Una lista di libri indispensabili per capire cosa si nasconde nella mente dei più grandi registi della storia

Cosa si nasconde dietro un capolavoro cinematografico? Cosa porta un cineasta ad avere quelle trovate registiche che abbiamo amato? Questa lista di libri legati a grandi registi vi aiuterà a rispondere a queste domande e vi porterà nella mente e nella vita di personaggi che hanno cambiato la storia del cinema.

Il cinema secondo Hitchcock – François Truffaut

I libri che ripercorrono la vita e l’arte dei registi più importanti della storia spesso sono contraddistinti da lunghi dialoghi, interviste senza freni e privi di limiti di spazio e tempo. È il modo migliore per catturare e rivivere il flusso creativo che ha portato all’idea di un cinema che ha rivoluzionato la storia. Con Il cinema secondo Hitchcock siamo dinanzi a uno dei capolavori editoriali legati al cinema: due geni che parlano della settima arte, scandagliandone i meandri più nascosti e affascinanti. Tutto nasce in un giorno estivo del 1962, quando Truffaut intervistò per oltre 50 ore Alfred Hitchcock, dando vita ad un’intervista che diventa una lunga passeggiata in un luogo sublime. Il cinema.

Il libro dei sogni – Federico Fellini

Il cinema di Fellini fluttuava soavemente tra realtà e immaginazione, eternamente avvolto da un’aura che sospendeva il mondo e lo proiettava altrove. Pellicole che conducevano in una dimensione onirica, che Fellini voleva comunicare e narrare tramite i suoi indimenticabili personaggi, tratteggiati con la sua scrittura poetica. Il libro dei sogni è la chiave per entrare nelle acquerellate stanze della creatività del regista, seguendo le parole, ma, soprattutto, i suoi disegni. Il suo cinema nasceva da quegli schizzi, provenienti direttamente dai suoi pensieri più reconditi. Seguendo le sue linee, i suoi colori, ci si connette alla sua arte, smarrendosi nei suoi sogni.

Room to dream – David Lynch

Entrare nella mente di David Lynch è come ritrovarsi in un caleidoscopio, in cui l’imprevedibilità e lo stupore ammaliano costantemente lo sguardo. Uno dei registi più visionari di sempre, recentemente tornato in scena con la terza folle stagione di Twin Peaks, apre le porte della sua psiche e del suo passato, ripercorrendo con Kristine McKenna la strada che lo ha portato nella settima arte, mescolando arte e cenni biografici. Manca ancora una versione italiana, ma la lettura di Room to dream è d’obbligo se si ama il cinema del regista di Mulholland Drive ed The Elephant Man.

Quentin Tarantino e la filosofia. Come fare filosofia con un paio di pinze e una saldatrice – Greene, Mohammad

Alcuni libri sul cinema e sui grandi registi offrono chiavi di lettura, che sbloccano alcuni passaggi dei labirinti e dei mondi stratificati che si celano dietro le pellicole. Il cinema di Quentin Tarantino è pirotecnico, variopinto, pieno di rimandi e sfaccettature, che si possono notare ed ammirare solamente con ulteriori visioni dei suoi film. Nel libro di Greene e Mohammad ci si incunea negli aspetti più filosofici del mondo tarantiniano: dall’etica ed estetica di Kill Bill alle elucubrazioni di Vincent e Jules di Pulp Fiction. Dopo averlo letto, si noteranno particolari inediti e si avrà la voglia di rivedere, per l’ennesima volta, i suoi film.

Non ho risposte semplici – Stanley Kubrick

Pochi registi nella storia sono riusciti ad approcciare generi enormemente diversi, pur lasciando magnificamente intatta la propria cifra stilistica come Stanley Kubrick. Con Non ho risposte semplici, edito da Minimum Fax, si ha la possibilità di ripercorrere il percorso artistico di uno dei più grandi registi della storia. Attraverso un’approfondita raccolta di interviste, si respira da vicino il profumo inebriante del grande cinema, ammirando le sue ingegnose trovate, il suo monumentale e rigoroso metodo registico e una miriade di retroscena che illuminano aspetti poco conosciuti.

Lanterna magica – Ingmar Bergman

“Ci sono immagini mobili, con suono e luce, che non vengono mai tolte dal proiettore dell’anima ma continuano a scorrere ininterrottamente per tutta la vita con immutata, obiettiva chiarezza”. Questa frase racchiude l’essenza di Lanterna magica e del cinema tout court di Bergman, che ci prende per mano e ci porta nella sua vita e nei processi creativi. Tra passato e presente, tra sogno e realtà, il libro compie continuamente balzi, pur mantenendo una brillante e piacevole fluidità narrativa. Bergman offre una biografia che sembra un film, facendo quasi sentire in sottofondo il rumore di un vecchio proiettore, che trasmette, nella mente di chi legge, la pellicola della sua vita.

La collana Castoro Cinema

In una libreria dedicata alla settima arte non può mancare la presenza dei volumi della collana Castoro. Fondata nel 1974 da Fernaldo Di Giammatteo e scritta dai più illustri esperti italiani in ambito cinematografico, conta più di duecento libri monografici di registi di tutto il mondo, del presente e del passato. Da Charlie Chaplin ad Aki Kaurismaki, ogni volumetto racchiude pagine della storia del cinema, cogliendo ogni aspetto dei cineasti più importanti. Analisi delle pellicole, cenni biografici, aneddoti riempiono le pagine di una collana che è diventata un cult tra i cinefili.

C’era una volta il cinema. I miei film, la mia vita – Sergio Leone

Sergio Leone ha avuto l’illuminazione artistica di reinterpretare il genere western, appannaggio sino all’epoca del cinema a stelle e strisce, destrutturandolo e proiettandolo verso lidi ideologici e culturali più affini all’Italia. La rivoluzione cinematografica e culturale del cineasta romano viene riproposta e analizzata in “C’era una volta” il cinema, realizzato dopo quindici anni di dialogo ininterrotto con Noël Simsolo. Ripercorrendo a ritroso i suoi ricordi, si rimane colpiti dal piglio anticonvenzionale che ha contraddistinto ogni momento della sua vita. Lucido come lo sguardo dei suoi pistoleri solitari, Leone regala fotogrammi del film della sua esistenza, viaggiando nella memoria, come un treno a vapore nei paesaggi delle sue pellicole.

Incontri alla fine del mondo. Conversazioni tra cinema e vita – Werner Herzog

Ci sono personaggi del mondo del cinema che sfuggono ad ogni classificazione. Talmente poliedrici e artisticamente imprevedibili da rendere impossibile un’unica lettura critica del loro lavoro. Werner Herzog fa indubbiamente parte di questa definizione di cineasti sui generis e la sua carriera è un trionfo di idee, in diversi campi artistici. Oltre ad una prolifica e varia produzione cinematografica, Herzog ha scritto diversi libri, che aiutano a capire la sua affascinante visione del mondo e dell’arte. Nelle pagine di “Incontri alla fine del mondo” ci si addentra nel suo particolare rapporto con la settima arte, lontano dai riflettori e dai contesti canonici hollywoodiani. Il cineasta esplora con la sua scrittura e il suo sguardo visionario quelle terre lontane, protagoniste dei suoi film e conduce il lettore nel suo mondo.

L’occhio del regista. 25 lezioni dei maestri del cinema contemporaneo

Capire come si muove, mentalmente e fisicamente, un regista durante la creazione di un film è complesso e affascinante allo stesso tempo. Ogni cineasta ha un suo personalissimo modo di approcciare l’arte, muovendosi in un mondo che non conosce regole scritte, ma che si affida alla genialità e creatività di chi lo popola. Laurent Tirard, critico cinematografico e regista, interroga venticinque grandi cineasti sul loro modo di vivere il ruolo da regista. Ci sono consigli pratici, rivelazioni e retroscena che rendono questo libro perfetto sia per un cinefilo, sia per chi ha il sogno di diventare regista.

Leone Auciello
Secondo la sua pagina Wikipedia mai accettata è nato a Roma, classe 1983. Come Zerocalcare e Coez, ma non sa disegnare né cantare. Dopo aver imparato a scrivere il proprio nome, non si è mai fermato, preferendo i giri di parole a quelli in tondo. Ha studiato Lettere, dopo averne scritte tante, soprattutto a mano, senza mai spedirle. Iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 2006, ha collaborato con più di dieci testate giornalistiche. Parlando di cinema, arte, calcio, musica, politica e cinema. Praticamente uno Scanzi che non ci ha mai creduto abbastanza. Pigro come Antonio Cassano, cinico come Mr Pink, autoreferenziale come Magritte, frizzante come una bottiglia d'acqua Guizza. Se cercate un animale fantastico, ora sapete dove trovarlo.