Spugne spiaggiate e pirati infami

Torna sul grande schermo Spongebob, la simpatica spugna di mare creata da Nickelodeon che da più di un decennio a sta parte spopola tra i ragazzini più o meno cresciuti di tutto il globo. Non è la prima volta in realtà che i protagonisti della serie animata si affacciano al grande schermo, Spongebob – Il film infatti uscì nel 2004 riscuotendo abbastanza successo. Ma visto che negli ultimi tempi la sua popolarità non ha fatto che aumentare, i produttori hanno giustamente pensato che fosse il caso di riportarlo al cinema, in un film ancora più ambizioso: Spongebob – Fuori dall’acqua.

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Non avete mai visto una puntata di Spongebob in vita vostra e non sapete di che stiamo parlando? Poco male perché è impossibile allora che siate al cinema a vedere il suddetto lungometraggio, ma se anche fosse, il film introduce velocemente e nuovamente tutti i folli abitanti di Bikini Botton, una cittadina in fondo all’Oceano Pacifico in cui vive l’ingenuo e sempre entusiasta Spongebob, il suo amico Patrick la stella marina, Squiddi Tentacolo, e tutti gli altri noti protagonisti del cartone animato.

Spongebob: Fuori dall'acqua - RecensioneIl film inizia come fosse una qualsiasi puntata della serie: Plankton, il cattivone di turno, tenta con ostentata insistenza e per mezzo di improbabili piani, di rubare la ricetta segreta del famoso Krabby Patty, panino per il quale tutti i cittadini di Bikini Botton stravedono e che viene preparato ogni giorno con estrema dedizione ed esaltazione (pure troppa) da Spongebob, fedele dipendente del fastfood Krusty Krab e del suo venale proprietario Mr.Krabs. Durante uno dei suoi tentativi di furto però, la ricetta scompare misteriosamente, facendo sprofondare tutta la clientela del locale incapace di sopravvivere senza l’indispensabile spuntino, nel caos più completo. Beh che dire, ripercorrendo mentalmente la trama di questo film per descrivervela, mi rendo conto che è talmente surreale, bizzarra e costruita su momenti di nonsense continui, che in realtà risulta praticamente superflua se non per il fatto che serve a veicolare l’incalzare di esilaranti sequenze e gag in linea con lo spirito della serie dall’inizio fino ai titoli di coda.

Spongebob: Fuori dall'acqua - Recensione Spongebob: Fuori dall'acqua - RecensioneStiamo parlando quindi di una comicità assurda, per certi versi molto infantile, ma anche brillante nella sua demenzialità, che riesce a non essere mai estremamente scontata pur rimanendo sempre dentro il più blindato dei ‘politically correct’. Insomma, se siete dei genitori condannati ad accompagnare il figlioletto al cinema, non disperatevi, vi assicuro che in molti momenti una risata verrà strappata anche a voi. Spongebob – Fuori dall’acqua prova poi ad essere “tutto” inserendo qualsiasi cosa sia di tendenza oggi per la gioia di ogni tipo di palato giovanile: c’è la classica animazione televisiva presa pari pari dalla serie originale, c’è la grafica digitale con cui buona parte del film si uniforma alle ultime produzioni animate in 3D (con buoni risultati tra l’altro), ci stanno i super eroi (la combricola della spugna gialla si trasforma ad un certo punto in un gruppo di giustizieri improbabili) e per concludere la rosa di citazioni più o meno involontarie dei trend odieni, ci sta pure una spassosa battaglia rap finale.

Spongebob: Fuori dall'acqua - RecensioneIl film inoltre potenzia il rapporto tra mondo reale e mondo fitizzio che è sempre stata una particolarità della serie (nel primo film Spongebob incontrava il mitico David Hasselhoff) creando un divertente connubio tra parti live action e animazione come ormai non si vedeva più dai tempi di Chi ha incastrato Roger Rabbit o Fuga dal mondo dei sogni (per quanto ovviamente, parliamo di stili e intenti profondamente diversi). In questa parte, protagonista assoluto è Antonio Banderas che ben si presta a vestire i panni di un pirata completamente sopra le righe e riesce ad adeguarsi alla leggerezza e al registro spensierato del film in maniera convincente.

Davide Salvadori
Cresco e prospero tra pad di ogni tipo, forma e colore, cercando la mia strada. Ho studiato cinema all'università, e sono ormai immerso da diversi anni nel mondo della "critica dell'intrattenimento" a 360 gradi. Amo molto la compagnia di un buon film o fumetto. Stravedo per gli action e apprezzo particolarmente le produzioni nipponiche. Sogno spesso a occhi aperti, e come Godai (Maison Ikkoku), rischio cosi ogni giorno la vita in ridicoli incidenti!