è un indizio… o sì? (s06e25)

Nella doppia puntata a cavallo di due stagioni, probabilmente il più grande cliffhanger (come li chiamiamo oggi) della storia per i Simpson, i fan della serie cercavano indizi su chi potesse essere ad aver sparato al Signor Burns dappertutto. Anche nella gag della lavagna.

Non mi lamenterò della soluzione quando la vedrò (s07e01)

Qui tutta l’autoironia degli autori dei Simpson viene fuori, quando nella soluzione del mistero del Signor Burns, è come se volessero mettere le mani avanti con i fan. “Se non vi piace, scusateci!”

Non riderò sotto i baffi (Lisa) (s08e07)

La particolarità di questa gag è che, nonostante non sia una chalkboard gag classica, non presente infatti nella sigla di questo episodio, e che sia Lisa a scrivere alla lavagna anziché Bart. Altro sketch autoreferenziale all’interno della scenetta in questione, è proprio Lisa che si chiede “Come fa Bart a farlo tutti i giorni?”. Geni.

La verità non è là fuori (s08e10)

Nell’episodio-parodia di X-Files, la gag della lavagna non poteva che essere dedicata alla celebre serie TV. Bart prende in giro infatti il motto dello show, storpiandolo in “La verità non è là fuori”.

Non farò casino con la sigla (s09e22)

Per il duecentesimo episodio dei Simpson, un’altra chalkboard gag… che non lo è. Nella sigla infatti viene raffigurata la famiglia che anzichè correre come d’abitudine verso il divano, corre nell’aula di Bart, dove il ragazzo sta scrivendo alla lavagna “Non farò casino con la sigla”.

Chiappe.com non è il mio sito internet (s10e05)

Questa è una curiosità sfiziosa sui Simpson: nella versione originale, il sito “Butt.com” (ossia Chiappe.com in italiano) è stato dovuto sostituire nelle messe in onda successive dell’episodio, in quanto era un vero sito internet. Fu dunque optato per “Butt.butt”.

“Lo ha fatto il Presidente” non è una scusa (s10e09)

È il dicembre 1998 ed è appena iniziato il processo per l’impeachment di Bill Clinton. Potevano dunque i Simpson evitare di fare satira sul Presidente travolto dalle polemiche? L’ovvia risposta in questa gag.

Nessuno legge più queste frasi (s13e02)

Diciassette stagioni di gag alla lavagna, e subentra un po’ di stanchezza negli sceneggiatori dei Simpson, che utilizzano nuovamente la loro brillante autoironia: “Nessuno legge più queste frasi”. Noi invece ne stiamo scrivendo uno speciale. Pensa te.

Non sono Charlie Brown sotto acidi (s13e05)

C’è sempre stata una bonaria rivalità tra gli sceneggiatori dei Simpson e quelli di South Park, ai quali è stata dedicata proprio questa gag. “Charlie Brown sotto acidi” è infatti una delle definizioni che furono date al cartoon di Parker e Stone.

.. e poi distrugge la lavagna (s14e11)

Tutta l’esasperazione di Bart Simpson (e probabilmente dei suoi sceneggiatori) esplode al trecentoduesimo episodio dello show, quando Bart durante l’ennesima punizione, sfascia l’odiata lavagna e corre via ridendo istericamente.

Non mangerò cose in cambio di soldi (s17e15)

Una gag storica, questa: nella prima messa in onda dell’episodio infatti, fu utilizzato un filmato live-action. In questa versione, un ragazzino biondo vestito come Bart Simpson, scriveva alla lavagna “Non mangerò cose in cambio di soldi”. In seguito fu utilizzata una versione classica della sigla, la cui gag della lavagna recitava “Non laminerò la cacca di cane”. Elegante.

Non girerò la lavagna al contrario (s17e16)

La quarta parete si fa sempre più sottile in questa gag, dove Bart, per l’appunto, capovolge l’intera aula, lavagna compresa.

Non scaricherò illegalmente questo film (The Simpsons Movie)

Anche il film dei Simpson presentava una chalkboard gag, nello specifico una in cui, fra il serio e il faceto, si invitavano gli spettatori a non scaricare la pellicola.

Non aspetterò vent’anni per fare un’altro film (s19e01)

Il primo episodio andato in onda dopo il film dei Simpson, il numero 401 per l’esattezza, è nuovamente l’occasione per un po’ di autoironia: gli sceneggiatori dello show infatti promettono di non aspettare altri vent’anni per un nuovo film dei Simpson. Beh, per il momento siamo a undici…

L’HDTV vale ogni centesimo (s20e10)

Altra gag storica dei Simpson, la prima in alta definizione e in 16:9. L’HDTV vale ogni centesimo, d’altronde, e in effetti non potremmo essere più d’accordo.

Il mondo potrà anche finire nel 2012, ma questo programma no (s21e10)

La psicosi dei Maya e la fine del mondo aveva già colpito, ma gli sceneggiatori dei Simpson (giustamente) non se ne crucciavano. “Se per caso cascasse il mondo, io mi sposto un po’ più in là”, e se per caso finisse il mondo, non sarebbe certo un buon motivo per smettere di sfornare episodi. O no?

Quando ho dormito in classe non era per aiutare Leo DiCaprio (s22e01)

I Simpson hanno da sempre attinto a piene mani dalla cultura pop, con riferimenti più o meno sarcastici nei confronti di praticamente qualsiasi cosa. Qui prendono di mira il film Inception.

Bart si è guadagnato un giorno libero (s23e14)

Doppia gag per il cinquecentesimo episodio dei Simpson: nella sigla è Milhouse a scrivere alla lavagna la frase “Bart si è guadagnato un giorno libero”, mentre Bart peraltro è affianco a lui e lo guarda con aria compiaciuta. Durante la puntata viene poi fatto un autoriferimento alla gag della lavagna, con Bart che scrive con una bomboletta spray sul muro “Amo il tracollo della società”, per poi sfrecciare via con una motocicletta anziché il solito skateboard.

La reale posizione di Springfield è in qualsiasi stato, tranne il tuo (s23e18)

“Dove si trova Springfield?” è una delle domande che più vengono fatte agli autori dei Simpson, che sono sempre stati vaghi nelle risposte. Esistono infatti diverse città chiamate così negli Stati Uniti d’America, situate in diversi stati. Qual è dunque quella giusta? Forse tutte, forse nessuna. La risposta infatti la fornisce Bart, in questa gag. Un po’ come a dire “Stacce”.

25 anni e non riescono a inventarsi una nuova punizione (s25e01)

La venticinquesima stagione dei Simpson si apre con questa considerazione. Davvero non esiste altro modo per far imparare una lezione a un ragazzino?

Ci mancherai molto, signora Caprapall (s25e03)

Probabilmente la più triste delle gag iniziali. Nove giorni prima della messa in onda della puntata, la doppiatrice della Signorina Caprapall, Marcia Wallace, morì a causa di una lunga malattia. Gli sceneggiatori vollero omaggiarla con questa scenetta, con tanto di Bart Simpson raffigurato triste, ed il personaggio da lei interpretato fu ritirato dallo show.

Spoiler: sfortunatamente mio padre non muore (s26e01)

Prima della ventiseiesima stagione dei Simpson cominciò a diffondersi in Rete un rumor secondo cui un personaggio della serie sarebbe morto. “Il padre di uno dei protagonisti”, si diceva, con i bookmakers a puntare su Nonno Simpson o lo stesso Homer. Gli sceneggiatori vollero prendere in giro i presunti leak in questo modo. Alla fine a lasciare lo show fu il padre di Krusty il Clown.

La pixel art non è vera arte (s26e14)

La sigla iniziale di questo episodio fu interamente realizzata in pixel art. Ovviamente, la chalkboard gag non poteva che essere a tema.

Non pagherò mia sorella per eseguire la punizione al posto mio (s26e19)

Ancora una volta non c’è Bart a scrivere la punizione. “Non pagherò mia sorella per eseguire la punizione al posto mio”. Lisa esegue la punizione al posto di Bart. Non fa una piega, no?

Mai perdere una scommessa con Bart Simpson (s27e18)

A scrivere la punizione è stavolta il Direttore Skinner, che, come si desume dalla frase alla lavagna, ha perso una scommessa con Bart.

Avere ragione fa schifo (s28e07)

Avete presente quei meme che circolano in Rete sulle varie predizioni del futuro dei Simpson che poi si sono avverate? Bene, anche gli sceneggiatori, a quanto pare, che in questa chalkboard gag probabilmente compiono il loro capolavoro. Come abbiamo già visto, nessuno è immune al bersaglio dei Simpson, tantomeno i politici, figurarsi il Presidente degli Stati Uniti. Succede dunque che nella puntata “Bart al futuro” (s11e07) Lisa Simpson, che nella visione di Bart diventa la prima presidentessa donna degli USA, fa capire di aver trovato un buco nel bilancio lasciato dall’amministrazione precedente, nello specifico dal “Presidente Trump”.

Sedici anni dopo, nel 2016, Donald Trump vince per davvero le elezioni, diventando il 45esimo Presidente degli USA, nomina che non fu affatto ben vista da buona parte dello showbusiness americano, autori dei Simpson compresi, che nella gag della lavagna rivendicano la previsione indovinata, loro malgrado.

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.