Il Lucca Comics & Games è quella cosa che aspetti tutto l’anno e non vedi l’ora che arrivi. Poi arriva e tra una fila e l’altra e il comprare, provare, giocare, leggere, chiacchierare, come tutte le cose belle, finisce subito.
È come il Natale insomma, ma se possibile si spendono anche più soldi, e il ruolo del deficiente che urla TOMBOLA! quando viene estratto il primo numero al classico gioco natalizio, lo giocano i “free huggers” o i bimbi speciali che si scrivono addosso “Sono il cosplay di me stesso”.
Ma il paragone con il Natale non è casuale: io il Natale lo adoro, è il periodo dell’anno che preferisco di più, così come adoro Lucca ed è generalmente la fiera che più mi soddisfa. E anche quest’anno non ha fatto eccezione.
E dire che non era cominciata benissimo. Il dover lavorare ad una manifestazione così importante e seguita, rincorrere ed intervistare autori stranieri facendo le corse per evitare quanto più possibile la marea di gente, non essendo stati neanche poi accreditati, erano tutte cose che un po’ preoccupavano soprattutto me che la fiera l’avevo vissuta solamente da “cliente” prima d’ora, con momenti di sconforto perfino in quelle vesti. Ma a noi di Stay Nerd non la si fa, e quindi armati di tanta pazienza e buona volontà, ci siamo messi in formazione e pronti alla sfida, per poi scoprire che la preoccupazione più grande, la massa oceanica di partecipanti, si è rivelata molto meno traumatica del previsto.

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E qui c’è da fare un plauso all’organizzazione che, conscia del delirio dell’anno scorso in particolare, ha capito che era ora di cambiare registro. Spazi più grandi, limite di vendita per i biglietti (con prezzi che variavano a seconda del giorno) e in generale una distribuzione migliore dei padiglioni hanno reso la fiera vivibile senza particolari stress, nonostante l’affluenza fosse comunque altissima (si parla di 220.000 biglietti staccati e 400.000 presenze in città, numeri comunque più che importanti). Proprio le file spesso erano ingannevoli: code che sembravano chilometriche erano in realtà molto scorrevoli, che non hanno mai superato i dieci/quindici minuti di attesa, che per Lucca è grasso che cola.
Diverso il discorso per le signing sessions magari, con nuovi (e discutibili) regolamenti da parte di alcune case editrici come Panini, per accaparrarsi il disegno e l’autografo di questo o quell’artista, ma per le attrazioni disponibili per tutti c’è da registrare veramente degli importanti miglioramenti.
I cosplayer erano veramente belli e vari, come da tradizione per questa fiera dove si tende a dare il meglio, con lampi di genio come il pirata di Spongebob ad esempio, e trovate meno brillanti o un po’ troppo inflazionate (c’era davvero troppo Inside Out, per dirne uno), ma l’aspetto cosplay della fiera pure è promosso senza riserve.
Ci ha lasciato un po’ l’amaro in bocca il tanto sbandierato evento Star Wars, come vi abbiamo anticipato anche nel v-log, molto pubblicizzato ed atteso, addirittura con ingressi limitati, che si è poi rivelata una breve promozione del film da parte di Daniele Bossari che ha svelato una riproduzione della lightsaber di Kylo Ren alta 5 metri. Un po’ poco, francamente.

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Anche dall’area games, per quanto bene organizzata (molto bello lo stand Giochi Uniti, con oltre trenta tavoli dedicati alle prove dei giochi, tornei e quant’altro), forse si poteva chiedere un po’ di più. Molti giochi da provare, con aree dedicate all’imminente Fallout 4 ed a Battleborn, stand ed eventi dedicati alle simulazioni sportive NBA 2k16, FIFA 16 e PES 2016, fino ad arrivare alle produzioni “minori” come il gioco di Sio, Super Cane Magic Zero, in versione giocabile sia in co-op che versus, ma per quanto riguarda ospiti, annunci, anteprime un po’ più succose era lecito aspettarsi qualcosina in più.

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La leggenda dei giochi da tavolo Michael Menzel con il nostro Logan!

Ma a Lucca, come a Natale, di nuovo, le lamentele lasciano il tempo che trovano, e a lamentarsi di una fiera del genere si finisce a risultare il grumpy cat della situazione, perché poi bastano cinque minuti a farti tornare il sorriso su qualunque cosa potesse essere andata storta. Da un incontro casuale con Leo Ortolani ad una partitina insieme a Gipi a “Bruti” (entrambe true stories), passando per la vagonata di cimeli portati a casa che fanno tanto male al portafogli, ma tanto bene all’anima.
Come gli incontri con voi ragazzi, chi si illuminava alla vista delle spillette ed adesivi a marchio Stay Nerd, chi già ci conosceva e apprezzava, chi invece si sarà andato ad informare dopo aver visto le nostre splendide faccine sorridenti nonostante la stanchezza, è sempre un piacere quando apprezzate il lavoro e la fatica che ci sobbarchiamo (e la vista di Davide in pigiama per tre giorni), per cui un grazie va soprattutto a voi che ci seguite.
Si chiude così, tra “volemose bene”, tarallucci e vino, l’edizione 2015 di Lucca Comics & Games, ora non vi resta che restare collegati con noi per seguire più nel dettaglio la vagonata di interviste che vi proporremo nei prossimi giorni.

Ecco il grande Gipi, intento a presentare e spiegare il suo Bruti ai visitatori appassionati e fan dell'autore e dei giochi da tavola.
Ecco il grande Gipi, intento a presentare e spiegare il suo Bruti ai visitatori appassionati e fan dell’autore e dei giochi da tavola.

 

 

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.