Siete stanchi delle minchiate a raffica in cui puntualmente scade The Walking Dead? Volete una serie zombie che non punti così tanto sul melodrammatico e sui coinvolgimenti sentimentali da telenovela brasiliana degli anni ’70? Bene, forse questa trashata di Z Nation potrebbe fare al caso vostro! Lo show creato da Karl Schaefer e Craig Engler viene incontro alle esigenze di tutti gli spettatori che da una serie sugli zombie vogliono vedere solo… gli zombie, spegnendo il cervello (ah-ah) per quaranta minuti a puntata.

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z nationSi perché Z Nation è a metà tra Benvenuti a Zombieland e The Walking Dead… O meglio il cugino scemo di The Walking Dead. Perché, diciamocelo, il serial AMC potrà avere tutti i difetti del mondo ma se gli attori devono aprire bocca 4 espressioni e un tono drammatico sanno tirarlo fuori. In Z Nation appena si smette di sparare parte la fiera del dilettante e della catch-frase da film action anni ’80. Anche a livello registico c’è un abisso con TWD, anche qui la sagra del jump-scare selvaggio la fa da padrona esattamente come gli inseguimenti a piedi. Si perché in Z Nation non ci stanno mica gli zombie che vanno a 3 km/h che non ti raggiungono manco se ti rompi una gamba… Questi corrono e pure tanto. Dopotutto non possono stancarsi dato che sono morti. Ma di cosa parla Z-Nation? Senza un set-up degno di questo nome ci troviamo subito in mezzo a un mischione di zombie, in un ospedale che sta per cadere. La professorona di turno sta testando gli ultimi tentativi di vaccino su tre poveri condannati a morte. Due crepano e uno sopravvive. Ora il povero Cristo dovrà essere portato di peso in un laboratorio in California, dove il suo sangue verrà analizzato per estrapolare il vaccino finale.

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A fargli da guardia del corpo c’è Hammond, un soldato delle forze speciali che chiede aiuto ad un gruppo di rifugiati per il suo viaggio. C’è solo un piccolo particolare: è nero. Un nero in un telefilm sugli zombie. Sapete già come andrà a finire (anche se la sua miserabile fine avverrà con una delle idee più geniali e coraggiose che si siano mai viste in un prodotto post-apocalittico, un neonato zombie!). La missione passa nelle mani del Rick Grimes di turno, solo così scemo da buttare l’unica ricetrasmittente che lo teneva in contatto con una base militare. Insieme a lui, più o meno, la replica di tutti i protagonisti di The Walking Dead, la Michonne che però è asiatica, il vecchio Dale che invece di essere un sessantenne saggio e amorevole è un sessantenne tossicodipendente e così via…

I dialoghi sono scemi forte, le scene d’azione invece fanno il loro dovere e pure il make-up degli zombie non è male. Numerosi i riferimenti alla zombie-serie più blasonata, dalla scena finale della primissima puntata, che è ai limiti del plagio, ai riferimenti a questi tizi che “si sono barricati in una prigione” al fatto che anche questo gruppo di disperati comincia un viaggio verso una città creduta sicura.

ZNation_S01E08-MainInsomma la nostra speranza è che tutto culmini in un clamoroso cross-over… Anche se non sappiamo che fine farebbero Rick e compagni contro le orde di zombie che giocano a fare Forrest Gump di Z Nation… Che a sparare a un morto che cammina è capace pure Carol. Se volete una serie sugli zombie ignorante come poche, piena di cliché e dove corrono tutti date una chance a Z Nation… Se volete continuare a farvi venire l’orchite e a vedere il piccolo Carl che fa gli headshot pure bendato continuate con The Walking Dead.

Cavolo davanti a una scelta del genere meglio spararsi un colpo in fronte.

Simone Bravi
Nasce nella capitale dell'impero tra una tartaruga ninja, un Mazinga e gli eroi del wrestling dell'era gimmik. Arriva a scoprire le meraviglie del glorioso Sega Mega Drive dal quale non si separa mai nonostante l'avvento della PlayStation. Di pari passo con quella per i videogame vanno le passioni per il cinema, le serie Tv e i fumetti. Sembra Sheldon di The Big Bang Theory ma gli fanno schifo sia Star Trek che Star Wars. E' regolarmente iscritto all'associazione "Caccia allo Juventino".