Avventure marine

Sesto volume per le peripezie delle Lumberjanes, le adorabili scout girl ideate da Shannon Watters, Grace Ellis, Brooklyn Allen e Noelle Stevenson per l’etichetta Boom Box! di BOOM!Studios, casa editrice statunitense attiva nel campo dei comic book dagli inizi del duemila. A portarli nel nostro paese, tanto per cambiare, troviamo Bao Publishing, da sempre molto attenta a questo genere di pubblicazioni.

È una giornata tranquilla al Campo Tortino di Cardo di Miss Quinzella per Tipe Dure, stranamente. Le nostro Lumberjanes preferite, Mal, Ripley, Molly e Jo si stanno godendo una piacevole partita a beach volley sulle rive del lago (sì, lo stesso popolato da sireni e serpenti marini). All’improvviso, April, che mancava all’appello, prorompe sulla scena annunciando che le serve l’aiuto delle amiche per ottenere il distintivo Non di S-cordar di me, l’ultimo della sezione nautica Finchè la barca va. Purtroppo, è un compito tutt’altro che facile, a causa dell’intransigenza della nuova capo sezione, Capitan Karen. Si tratta di una donna dall’aspetto estremamente marinaresco, che nasconde un temibile segreto e un serio problema!Ma le Lumberjanes sono pronte a tutto pur di aiutarla a risolverlo, perfino a confrontarsi con selkie mitiche e portali magici!

Se frequentate assiduamente il mondo del fumetto teens americano, non potete non conoscere le Lumberjanes, anche perché dalla loro prima uscita, nel 2014, hanno impiegato pochissimo tempo per conquistare il pubblico e a salire in vetta alle classifiche di vendita. Tant’è che inizialmente doveva trattarsi di una miniserie in 8 parti, ma è diventata presto una testata regolare con una forte continuity interna, seppur capace di raccontare vicende spesso autoconclusive e godibili singolarmente.

Un successo straordinario, rapido, certificato nel 2015 dalla nomination (e conseguente vittoria) per ben due premi Eisner (gli Oscar del fumetto statunitense) per Best New Series e Best Publication for Teens. Non solo: anche Hollywood ha messo gli occhi sulle scout girl più toste del mondo. Infatti, circolano da parecchio le voci su un possibile adattamento cinematografico in live action e proprio negli ultimi tempi il progetto sembra aver preso definitivamente il via. Ragion per cui le aspettative intorno ad ogni nuovo volume non sono poche, dato che più la trama va avanti più saltano fuori novità gustose, l’intreccio si evolve esponenzialmente e scopriamo dettagli che contribuiscono ad arricchire ulteriormente un universo narrativo che non smette di sorprendere. E questa sesto libro, che raccoglie i capitoli 21, 22, 23 e 24 dell’edizione comic book americana, si allinea su questa tendenza, sebbene con qualche differenza notevole. In primo luogo, esattamente come nello scorso volume, dobbiamo constatare l’assenza di Noelle Stevenson, cosa che non passa certo inosservata. Finora, la giovanissima autrice di Nimona (altro piccolo capolavoro portato nel belpaese da Bao), era stata una delle autentiche demiurghe della serie, firmando, tramite soggetto o sceneggiatura, ben 17 storie sulle 20 complessive uscite mancando solo pochi capitoli. Anche stavolta si limita solo ad illustrare la copertina del libro, come da consuetudine, ma la sua mancanza ai testi non fatica a farsi sentire. Manca infatti il solito brio e il ritmo che contraddistingue il progetto. Però, l’ottimo lavoro di Shannon Watters e Kat Leyh riesce ad ammortizzare bene questa privazione (che speriamo sia solo temporanea) realizzando una storia che, basandosi sull’ormai canonica struttura in quattro parti, riesce a proporre una vicenda nuova e ad accrescere ancora di più l’alone di mistero che circonda il campo e il bosco delle Lumberjanes. E riescono anche nell’obiettivo di far evolvere ulteriormente la trama, sviluppando i personaggi e loro psicologie, raccogliendo dunque quanto seminato in precedenza, e aggiungendone altri che non fanno fatica a conquistarsi il loro spazio. Per il resto, abbiamo il consueto e straordinario miscuglio di generi, azione, medium (cartone animato e fumetto), paranormale, soprannaturale e fantascienza, quel particolarissimo stile della serie che tanto ricorda quello di Gravity Falls (altro capolavoro che dovreste assolutamente recuperare) ma (quasi) tutto al femminile e su carta. Ad incanalare il risultato sui binari già tracciati, su cui ormai veleggia spedito l’intero progetto, contribuiscono i disegni di Carey Pietsch e i colori di Maarta Laiho, un po’ diversi rispetto all’aspetto grafico a cui eravamo stati abituati, ma uno dei punti di forza delle Lumberjanes è quello di bearsi di tantissimi tratti differenti, come testimoniato dalla rassegna finale delle cover, che troviamo in fondo anche a questo volume.

In conclusione, non resta che fare i complementi al solito lavoro di adattamento realizzato dal team di Bao. Infatti, non è facile tradurre una serie che fa delle invenzioni linguistiche il suo vanto. Dunque, applausi per Vanessa Nascimbene, che supera con disinvoltura tutti gli ostacoli presenti nel volume, aggiungendosi alla scuderia dei grandi traduttori su cui punta la casa editrice milanese per regalarci la miglior versione italiana possibile dei prodotti stranieri.

Verdetto

Il sesto volume delle Lumberjanes di Shannon Watters, Grace Ellis, Brooklyn Allen e Noelle Stevenson non delude le aspettative e continua a navigare sulla mare della qualità su cui la serie sembra ormai da tempo veleggiare.

 

Elia Munaò
Elia Munaò, nato (ahilui) in un paesino sconosciuto della periferia fiorentina, scrive per indole e maledizione dall'età di dodici anni, ossia dal giorno in cui ha scoperto che le penne non servono solo per grattarsi il naso. Lettore consumato di Topolino dalla prima giovinezza, cresciuto a pane e Pikappa, si autoproclama letterato di professione in mancanza di qualcosa di redditizio. Coltiva il sogno di sfondare nel mondo della parola stampata, ma per ora si limita a quella della carta igienica. Assiduo frequentatore di beceri luoghi come librerie e fumetterie, prega ogni giorno le divinità olimpiche di arrivare a fine giornata senza combinare disastri. Dottore in Lettere Moderne senza poter effettuare delle vere visite a domicilio, ondeggia tra uno stato esistenziale e l'altro manco fosse il gatto di Schrödinger. NIENTE PANICO!