Abbiamo voluto la bicicletta…

 

Non sapete chi erano Gino Bartali e Fausto Coppi? Quando vi parlano di Giro d’Italia o Tour de France iniziate a programmare le tappe con le varie località da visitare? Allora chiudete questa recensione, perché non fa per voi.

Le Tour de France 2018, titolo sviluppato dal team francese di Cyanide Studios e pubblicato da Focus Home Interactive, NON È un “banale” titolo sportivo. È una freccia scoccata con estrema precisione al cuore degli appassionati di ciclismo e, se non lo siete, non potrà mai essere di vostro interesse.

Come tutti gli sportivi? No, perché a FIFA o PES abbiamo giocato tutti, anche solo per farsi due risate con gli amici, ma chi di voi ha mai provato tanto per provare (scusate il gioco di parole) un titolo sul ciclismo? Se qualcuno ha alzato la mano o detto “io” in primis benvenuto nella nostra recensione di Le Tour de France 2018, in secundis forse è il caso di andare in vacanza perché non è normale interagire così con uno schermo.

… ora ci tocca pedalare!

Partiamo col dire che, nonostante le tante speranze visti i passi avanti compiuti nell’edizione del gioco del 2017, il titolo annuale di Cyanide si presenta decisamente sottotono. Qualche gradita aggiunta c’è e ne siamo ben felici, ma non basta ad offrire quel quid in più che spinge a macinare ore su ore sul gioco, senza accorgersi minimamente del tempo che passa. Ma procediamo con ordine.

Tra le novità più interessanti di quest’edizione, troviamo la modalità Pro Leader, che ci consente di creare il nostro ciclista – grazie all’apposito editor – e incrementare le sue statistiche corsa dopo corsa, conseguendo obiettivi che vanno dal “semplice” vincere una corsa, al qualificarsi tra i primi 10. Purtroppo le opzioni di personalizzazione non si dimostrano né particolarmente realistiche, né in alcun modo determinanti: potrete scegliere l’età o il peso che più vi aggrada e nessuno dei due avrà un significativo impatto sul rendimento del nostro futuro campione.

Altra pecca, forse più grave, è il fatto che la modalità Pro Leader si distingue veramente molto poco dalla già nota Pro Team, nella quale invece di un solo ciclista, dovremmo creare a portare avanti un’intera squadra. La stessa identica cosa si può fare anche nella Pro Leader, rendendole, a conti fatti, troppo simili l’una all’altra anche nel gameplay visto che senza controllare e gestire l’intero team, il nostro ciclista difficilmente potrà arrivare in vetta alle classifiche.

“Sotto questo sole è bello pedalare, si, ma c’è da sudare!”

Se per un momento, vi siete immaginati d’inserire il vostro bel gioco ciclistico nella console, avviare una qualsiasi partita e gettarvi da subito in testa al gruppo, pronti a vincere tappa su tappa, avete fatto i conti senza l’oste. E in questo caso, l’oste, è una massa informe di corpi su ruote che, a 1km dall’arrivo, vi travolgerà come una slavina, facendovi finire tra i primi 25 se siete stati realmente in gamba. L’impossibilità di ruotare la telecamera a 360° rende il tutto ancora più d’impatto e vi ritroverete a dover, di colpo, tentare di reagire a una simile situazione.

Il ciclismo è un gioco di squadra, esattamente come tanti altri sport, ed è per questo che non dovrete MAI sottovalutare la gestione e il controllo degli altri membri del vostro team. Grazie ai comandi radio, potrete stabilire una strategia da adottare nella corsa, muovendo i ciclisti come se fossero delle pedine su una scacchiera. Se volete puntare tutto su un singolo ciclista, magari quello che avete creato nella modalità Pro Leader, potrete ovviamente farlo, ma sempre sfruttando il resto della squadra per spingerlo verso la vittoria, tenendo sempre presente che, tutti i corridori, hanno delle energie da tenere in considerazione, esaurite le quali difficilmente potrà essere di supporto alla squadra.

Questo aspetto dei Le Tour de France 2018, pur non essendo nulla d’innovativo, è forse quello che da maggiori soddisfazioni al giocatore, soprattutto se si è dei neofiti del genere. Vedere che, gara dopo gara, la gestione del team e le strategie adottate riescono a farci anche solo classificare tra i primi 10, da innegabilmente soddisfazione e man mano che si andrà avanti si inizierà a sentire la necessità di alzare il livello di difficoltà – che nei livelli più bassi risulta decisamente poco stimolante, complice anche un IA spesso poco reattiva.

 

Tanto fumo… ma poco arrosto

Nonostante la nuova modalità introdotta – che come abbiamo visto non è neanche nulla di rivoluzionario – e un calendario piuttosto ricco caratterizzato da competizioni come il Tour de France stesso, il Giro del Delfinato, la Parigi-Roubaix e le Parigi-Nizza, potremmo ben presto ritrovarci a fare i conti con l’antagonista per antonomasia del videogioco: la noia generata dalla ripetitività. A poco serve, in questo frangente, la presenza di una componente multigiocatore, cooperativa o competitiva, a schermo condiviso.

Colti da una possibile botta di noia, potreste ritrovarvi a guardare il paesaggio, notando piccoli dettagli che, magari, nelle prime gare vi erano sfuggiti e, forse, era meglio così. I modelli degli oggetti presenti nello scenario, così come quelli dei ciclisti o del pubblico, sono sempre gli stessi e, in particolar modo nei corridori, il vederli tutti con la stessa identica faccia, da una sensazione di vecchio al comparto grafico del gioco, tanto da far impallidire il “2018” scritto nel titolo. Non ci aspettavamo di certo che ogni singolo personaggio avesse il proprio modello, ma anche il solo realizzarne 3-4 avrebbe dato un briciolo di varietà.

Verdetto

Tirando le somme, Le Tour de France 2018 si dimostra un piccolo e svogliato passo avanti rispetto a quanto visto nella scorsa edizione. Nonostante un calendario arricchito da diverse competizioni, l’aggiunta della nuova modalità Pro Leader che poco si distacca dalla già nota Pro Team, e la presenza di una componente multigiocatore, l’offerta videoludica si dimostra un po’ scarna. Ciò nonostante, ci troviamo davanti a un titolo che può dare qualcosa, sia ai neofiti che, in particolar modo, agli appassionati di ciclismo, soprattutto per quanto concerne le meccaniche di gioco che riescono a trasmettere la giusta sensazione agonistica. Purtroppo il comparto tecnico non gioca a favore del titolo: la grafica mediocre e i modelli ripetuti in continuazione, stancano presto e danno un senso di vecchio a tutto il gioco. In sintesi: se siete appassionati del ciclismo e se non avete già l’edizione dello scorso anno, il nostro consiglio e di dare una chance al gioco poiché, nel suo piccolo, ha qualcosa da offrire e soddisfazioni da dare.

Federico Barcella
Romano di nascita, nerd per passione, amante di Final Fantasy, di Batman e dei Cavalieri dello Zodiaco. Parla poco ma ascolta e osserva molto, sente un’affinità smodata con i lupi e spera di rincarnarsi in uno di loro. Cede spesso alle tentazioni della rabbia con picchi che creano terremoti in Cina per l’Effetto Farfalla e odia la piega che sta prendendo l’Universo-Videoludico negli ultimi anni.