Quando il primo Bayonetta arrivò sul mercato, il corpo di pochi era pronto, come del resto lo era per pochi giochi usciti dalla caverna di Platinum Games.

Prima che la gente potesse metterci le mani sopra, i giudizi sulla stangona non erano troppo positivi nei suoi riguardi. Prima ancora che diventasse la moda odierna, molti ebbero da dire sul look sexy e irrealistico della protagonista che da il nome al titolo, mentre quelli che riuscivano a distogliere lo sguardo dai sodi glutei della strega nera e guardavano il gameplay o gli screenshot delle anteprime erano rapidi a disinteressarsi in anticipo, relegandolo nell’angolo dei cloni di Devil May Cry.

A quei tempi l’ombra di Dante sul genere action aveva cominciato a vacillare a causa di quella roba pezzotta che era il quarto titolo, mentre Kratos continuava a fare danni nell’olimpo e si faceva strada verso il top degli eroi picchianti.

Poi quando Bayonetta venne rilasciato entrò a gamba tesa sui testicoli di entrambi. Cosa che succederebbe veramente se i tre personaggi si scontrassero.

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Impatto CULturale

Bayonetta è un gran gioco e può essere usato come esempio massimo di quanto Platinum ami esagerare (rules of nature, nessuno?). Una piccola introduzione per chi non ha giocato il primo o non lo conosce semplicemente. Bayonetta è una strega estremamente potente e armata fino ai denti di artefatti mistici (come dei tonfa-bazooka o una frusta con un cobra in fondo), che riempie di mazzate ondate e ondate di angeli. Tutto qui, questa è la premessa base base che c’è dietro il gioco di cui sto parlando.

Ma mai come in questo caso è più importante il come piuttosto che il cosa. Bayonetta è un gioco MOSTRUOSAMENTE esagerato e sopra le righe, con la chiara e definita intenzione di esserlo. La strega protagonista della serie è probabilmente il personaggio action più potente mai esistito, parliamo di botte su scala planetaria. Kratos e Dante hanno sconfitto avversari enormi arrampicandosi su di loro e picchiando i punti deboli evitando di essere schiacciati o uccisi dai mostri minori che gli camminano sopra, Bayonetta oltre a fare quello è più che capace di combattere al loro STESSO LIVELLO. I suoi poteri le permettono di prendere a cazzotti in faccia, spesso letteralmente, mostruosità sacro-bio-meccaniche grandi come una portaerei. Ed è assolutamente favolosa mentre lo fa. God of War è stile mascolino portato all’estremo, Bayonetta è diametralmente opposto.

Come personaggio Bayonetta è stucchevole in modo assurdo, ma non in senso negativo. È fatta per essere così, con movenze sensuali (e spesso scabrose) e fuori luogo al punto di superare tutti i movimenti dei film wuxia.

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E spesso scabrose

Bisogna poi dire che la ragazza è praticamente nuda. Sì, la vedete completamente vestita, ma quelli sono i suoi capelli. Yep, Bayonetta controlla i propri capelli per fare dei numeri assurdi, come intrecciarli creando un gigantesco drago che mastica la testa al boss di turno per ucciderlo. Cose così.

Se Dante e Kratos sono machi in modo assurdo, le accuse a Bayonetta di essere di facili costumi sono fondate oppure no?

Direi che è più adatto dire che è tutto un processo di annusaggio senza donazione, Bayonetta si comporta così perché si diverte a farlo, non perché vuole adescare qualcuno. Piuttosto che l’idea della donna facile (come la tipa di Lollipop Chainsaw), il gioco spinge a manetta sull’idea della donna inarrivabile. È un modello negativo? Alla grande! Quando in qua i modelli positivi sono protagonisti di giochi d’azione? Cioè ragazzi, Dante è un cazzone irriducibile, questi giochi mettono i personaggi nella situazione di fare del “bene” a prescindere dalla loro personalità.

Come personaggio è sexy? Eeeergh, secondo me no. È sproporzionata al punto da sembrare i disegni dei figurini (quei disegni con le gambe lunghissime su cui si progettano i vestiti).

Da ferma è solo una bambola, a renderla come la conosciamo è la devastante espressione della potenza in movimento. Guardare Bayonetta muovesi sullo schermo è come guardare una pantera in un documentario: bellezza inarrestabile.

Poi se vi arrapate siete voi sozzoni. Il fatto che il suo vestito di capelli scompaia quando li usa per combattere è un dettaglio.

Tira più un capello di strega che un carro di angeli

L’annuncio di Bayonetta 2 è stato accolto con un misto di gioia e di orrore da parte dei fans, per due motivi principalmente. La gioia perché è Bayonetta 2, lo si stava aspettando da parecchio. L’orrore è perché questo gioco è un’esclusiva Wii U. E già qui tutti a pensare che il gioco fallirà perché quella è una console che vende poco. Ma contemporaneamente la gente ha cominciato a considerare l’acquisto giusto per avere quel gioco. Sono partite petizioni, sono state fatte richieste per il multipiattaforma. E ancora noi sfigati del pc nemmeno un portino del primo. Eddai Platinum, ci avete portato Rising, uno sforzo su.

A sentire Platinum il motivo di questa esclusiva è fondamentalmente uno solo: se Nintendo non ci metteva i  soldi, Bayonetta 2 non lo potevano fare. Questa affermazione è stata accolta con parecchie pernacchie, perché così facendo limitano il loro mercato, a detta di molti. Forse in futuro vedremo qualcosa, forse. Intanto visto che con il secondo gioco c’è anche il primo compreso nella scatola, Nintendo si è arraffata l’intera serie e non penso che mollerà l’osso facilmente.

Cimax a tutto schermo

Ci sono stati i trailer, ci sono state le interviste e i video di Gameplay. Tra E3, Comic-Con e Gamescom abbiamo una discreta idea di che cosa sarà il prodotto finito. Lo ammetto, anche se su Wii U, Bayonetta è una festa per gli occhi. Il nuovo look della nostra cara strega non mi convince troppo ma tutto il resto è assolutamente meraviglioso. Gli ambienti sono ampi e dettagliati, grazie al team artistico che se n’è andato in giro per l’Europa, Italia compresa, ad osservare l’architettura e l’arte. Succedono un sacco di cose sullo schermo, sia nelle immediate vicinanze della protagonista che nello sfondo. Palazzi che crollano, mostri giganti che si sfracellano di mazzate mentre si affronta il boss su di una piattaforma in primo piano, cose del genere. E mentre giocherete vi tremeranno le mani da quanto tutto ciò è una figata pazzesca.

Bayonetta è più potente che mai e il capoccia del progetto, Yusuke Hashimoto, ha detto che la base da cui partire nella misurazione dell’assurdo e over the top è il boss finale del primo gioco, che forse non sapete che era una divinità che è stata sparata a cazzotti nel sole attraverso l’intero sistema solare. Quindi i primi istanti sono già da adrenalina.

Nessun tutorial passo passo palloso, già nei primi dieci minuti di gioco ci si ritrova a combattere angeli SOPRA la carlinga di jet militari che sfrecciano tra grattacieli. Sì, avete letto bene ed è solo l’inizio.

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Ellamadonna

In queste prime fasi del gioco vi accompagnerà Jeanne, una antagonista del primo capitolo divenuta poi vostra alleata. Combatterà assieme con voi fino allo scontro contro un boss sul tetto di un treno ad alta velocità e quando lo avrete sconfitto si attiverà la terrificante finisher che è propria di Bayonetta: intrecciare i capelli in qualcosa di mostruoso che fa a pezzi il nemico (come ho detto prima). Tuttavia questa volta qualcosa di strano accade: il drago dopo aver ucciso l’angelo si ribella e cerca di uccidere Bayonetta. Jeanne interviene e la salva all’ultimo momento, finendo però scagliata all’inferno, dando così il motivo trainante della trama. Bisogna salvare Jeanne, ma non c’è tempo per deprimersi! Inizia immediatamente un nuovo boss fight contro il mostro appena evocato, mentre si arrampica fluidamente su di un grattacielo e un altra nostra evocazione lo prende a cazzotti sismici. Riuscite a capire quanto sono disposti ad esagerare?

Combatti come una donna

Il combattimento di Bayonetta segue la formula base degli altri action stilish: uccidi le cose con le combo, ottieni un voto che influisce quanta valuta ottieni da spendere per gli upgrade. Fin qui ci siamo.

La meccanica più importante è il Witch Time. Quando si schiva all’ultimo istante possibile un attacco nemico, il witch time si attiva rallentando il tempo per qualche secondo, permettendo di iniziare combo e punire l’attacco evitato. Di fatto evitare è molto più importante che parare in Bayonetta 2 e riuscire a concatenare più schivate permette di estendere il Witch Time e così la quantità di dolore che si è capaci di rovesciare sull’incauto nemico. Oltre al Witch Time nell’arsenale della strega c’è l’umbran climax. Colpendo i nemici si riempie un indicatore che può essere attivato per usare la versione sexy del devil trigger di Devil May Cry. Per un breve periodo tutti gli attacchi saranno più potenti e con range maggiore, aiutati dalla magia e dai capelli. Un calcio durante il climax sarà imitato da un enorme gamba di capelli con tacco a spillo che erutta da un portale e colpisce con enorme potenza. Lo stesso per un pugno, mentre i colpi di spada saranno potenziati da immense lame di energia. A differenza del primo capitolo sarà possibile evocare, anche se parzialmente i demoni utilizzati nelle finisher durante il climax per scatenare il massacro su di un’area più ampia. Queste creature sono i demoni racchiusi nelle varie armi a disposizione della strega e oltre ad un design accattivante possiedono capacità uniche tra di loro.

In aggiunta alla varietà delle armi in sé, in Bayonetta 2 c’è la possibilità di equipaggiarle sia nelle mani che nei piedi, con combo diverse come conseguenza. Un tasto controlla gli attacchi delle mani, un altro quelli dei piedi, dando accesso ad un ampio scenario di combo che si concatenano in modo così fluido da essere quasi un crimine. Andando avanti con la storia si possono acquistare armi nel negozio di Rodin, una vecchia conoscenza dal primo gioco. Oltre ad acquistarle si possono duplicare, in modo da indossare un intero quartetto di armi. Quattro spade? Nessun problema. Quattro pistole? Vai dove ti porta il cuore!

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Bayonetta che fa tiro a segno mentre il suo gigantesco demone fa a pugni con il gigantesco angelo

Una delle particolarità più note di Bayonetta è l’ampio utilizzo di strumenti di tortura evocati sul momento (consumando lo stesso indicatore dell’umbran climax) per eseguire cruente fatality. Compariranno così ghigliottine, presse, tapis roulant che puntano ad un tritacarne. Il limite era solo la crudele fantasia dei creatori, dato che ogni tipo di nemico ha una sua tortura apposita. La blasfemia non è mai stata così divertente, anche se al posto di putti e serafini ci sono COSE indescrivibili che spesso hanno facce umane in posti non convenzionali. Gli angeli hanno un aspetto di statue organiche malsane, mentre i demoni sono direttamente creature di metallo e lame affilate.

Parliamo un po’ della trama

Come detto prima, il motivo che mette in marcia la storia di Bayonetta è salvare Jeanne, andando all’inferno a recuperare la sua anima e magari capire perché il nostro demonazzo ci abbia attaccato. Cose semplici insomma. Per raggiungere l’inferno bisogna prima passare per Purgatorio, una dimensione limbo che fa da ponte a inferno e paradiso. Questa è sovrapposta al mondo reale e le streghe come Bayonetta possono viaggiarci, vedendo gli umani normali vagare come ombre traslucenti mentre loro non possono vedere cosa vi succeda. Angeli e demoni possono entrarvi e infatti è lì che la maggiorparte delle mazzate accade.

Per raggiungere l’inferno Bayonetta deve passare per la montagna di Fimbulventr , dove si dice che inferno e paradiso entrino in contatto con la terra. Nel suo viaggio la strega incontrerà il secondo personaggio principale della storia: Loki. Questo ragazzo dal design terribile e con il puzzle del millennio al collo vive in Purgatorio ed è sorpreso che Bayonetta possa vederlo e sentirlo. Loki non sa chi lui sia, dato che soffre di perdite di memoria (anche se secondo me il nome dice fin troppo) ma SA che deve raggiungere anche lui Fimbulventr per un qualche motivo. Così i due si mettono in combutta e viaggiano verso la montagna. Loki dimostra subito di avere un grande potere, potendo mandare indietro il tempo degli oggetti, ricostruendo cose crollate, oltre alla capacità di controllare l’acqua. L’ultimo trailer mostrato al Nintendo Direct dedicato al gioco ha fatto ampiamente capire quanto sia importante Loki per l’intera trama. Che sia lui il vero cattivo? Boh.

Un punto che mette in evidenza la collaborazione dei due è quando Loki crea un’onda d’acqua che forma un tunnel per qualche secondo e Bayonetta si trasforma in una pantera e attiva il Witch Time, correndovi dentro negli attimi di tempo congelato.

Il dinamico duo non incontrerà solo angeli e demoni per strada, ma anche un misterioso personaggio vestito di bianco e con una fighissima arma a due lame. Questo sembra essere un Lumen Sage, membro di una setta completamente opposta alle streghe e capace di evocare angeli come Bayonetta può con i demoni.

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L’incontro tra i due da inizio ad una spettacolarissima boss fight, in cui dopo le mazzate normali un demone enorme e un angelo altrettanto grosso si menano in background, ma non è scriptato: il loro combattimento è un diretto riflesso di come sta andando quello dei due evocatori. Se Bayonetta è in vantaggio così lo è il demone. Tutto terribilmente figo.

Oltre ai normali combattimenti in arene come nei classici giochi d’azione, sono presenti diversi tipi di sezioni, come scontri aerei, sottomarini o a bordo di veicoli. CI.SONO.DEI.MECHA.STREGHESCHI.

“Puoi farci giocare tua mamma”

Questa è una frase vera detta dal capoccia durante un’intervista. A parte che dubito che mia madre sia interessata a giocarci, questa frase si può usare per introdurre qualcuna delle particolarità tecniche del gioco. Innanzitutto è possibile giocare sfruttando la funzionalità touch del gamepad. Toccando un nemico Bayonetta comincerà ad attaccarlo, mentre per evitare i colpi si passa il dito nella direzione in cui si vuole andare. Molto semplice. Oltre alla campagna single player sarà presente una modalità multiplayer chiamata Tag Climax. Questa modalità è stata spiegata al già citato Direct: si tratta di un multiplayer co-op/competitivo in cui i due giocatori selezionano un personaggio tra i disponibili e picchiano ondate di nemici o boss con lo scopo di ottenere un punteggio migliore dell’altro, senza però ostacolarlo dato che si tratta di una collaborazione per sopravvivere.

Tra i personaggi utilizzabili sono stati mostrati Bayonetta, Jeanne e Rodin, il fabbro che crea le armi. Chi ha giocato il primo ora starà probabilmente sudando per l’eccitazione.

Il tag climax è composto da diversi stage in cui completando le sfide si ottengono punti da spendere sia nel multiplayer che nel single, rendendo il grindare punti per acquistare armi e skills molto più divertente. Inoltre è possibile scommettere tali punti, aumentando di conseguenza la difficoltà della sfida e la ricompensa. Ti senti bravo? Scommetti molto per ottenere il risultato massimo possibile.

La console sembra fare il suo dovere anche viene naturale pensare quale insana mostruosità potrebbero essere quei combattimenti su di una delle console next gen o su pc. Forse non lo sapremo mai, forse sì. È presto per dirlo ma a sentire Platinum l’idea di un port non gli fa proprio schifo schifo schifo.

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Bayonetta 2 arriverà sui nostri scaffali questo ottobre.  Tra l’altro i fan europei più accaniti potranno – soldi permettendo – aggiudicarsi una delle limited/collection più belle di sempre, si tratta della First Print Edition, costituita da un libro esterno, i box del primo e del secondo capitolo e da un artbook. Se siete interessati a questo titolo purtroppo siete costretti ad acquistare una Wii U, se già non l’avete. Oppure aspettare e sperare, come me visto che questo è un giocone che si preannuncia anche migliore del primo.