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Il mercato degli home video accoglie finalmente T2, il sequel delle avventure di Mark Renton e “soci”, nuovamente diretto da Danny Boyle (che abbiamo intervistato in occasione dell’uscita della pellicola nelle sale), il regista che fece del primo film un vero e proprio cult che ha incantato generazioni.

Le vicende narrate si svolgono a vent’anni di distanza da Trainspotting, come nei fatti, e tutto parte dal ritorno del figlio prodigo Mark, che dall’Olanda in cui vive insieme alla moglie, si riaffaccia nella sua Edimburgo. Visto come si era lasciato con i suoi ex compagni di merende, si aprono degli interessanti scenari tutti da scoprire.
Ma di questo parlammo già in fase di recensione, ora concentriamoci sull’analisi dell’home video.

Scheda Tecnica

Dischi: 1
Formato: Blu-Ray Standard
Durata: 117 minuti ca.
Video: Formato panoramico alta definizione (1.85:1) 1980 x 1080p
Audio: Ita, Eng, Jap 5.1 DTS-HD MA, Eng per non vedenti, Thai 5.1 Dolby Digital
Sottotitoli: Ita, Eng, Eng per non udenti, Chi (cantonese), Chi, Kor, Jap, Spa, Thai.
Extra: Scene eliminate; Commento con D.Boyle e J.Hodge; 20 anni di incubazione: una conversazione con D.Boyle e il cast.

Il Disco

L’edizione da noi provata è il blu-ray standard, dunque dal packaging minimale, privo di slipcase o altro. Il disco si trova all’interno del tipico cofanetto in plastica, nel quale non troviamo null’altro.
Passando all’aspetto video, diciamo subito che abbiamo a che fare con un formato panoramico ad alta definizione che esalta una eccezionale fotografia. I colori pastello risultano assai vivi, sia nelle inquadrature a distanza, sia quando Boyle decide di giocare con la telecamera utilizzando i numerosi primi piani. In queste circostanze possiamo apprezzare molto la nitidezza e la perfezione del dettaglio, che non perde mai definizione nemmeno così.
Alcune sequenze a volte sembrano pervase da un irrealismo fotografico, così come accadeva in molti “trip” del primo film, ma è una tipica scelta registica perfettamente motivata dal plot e a vent’anni di distanza troviamo ovviamente dei sensibili miglioramenti in questa direzione, per cui alcune particolari illuminazioni con una leggera perdita di dettaglio assumono una forma, per così dire, artistica.

Audio

Il comparto sonoro è gioia per le nostre orecchie. Finalmente possiamo godere anche noi, come coloro che parlano la lingua di Albione, del 5.1 DTS-HD Master Audio. Sulla falsariga del primo film, c’è un perfetto tempismo nell’inserimento della soundtrack, che anche quando fanno da sottofondo al parlato non si sovrappongono mai ad esso e non distolgono l’attenzione dello spettatore, seppur si tratta – come al solito – di scelte musicali di assoluto livello.

I dialoghi risultano sempre puliti e squillanti.

Extra

L’aspetto dei surplus è un po’ la nota dolente dell’edizione home video presa in esame. Dal sequel di un cult del genere ci aspettavamo una serie corposa e di qualità per quel che concerne i contenuti extra, e invece ci dobbiamo accontentare delle briciole. Si tratta ad ogni modo di briciole di un ottimo pane, dal momento che oltre alle classiche scene eliminate e al commento al film di D.Boyle e J.Hodge troviamo lo speciale 20 anni di incubazione: una conversazione con D.Boyle e il cast, un dialogo a 4 (non c’è Ewen Bremner per motivi di lavoro) molto interessante in cui analizzano tutto il fenomeno Trainspotting, partendo dal primo film per arrivare a T2.

t2 trainspotting blu-ray

Verdetto:

T2 è finalmente sul mercato home video e noi abbiamo testato questa edizione blu-ray. Si tratta di una versione standard, dal packaging minimale, al cui interno però risiede un disco che fa dell’audio e del video i suoi punti di forza. Soprattutto il sonoro è l’aspetto su cui vogliamo concentrarci, dal momento che Sony ci ha fatto il grande regalo di concederci il DTS-HD MA 5.1 come per la traccia inglese. Extra un po’ deludenti, ma accettabili.

Tiziano Costantini
Nato e cresciuto a Roma, sono il Vice Direttore di Stay Nerd, di cui faccio parte quasi dalla sua fondazione. Sono giornalista pubblicista dal 2009 e mi sono laureato in Lettere moderne nel 2011, resistendo alla tentazione di fare come Brad Pitt e abbandonare tutto a pochi esami dalla fine, per andare a fare l'uomo-sandwich a Los Angeles. È anche il motivo per cui non ho avuto la sua stessa carriera. Ho iniziato a fare della passione per la scrittura una professione già dai tempi dell'Università, passando da riviste online, a lavorare per redazioni ministeriali, fino a qui: Stay Nerd. Da poco tempo mi occupo anche della comunicazione di un Dipartimento ASL. Oltre al cinema e a Scarlett Johansson, amo il calcio, l'Inghilterra, la musica britpop, Christopher Nolan, la malinconia dei film coreani (ma pure la malinconia e basta), i Castelli Romani, Francesco Totti, la pizza e soprattutto la carbonara. I miei film preferiti sono: C'era una volta in America, La dolce vita, Inception, Dunkirk, The Prestige, Time di Kim Ki-Duk, Fight Club, Papillon (quello vero), Arancia Meccanica, Coffee and cigarettes, e adesso smetto sennò non mi fermo più. Nel tempo libero sono il sosia ufficiale di Ryan Gosling, grazie ad una somiglianza che continuano inspiegabilmente a vedere tutti tranne mia madre e le mie ex ragazze. Per fortuna mia moglie sì, ma credo soltanto perché voglia assecondare la mia pazzia.