Il perfetto equilibrio tra stile e pensiero

BAO Publishing decide di portare nelle nostre librerie l’albo integrale di Motor Girl, ultima fatica di Terry Moore (storico fumettista di Strangers in Paradise ed Echo), il quale si cimenta con una storia dalle spiccate tinte fantascientifiche, e noi di Stay Nerd l’abbiamo letta per voi.

La storia di Moore vede come protagonista Samantha, una giovane reduce di guerra, impegnata, assieme al suo amico gorilla Mike, a lavorare in un’officina sperduta nel deserto e di proprietà di un’anziana, e vulcanica, signora di nome Libby.
Ben presto i nostri protagonisti dovranno iniziare a fare i conti sia con una misteriosa figura intenzionata a comprare la proprietà e desiderosa di mettere in atto dei piani governativi top secret, sia con delle entità provenienti dallo spazio.

Un intreccio molto lineare, semplice, intervallato unicamente da una serie di flashback che mostrano i forti traumi provati dall’ex militare durante le sue missioni all’estero e che l’hanno portata a “conoscere” Mike.
Una storia che, fondamentalmente, fa l’occhiolino ai racconti passati degli anni ’80 e ’90 dove le operazioni top secret del governo americano spadroneggiavano.
Moore, infatti, decide di portarci indietro nel tempo, seppur non vi sia una vera collocazione temporale, con un racconto profondamente influenzato dall’immaginario americano dei comics del ventesimo secolo, grazie anche, o soprattutto, al tema “alieni” tanto inflazionato, ma mai noioso.

La trama, seppur sia semplice e molto scorrevole, riesce a catturare immediatamente l’attenzione del lettore, il quale inizierà a seguire tavola dopo tavola, le vicissitudini dell’improbabile duo protagonista.
Una storia avvincente, fresca, spensierata, narrata attraverso duecento tavole in bianco e nero, dove i nostri personaggi prendono vita grazie ad uno stile semplice e diretto.
Tutto ciò rappresenta la perfetta unione tra stile ed idea, visto che, dal loro matrimonio, nasce un’opera che riesce nell’intento di appassionare, sin da subito, il lettore, nonostante un’idea originale alla base non troppo innovativa.

Motor Girl rappresenta l’albo perfetto per tutti coloro i quali decidono di evadere un momento dalla quotidianità, grazie ad una lettura frizzante e godibile.
Caratteristiche nate, sia dal già citato stile di disegno, sia dalla natura dei personaggi, che non si prendono mai troppo sul serio e vanno dritti per la loro strada, con l’intento unico di voler scoprire il mistero che si cela dietro all’offerta dell’enigmatico signor Walden.

Molti potrebbero criticare la scelta di Moore di aver deciso di dare un tratto così “basic” al suo disegno, quasi ad impoverire un’opera già di per sé priva di grandi contenuti stilistici e/o artistici, modificando il proprio tratto fortemente caratteristico, ma non è così.
Tale scelta infatti risulta perfetta per la finalità che l’autore si è preposto: arrivare al cuore del lettore attraverso delle tavole stilizzate di un’avventura dal sapore vintage.
Nonostante ciò è da notare, ogni qual volta ci si ritrovi, durante la lettura, dinnanzi ad una tavola pregna di significato e contenuti, come la mano dell’artista risulta essersi soffermata maggiormente, quasi a voler dare un suggerimento al nostro occhio di rallentare per poterci dedicare di più nella ricerca dei dettagli e dei particolari, capaci, anche se presi singolarmente, di raccontare un’ulteriore storia.

Come già anticipato, leggendo le pagine di Motor Girl, sarà facile per molti trovare numerosi spunti da “film del sabato pomeriggio”, ma ciò è solo apparenza.
Samantha e Mike, tramite i numerosi momenti di debolezza della veterana, ci narreranno una storia ricca anche di elementi emotivi ed intimi, che sa arrivare al cuore del lettore, portandolo immediatamente a simpatizzare ed intenerirsi per la ragazza uscita viva dall’Iraq.

Il suo conflitto interiore, i suoi spettri, la sua incapacità di abbandonare la guerra, portandola costantemente con sé, sino a proiettarla nella realtà circostante, è uno dei fattori più affascinanti e che dona ulteriore profondità ad un’opera solo all’apparenza “leggera”.

motor girl recensione


Verdetto


Terry Moore decide di ritornare sulla scena offrendoci un mondo che, rifacendosi all’immaginario fumettistico degli anni ’80, va a toccare lievemente il mondo della fantascienza, grazie ad intrighi governativi e misteri alieni.
Le tavole di Motor Girl risultano essere quasi stilizzate, impoverite del tratto tipico del fumettista americano, il quale ci mette dinnanzi a dei disegni rapidi, semplici, capaci di scorrere velocemente tra le nostre mani e sotto i nostri occhi, donando ulteriore freschezza all’opera.
Un fumetto che, nonostante la sua semplicità, è ricco anche di brillanti momenti di analisi emotiva, che ci restituiscono una profondità generale.
Da sottolineare, infine, la fluidità della narrazione, coadiuvata dalla brillante efficacia del duo protagonista, degnamente caratterizzato e capace di far incuriosire immediatamente il lettore sin dalle prime battute.

Leonardo Diofebo
Classe '95, nato a Roma dove si laurea in scienze della comunicazione. Cresciuto tra le pellicole di Tim Burton e Martin Scorsese, passa la vita recensendo serie TV e film, sia sul web che dietro un microfono. Dopo la magistrale in giornalismo proverà a evocare un Grande Antico per incontrare uno dei suoi idoli: H. P. Lovecraft.