Dalla carta al videogame

Ken Follett è un autore che gode, senza dubbio, di innegabile successo e di un vasto seguito. Nel corso della sua carriera si è dimostrato uno scrittore eclettico, capace di cambiare diversi generi letterari e di adattarvisi, ottenendo sempre un buon riscontro di pubblico.
Negli ultimi anni, tra le opere che sembrano aver maggiormente convinto il pubblico, ci sono quelle di vanno a pescare nella storia. La sua concezione del romanzo storico, quella di creare due distinti livelli di narrazione in cui a fatti di grande importanza si sovrappongono anche le storie di personaggi umili, nei ranghi del popolo, è stata fortunata. Certo non si tratta di un metodo innovativo, e per molti il godimento di questo tipo di racconto viene ulteriormente compromesso da alcune licenze che l’autore britannico ha deciso di concedersi per la funzionalità della trama.

Eppure ha innegabilmente funzionato, dandogli fama e successo. La Trilogia di Kingsbridge, ambientata in un’immaginaria località dell’Inghilterra medievale e destinata a concludersi quest’anno con un terzo romanzo, è tra le sue opere più acclamate.

Oggi, con l’aiuto di Daedalic Entertaiment, il primo libro della trilogia, I Pilastri della Terra, trova nuova linfa vitale nella sua trasposizione in videogame.
Non è un’opera facile da trasporre, data la complessità dell’intero racconto, dove alle vicende della guerra civile tra Stefano e Matilde per la successione al trono inglese e al conseguente scontro tra Enrico II e Thomas Beckett si uniscono quelle del costruttore Tom e della sua famiglia nel tentativo di costruire la cattedrale di Kingsbridge.

Sarà riuscita Daedalic a compiere questa impresa?

La storia non è cambiata: seguiamo sempre le vicende di Tom e della sua famiglia allargata negli anni della loro permanenza a Knightbridge, con lo scopo ultimo di costruire una nuova splendida cattedrale, mentre sullo sfondo infuria la guerra civile per il trono inglese.

Di per sé il gioco si configura come una classica avventura grafica punta e clicca. Il giocatore non è chiamato a fare poi granché, seguendo le indicazioni di base, di capitolo in capitolo, fino al momento in cui deve compiere un’azione specifica per poter far progredire la trama. A questo scopo è presente un inventario, che permetterà a degli oggetti particolari di essere raccolti per poterli utilizzare al momento opportuno.

Oltre alle interazioni con gli oggetti i giocatori, che impersoneranno di capitolo in capitolo diversi personaggi della storia (come Tom o Philip), dovranno anche dialogare con gli altri, allo scopo di concludere alcune missioni che vengono loro affidate, utili all’avanzamento della trama del gioco.

i pilastri della terra recensione

Le missioni diventano parte integrante degli oggetti dell’inventario. In questo caso, l’uso di una delle missioni su un particolare oggetto dell’ambiente può portare a un’interazione che può far progredire il gioco. Molto spesso ci troviamo infatti davanti a dei “quick time event” per poter compiere alcune azioni manuali, come spaccare una lastra di ghiaccio per poter prendere dell’acqua o lavorare un gargoyle. In quel caso apparirà una barra con un indicatore che si muoverà a destra e sinistra; compito dell’utente sarà fermare l’indicatore al momento giusto, in modo da poter proseguire con la storia.

Il gioco vanta una suddivisione in capitoli che cerca di ricalcare quella originale del romanzo. Alla fine di ognuno ci troveremo di fronte a un sommario delle nostre azioni e delle nostre scelte, con cui potremo tirare le fila di quanto abbiamo compiuto nel corso del gioco.

Insomma, non ci troviamo certo di fronte a un titolo che brilla per originalità del gameplay né per l’adrenalina in grado di scaricare su di noi. Tuttavia, questa trasposizione videoludica dei Pilastri della Terra ha senza dubbio il merito di saper coinvolgere l’utente in quella che è quasi una lettura visiva di uno splendido racconto animato.

I disegni sono evocativi ed eleganti, capaci di risultare piacevolmente adeguati sia alle scene più intime che a quelle più crude. Il lavoro che doveva svolgere questo “I Pilastri della Terra” viene dunque svolto egregiamente, e anche se non siete grandi appassionati della letteratura d’evasione di Follett, riuscirete a godervi un titolo che sicuramente vi conquisterà con il suo stile.

Può sembrare banale dirlo, ma è bene ricordare che il gioco non è per tutti: ovviamente chi ha poca pazienza di fronte alle avventure punta e clicca, dove è bene riflettere e cercare determinati oggetti all’interno dello scenario e dove le parti di dialogo la fanno da padrone, dovrà cercare altrove del sano intrattenimento videoludico.

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Verdetto:

I Pilastri della Terra realizzato da Daedalic Entertaiment conquista con la sua semplicità. Si tratta di una classica avventura grafica che riesce a evocare al meglio i contenuti e le atmosfere dell’opera originale, grazie agli ottimi disegni che fanno da cornice all’intero gioco. Se siete appassionati di romanzi storici, e per questo riuscite a perdonare qualche piccola licenza letteraria, il gioco vi coinvolgerà con la sua semplicità e resa grafica, riprendendo la trama di una delle opere più fortunate di Follet.

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.