Fare del bene, e farlo bene

Lunedì 16 aprile abbiamo avuto la fortuna di essere invitati al Ristorante Mamma Oliva di Milano, ad un evento che vedeva seduti allo stesso tavolo una delle aziende tecnologiche più grandi e importanti del mondo e una piccola realtà attenta ad agevolare la quotidianità dei ragazzi a cui è stata fatta una diagnosi di autismo.

Parliamo di Samsung, leader nell’innovazione tecnologica, e di PizzaAut, associazione nata come un laboratorio di inclusione sociale attraverso la realizzazione di un locale gestito da ragazzi con autismo affiancate da professionisti della ristorazione e della riabilitazione.

Per darvi un’idea dell’entità del fenomeno, secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità un bambino su 160 ha un disturbo dello spettro autistico (ASD): solo in Italia sono coinvolte circa 500mila famiglie. L’insieme dei disturbi comprende principalmente l’area del linguaggio e della comunicazione, quella dell’interazione sociale e degli interessi ristretti e stereotipati.

Le due realtà si sono incontrate alcuni mesi fa, quando PizzaAut ha pensato di sviluppare un’app che permettesse ai ragazzi con autismo di svolgere la funzione di camerieri nella maniera più semplice possibile: la app prevedeva, infatti, la realizzazione delle comande non attraverso la scrittura ma selezionando le immagini dei piatti. Un modo immediato e quasi istintivo di gestire un’attività che può rivelarsi molto complicata, tra il vociare dei clienti, la pretesa di rapidità di essere serviti e le persone che sfrecciano intorno ai camerieri per entrare, uscire, sedersi e tutto il resto.

Il progetto PizzaAut, nato nel 2017, aveva proprio come obiettivo la possibilità di far accedere le persone con autismo ad una professione per la quale il contatto e l’interazione con il pubblico sono un elemento chiave.
A questo punto è subentrata la Samsung che, grazie alle sue competenze tecniche, ha creato l’app.

L’occasione della serata di Milano è servita a presentare questo progetto, insieme ai responsabili di Samsung per l’attività in questione: Mario Levratto – Head Marketing & External Relations, Manuele De Mattia – Corporate Communication Manager, Antonio Bosio – Product & Solutions Engineer e Giuseppe Scaratti, Docente Ordinario di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni.

In ognuno di questi interventi è stato sottolineato come la Samsung stia dedicando parte del proprio tempo e delle proprie risorse – economiche, tecniche e umane – alla realizzazione di strumenti e programmi sempre più orientati alla soddisfazione del cliente. Il punto di vista della creazione degli strumenti informatici, ad esempio, è stato completamente sovvertito negli ultimi anni: se prima venivano creati dei device tecnologici e si forniva all’utente il manuale per il loro utilizzo, adesso si parte dai bisogni dell’utente per creare il prodotto (hardware e software) più adatto alle esigenze dell’utilizzatore finale.

In questo senso, PizzaAut è l’esempio perfetto: nata dalla necessità di un gruppo di persone ben identificato e ristretto, ha indirizzato le scelte creative e progettuali della Samsung nella direzione più utile al tema trattato e alle soluzioni da adottare.

Fondamentali sono stati, infine, gli interventi di Anastasia Buda, Corporate Citizenship Manager di Samsung, la divisione che si occupa di gestire tutti i progetti a tema sociale del colosso coreano, che ha sottolineato l’importanza per l’azienda da lei rappresentata di intervenire a sostegno di questo genere di attività e di Nico Acampora, ideatore dell’app, responsabile dell’associazione che lavora con i ragazzi con autismo e anima di tutto quanto è stato creato in questi ultimi mesi.

samsung pizzaut solidarietà

Non è mancato, ovviamente, un filmato che raccontasse la genesi di questo lavoro e facesse parlare direttamente i ragazzi coinvolti, che sono stati poi, i veri protagonisti della serata: archiviati i discorsi e la genesi di questa avventura, tutti i partecipanti sono stati serviti – dalla ricezione delle comande fino alla produzione e consegna delle pizze al tavolo – proprio dai novelli pizzaioli e camerieri, entusiasti di questa brillante possibilità che gli è stata data.

Felice Garofalo
Fin da quando riesce a ricordare è stato appassionato di fumetti, di cui divora numeri su numeri con buona pace dello spazio in libreria, sempre più esiguo. Ogni tanto posa l’ultimo volume in lettura per praticare rigorose maratone di Serie TV, andare al cinema, videogiocare, battere avversari ai più disparati giochi da tavolo, bere e mangiare schifezze chiacchierando del mondo. Gli piace portare in giro la sua opinione non richiesta su qualsiasi cosa abbia visto o letto. Sfoggia con orgoglio le sue magliette a tema.