Un platform da leccarsi i baffi

Dopo il successo ottenuto sugli store di iOS e Android, il team svedese 1337 & Senri ha tirato a lucido il suo Leo’s Fortune, rimasterizzandolo in 1080p e portandolo su PS4, Xbox One e PC.

Acclamato come uno dei migliori giochi mobile degli ultimi tempi, Leo’s Fortune cerca dunque di fare il grande salto provando ad imporsi allo stesso modo anche sulle ammiraglie Sony e Microsoft.

Leo’s Fortune narra la storia di Leopold, una palla di pelo baffuta che, svegliandosi una mattina, trova il suo tesoro, frutto di grande lavoro e fatica, misteriosamente scomparso. Sospettando immediatamente di alcuni membri della sua famiglia, Leo non esita a buttare giù due righe per la moglie Mathilda e partire alla ricerca della sua fortuna e del ladro che gliel’ha sottratta, seguendo le monete che questo sembra aver inavvertitamente seminato alle sue spalle, nella fuga. Lungo la strada avrà a che vedersela con i suoi parenti e, alla fine dell’avventura, con una scelta tanto sofferta quanto significativa in termini di messaggio comunicato, a conclusione di una trama che non brilla per particolare originalità.

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Il viaggio di Leo si articola in cinque capitoli, a loro volta composti da vari livelli, per un totale di venti (più alcuni bonus).

Il gameplay di Leo’s Fortune è quanto di più classico un titolo platform possa presentare, ma decisamente di ottima fattura. Ogni livello che Leo dovrà affrontare per proseguire nel suo viaggio è infatti un piccolo capolavoro di level design, tra ostacoli ed enigmi ambientali. I primi si basano tutti sostanzialmente sulla fisica: che siano dislivelli, piattaforme basculanti o ingranaggi meccanici rotanti e irti di punte, sarà necessario coordinare al meglio i movimenti della palla di pelo con quelli degli ostacoli stessi, per poterli superare senza pericolo. In questo torna però di grande aiuto la principale caratteristica del protagonista: la capacità di Leo di, letteralmente, gonfiarsi, espandendo il volume del proprio corpo e divenendo in grado di planare per pochi attimi e raggiungere così appigli più lontani di altri, piuttosto che galleggiare per avere il tempo di sincronizzarsi perfettamente con le rotazioni, i percorsi e le curve che ci si troverà ad affrontare. E far gonfiare il protagonista sarà fondamentale anche in alcune, brevi fasi in cui si dovrà combattere con elementi naturali quali vento ed acqua, affinché questi non prevalgano sul baffuto Leo e lo conducano a morte certa.

Per quanto riguarda le fasi puzzle, ci si ritrova anche qui a fare i conti con enigmi ben congegnati, basati sulla pressione di pulsanti che aprono botole, oggetti da spostare per facilitarsi i salti o piccoli sistemi di carrucole da equilibrare per alzare od abbassare elementi dello scenario ed aprirsi così la strada.

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I livelli sono pressoché lineari, non presentano infatti aree nascoste o bonus, e questo li rende estremamente intuitivi da affrontare. A complicare le cose, però, interviene la difficoltà generale del titolo, che aumenta gradualmente con il procedere del protagonista nell’avventura. E se i primi livelli introduttivi possono risultare facili, così non sarà affatto per gli ultimi, ad esempio, in cui gli ostacoli diventeranno sensibilmente più complessi da superare. Niente che generi eccessiva frustrazione, però. Perché, nonostante capiti di morire a più riprese, il sistema di checkpoint ravvicinati e ben disposti non costringerà il giocatore a ricominciare un livello da capo, ma da un punto poco precedente quello della morte.

Per il loro essere stati concepiti per un gioco mobile, però, i livelli sono veramente brevi. Bastano pochi minuti (al netto delle morti che, inevitabili, arriveranno) per superarne uno, e una manciata di ore per portare a termine l’avventura. Apprezzabili comunque i tentativi di aumentare la longevità del titolo, attraverso piccoli espedienti. Il primo e più importante è il sistema di valutazione che il gioco assegnerà alla fine di ogni stage, che prevede un punteggio di massimo tre stelle, ottenibili raccogliendo tutte le monete presenti nel livello stesso, evitando di morire ed arrivando alla fine entro un tempo stabilito. Difficilmente questi tre obbiettivi saranno raggiunti al primo colpo, e si renderà dunque necessario ritornare più volte su ogni stage per ottenere la massima valutazione. Raggiunto un totale stabilito di stelle per ogni capitolo, si sbloccherà un livello bonus (per un totale di quattro). A questo si aggiunge la modalità Difficile, sbloccabile dopo aver completato per la prima volta il gioco (indipendentemente dalle stelle collezionate), che consiste nel rigiocare da capo l’avventura con una sola vita a disposizione per ogni livello. Una sfida ardua, probabilmente non alla portata di tutti, ma comunque certamente gratificante.

A livello tecnico, il gioco è semplicemente meraviglioso. Graficamente impressionante la qualità degli scenari e la loro eccezionale diversità: si passa da colline verdeggianti a cunicoli minerari sotterranei, dall’acqua delle ambientazioni marine alla neve delle cime delle montagne, passando per aspri crinali ventosi e rovine di città vagamente orientaleggianti, senza che uno di questi scenari sia sottotono rispetto agli altri. Ottime anche le cut-scenes che intervallano capitoli e livelli, e che servono a narrare la storia di Leopold e della sua famiglia. Tutti è visivamente di grande impatto, colorato e pieno di elementi fantasticamente animati, che siano quelli in primo piano piuttosto che il protagonista, il cui pelo e le cui espressioni sono la dimostrazione palese del grande lavoro fatto dagli sviluppatori per quanto riguarda grafica ed animazioni.

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Di grande impatto è anche il comparto audio, davvero sorprendente se si pensa che il gioco sia stato inizialmente sviluppato essenzialmente per il mercato mobile. Le musiche che accompagnano ogni livello sono orecchiabili e gradevolissime, e gli effetti ambientali (vento, suoni meccanici, acqua, spostamenti di oggetti) ben realizzati. Divertenti da ascoltare sono poi le brevi frasi che di tanto in tanto il baffuto Leo pronuncia, esprimendo la sua soddisfazione per superato un ostacolo od essere arrivato alla fine di un livello. Ugualmente piacevoli sono i dialoghi delle scene d’intermezzo, doppiate in un inglese sicuramente non madrelingua, ma facilmente comprensibile (è possibile anche attivare i sottotitoli in italiano).

Tirando le somme, Leo’s Fortune è un gioco che definire solido è sicuramente riduttivo. Nel suo piccolo, è un’opera meravigliosamente realizzata, a tratti veramente di grande valore per quanto riguarda la parte artistica, anche per ciò che concerne l’aspetto meramente ludico, con un gameplay che praticamente non presenta difetti.

Unica pecca è probabilmente la scarsa longevità: venti livelli superabili in qualche ora sono perfetti per un gioco mobile, mentre per console fissa o PC sono relativamente pochi, oltre che veramente brevi. Troppo poco, in ogni caso, per intaccare una valutazione generale più che positiva. Il salto, a Senri così come a Leo, è riuscito molto bene.

Flavio Del Fante
Nato a Roma il 29 febbraio di qualche anno fa, fin da piccolo sempre curioso, poco incline a stare zitto e fermo, appassionato di libri, videogiochi e film d'azione, malato di sport, t-shirt, scarpe, George Martin e Tartarughe Ninja, sogno di vivere di scrittura e girare il mondo con lo zaino in spalla. Ci sto ancora lavorando su.