Disgrazie e sventure dei commercianti di fumetti

Arriva al terzo numero la serie italiana prodotta da SaldaPress con protagonista Volt, il robottino che sogna di diventare un fumettista creato dalla penna e dalla matita di TheSparker (all’anagrafe, Stefano Conte). Prima produzione completamente italiana della divisione editoriale del Gruppo Saldatori ad approdare sul mercato, la serie è un bimestrale in bianco e nero il cui formato tanto ricorda gli albi di ratmaniana e pandiana memoria della Panini Comics. Ambientata in un mondo surreale e fantasioso, dove robot, dinosauri e tanti altri personaggi bizzarri vanno a braccetto come niente fosse, si contraddistingue per la sua forte componente metanarrativa, che vede al centro della sua narrazione le fumetterie e quanto infernali possano diventare questi luoghi quando vengono assediate dalle terribili creature conosciute come lettori…

Volt si reca sul posto di lavoro dove la sua dispotica e superpotente madre lo ha incastrato: la fumetteria Comic Sans. Viaggia pigramente sul treno che lo porta alla sua meta, senza neanche immaginare la sorpresa che troverà all’arrivo. Infatti, ad attenderlo dentro il negozio c’è Blackspot, il misterioso “uomo dei pacchi”, colui che si occupa delle spedizioni e dei nuovi arrivi. Un vero duro, un esperto del mestiere, che subito si mostra scettico nei confronti del nostro eroe, giudicato un debole, incapace di sopravvivere ai pericoli e alle insidie di quel mortale compito che è il commerciante di fumetti. Ma un evento imprevisto costringerà i due a collaborare, a fare fronte comune per scongiurare una minaccia potenzialmente letale…

I primi due numeri avevano mostrato una forte carica ironica che traduceva in forma umoristica l’aspro vivere dei mercanti di fumetti, sconosciuti eroi moderni che affrontano titaniche imprese e indicibili creature (i clienti) affinché i comics provenienti dai quattro angoli del globo possano raggiungere le case dei compratori. Detta così, sembrerebbe un mestiere devastante, al cui confronto quello per la vita dei Guardiani della Notte sulla Barriera pare una semplice ronda di quartiere in un paesino di montagna. Ma non illudetevi: è molto peggio.
Solo le arcane divinità sanno quali individui afflitti dalle più ignote patologie mentali si aggirino per gli scaffali di una fumetteria, quale arduo compito gravi sulle spalle dei gestori e dei corrieri, cosa significhi sostare ad orario continuato in un negozio in attesa che scocchi l’ora fatale… della chiusura!

Ed è quello che ci racconta, attraverso vignette, balloon e ironia, TheSparker, tramite il suo personaggio, che lentamente si sta prendendo sempre più spazio all’interno del fumetto italiano, per quanto punti ad un pubblico decisamente di nicchia, ossia quello degli “addetti ai lavori” o delle persone che (ahiloro) ambiscono a fare parte di questo piccolo, pazzo mondo. Tuttavia, bisogna dare atto all’autore di avere nella faretra una quantità di frecce sempre nuove e frizzanti, che centrano il proprio obiettivo senza mancare neanche un colpo.

Nonostante raramente si esca dal seminato metanarrativo del fumetto, per scelta e per volontà, le battute e le gag, sebbene impreziosite da un citazionismo (sia grafico che testuale) a volte eccessivo, risultano sempre fresche e non banali agli occhi di chi legge. Questo numero, oltretutto, attinge ad un altro campo ricco di potenziale umorismo, quello della consegna delle nuove uscite, momento fatidico nella quotidianità di ogni fumetteria da cui dipende la vita o la morte dell’esercizio commerciale. Riuscire ad imbastire numeri così brillanti da pretesti tanto esili dimostra una buona dose di talento e sensibilità, ma dall’altra parte c’è il rischio, tutt’altro che infondato, di aver bisogno di sparare scenette a ritmo continuo per evitare di perdere mordente e dunque l’attenzione. Certo, è curioso che SaldaPress abbia voluto puntare su una serie che sembra volersi infilare in un ambito piuttosto specifico e ristretto, anche se raccontato con intelligenza e maestria, in un gioco che alterna parodia di vissuti probabilmente autobiografici e rimandi citazionistici più o meno leggeri, a seconda della situazione.

L’aspetto grafico dà la sensazione di richiamare questa particolarità, variando diverse forme stilistiche, tra i bianchi e neri sfumati da zone di grigio, linee nette, espressività orientale tipicamente manga e altre che richiamiamo i bimestrali italiani. Un lettore esperto potrebbe trovarsi serenamente a proprio agio tra queste pagine, dentro cui, perfino inconsciamente, può riconoscere elementi che gli sono cari e formano parte del suo personale immaginario. Un novizio invece si lascerebbe facilmente conquistare dalla semplicità e dalla chiarezza apparentemente facile dei disegni, trovando un ambiente dove perdersi in un’esperienza divertente senza affaticarsi troppo.

 

Verdetto:


Alla forte carica ironica dei primi due volumi, risponde un terzo fumetto altrettanto metanarrativo e con un altrettanto marcato spirito d’ironia, dove tuttavia è presenta pure un evidente citazionismo che a volte però diventa eccessivo e non sempre comprensibile.
Nonostante i livelli a tratti ottimi raggiunti da questi albi, c’è sempre dietro la percezione che questo tipo di alchimia non possa, per forza di cose, durare a lungo e che da un’istante all’altro debba esaurirsi. Poi, a volte, le piccole sequenze interne si fanno apprezzare come frammenti a se stanti che non spingono con convinzione a continuare, e questa è una conseguenza che si percepisce anche al termine del numero. La speranza è che il registro possa (e debba) subire qualche mutamento al più presto, altrimenti l’abilità narrativa di TheSparker rischia seriamente di incastrarsi in quelle due/tre trovate senza essere in grado di esplorare qualcosa di nuovo.

Elia Munaò
Elia Munaò, nato (ahilui) in un paesino sconosciuto della periferia fiorentina, scrive per indole e maledizione dall'età di dodici anni, ossia dal giorno in cui ha scoperto che le penne non servono solo per grattarsi il naso. Lettore consumato di Topolino dalla prima giovinezza, cresciuto a pane e Pikappa, si autoproclama letterato di professione in mancanza di qualcosa di redditizio. Coltiva il sogno di sfondare nel mondo della parola stampata, ma per ora si limita a quella della carta igienica. Assiduo frequentatore di beceri luoghi come librerie e fumetterie, prega ogni giorno le divinità olimpiche di arrivare a fine giornata senza combinare disastri. Dottore in Lettere Moderne senza poter effettuare delle vere visite a domicilio, ondeggia tra uno stato esistenziale e l'altro manco fosse il gatto di Schrödinger. NIENTE PANICO!