I am the one who eats

I soldi sono stati spesi, i locali sono stati arredati e infine anche la fila è stata smaltita, ma è stata dura, anzi, durissima per tutti coloro che il 12 e 13 maggio hanno voluto partecipare al grande evento pubblicitario sponsorizzato da Netflix e tenuto a Milano e Roma solo ed esclusivamente per quei due giorni. Parliamo dell’inaugurazione di Los Pollos Hermanos, in onore e in vista dell’uscita della terza stagione di Better Call Saul. Noi di Stay Nerd siamo andati a dare un’occhiata all’evento e siamo qui per raccontarvi che cosa, effettivamente, Netflix è stato capace di fare.

los pollos hermanos

L’evento consisteva nella vera e propria apertura del fast food gestito da Gustavo Fring all’interno del telefilm Breaking Bad: Los Pollos Hermanos, diventato un po’ il simbolo della serie televisiva. Arrivati sul posto (all’evento di Roma) siamo rimasti sconcertati dalla lunghezza della fila, la stima approssimativa era di 1200 persone, fiduciose e pazienti, che attendevano di poter toccare con mano il famoso fast food immaginario che ormai immaginario non era più, decorato con tanto di insegna e menu identici a quelli che conosciamo da Breaking Bad e Better Call Saul. L’evento pubblicitario ha quindi avuto un’enorme affluenza e, infiltratici all’interno, abbiamo avuto modo di fare qualche domanda per fare chiarezza su alcuni punti di cui adesso vi parleremo.

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Gratis sì, ma fino a un certo punto

L’evento ha avuto una forte risonanza proprio per il fatto che non solo Los Pollos Hermanos avrebbe aperto per due giorni a Roma e a Milano, e non solo perché servivano veramente del cibo e quel cibo era vero, ma soprattutto per il fatto che quel cibo fosse gratis! Le masse, fan e non delle serie, sono quindi state attratte come calamite verso l’insegna gialla senza alcuna possibilità di resistere alla tentazione. Ma attenzione: gratis sì, ma fino a ‘na certa, come si dice a Roma. Netflix ha prefissato delle fasce orarie ben definite in cui servire cibo agli ospiti di Los Pollos Hermanos: a pranzo dalle 12.30 alle 14 e a cena dalle 18.30 alle 21. Orari un po’ ridicoli per gli italiani, che alle 21 stanno per iniziare la seconda portata. Ciò è dovuto pragmaticamente al fatto che, essendo stato un evento sponsorizzato interamente da Netflix, se avessero servito pollo fritto per tutto il giorno ci avrebbero rimesso parecchi soldi. Un peccato che molte persone rimaste in fila ad aspettare non abbiano avuto la possibilità di entrare e assaporare le pietanze offerte. Tra le altre cose, chiunque volesse entrare e sedersi non poteva restare all’interno del locale per più di dieci minuti, quindi la scelta più plausibile era quella di usufruire dell’opzione take away: entrare, prendere il cibo e uscire dall’altra parte del locale per potersi sentire veramente all’interno della serie, sia essa Breaking Bad o Better Call Saul.

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L’abbiamo visto

Tra la miriade di persone però, abbiamo comunque avuto la fortuna di vedere il luogo d’interesse della massa e scattare qualche foto veloce, seppure osservati di traverso da minacciosi bodyguard. Il locale si presentava effettivamente identico a quello del telefilm, l’allestimento è stato ben fatto e l’atmosfera al suo interno (dato che facevano entrare un massimo di sette persone per volta) era molto rilassata e piacevole. L’unico punto dolente del fast food era la grandezza. Nelle serie, i locali di Gus sono piuttosto ampi, questo invece era un posto angusto e ristretto, largo a malapena tre metri e lungo forse cinque. Muoversi in più di sette persone al suo interno era molto complicato.

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Il fomento nell’aria

Gironzolando allegramente tra le maestose file createsi durante l’attesa che il pollo venisse servito a tutti (o quasi), abbiamo notato che tra i ragazzi (giovani, a tratti giovanissimi) vi era un fermento palpabile, tanto che abbiamo deciso di fare qualche domanda ad alcuni di loro per cercare di capire che cosa pensassero del bizzarro evento. Ci hanno risposto che erano lì soltanto perché Los Pollos Hermanos è stato uno dei simboli più iconici della serie Breaking Bad, alcuni confidandoci che non avevano ancora visionato una sola puntata di Better Call Saul, ma che probabilmente avrebbero cominciato anche grazie a questo evento. Altri ancora ci hanno fatto capire che vorrebbero che la catena Los Pollos Hermanos aprisse veramente i battenti in Italia e diventasse un fast food a tutti gli effetti. Anche se in questo modo la magia di Breaking Bad e Better Call Saul sarebbe svanita nel nulla, per non tornare mai più. E poi c’erano loro: tutte quelle persone che non hanno mai visto né Breaking Bad né Better Call Saul, persone le quali non avrebbero mai capito una citazione del tipo “I am the danger” oppure “Skyler hai rotto le palle”. Insomma, quelle erano le persone che “si mangia gratis, andiamo!”.

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Bella trovata, Netflix

In conclusione possiamo di certo affermare che l’evento pubblicitario creato da Netflix sia stato un vero e proprio successo (il tasso di partecipazione è stato altissimo) e che abbia raggiunto gli obiettivi che si era prefissato. Da una parte speriamo vivamente che un evento del genere si possa ripetere anche in nome di altre serie televisive, dall’altra speriamo soltanto che la prossima volta venga organizzato meglio per dare la possibilità a più persone di poter usufruire del servizio offerto. Dopotutto, anche se avessero fatto pagare, un vero fan della serie avrebbe sborsato sicuramente qualche euro per poter gustare la magia di Los Pollos Hermanos, e una persona che non ha idea di chi sia Walter White non si sarebbe proprio presentata. Ma, in sostanza, siamo stati felici di poter ammirare il bellissimo fast food e sentirci per un giorno dentro a quel mondo “magico” descritto da una delle nostre serie preferite di sempre. In effetti, mancava soltanto un Jessie a caso a urlare “It’s Science Bitch!”.

Sara Tamisari
Romana, laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice e Social Media Specialist per Stay Nerd ed esploratrice di galassie lontane nel tempo libero. Libri e videogiochi sono la sua passione. Quelli belli. Quelli di Fantascienza, quelli che affrontano tematiche LGBT, quelli che portano a una maggiore consapevolezza di se stessi. Diventano ossessione, tanto che scriverci sopra è ormai indispensabile. Founder di AndroideClandestina.com: l'ossessione diventa blog.