Oculus Rift rappresenta una vera e propria rivoluzione per il mondo dell’intrattenimento digitale. Grazie a questo headset, infatti, la realtà virtuale può entrare nel salotto di ogni appassionato con una spesa contenuta di poche centinaia di euro. Il clamore generato dalla tecnologia sviluppata da Palmer Luckey non ha avuto eco solo nei possibili consumatori, ma anche e sopratutto negli sviluppatori che affascinati da questa tecnologia di sono lanciati a spron battuto nello sviluppo di diverse applicazioni che portano fino all’estremo le potenzialità del visore, immergendo lo spettatore in mondi tridimensionalmente percepiti. I titoli per Oculus sono per la maggior parte prototipi intesi a testare la tecnologia, ma alcuni di essi riescono a sfondare la barriera della comunità di sviluppatori e diventare un vero e proprio fenomeno mediatico. E’ il caso di Pixelrift, titolo sviluppato d Ana Ribeiro talentuosa game designer brasiliana che ha proposto al pubblico qualcosa di innovativo ed insieme familiare.

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Ciao Ana, Grazie per averci concesso questa intervista. Presentati al pubblico di Stay Nerd.

Mi chiamo Ana Ribeiro e sono nata in Brasile in una piccola città del nord, tra le più povere della regione.

Insomma non il posto migliore per nascere se si vuole diventare un game designer. Inoltre tu all’inizio ti occupavi d’altro, corretto?

Si, vendevo torte! Ho iniziato per caso perché ricevevo molti complimenti. In seguito ne ho fatto una professione, fino ad avviare una vera e propria attività

Poi cosa è successo?

Io ho sempre voluto fare videogiochi, per questo ho venduto tutto e mi sono spostate in Inghilterra per studiare Game Design.

Ed è qui che hai avuto modo di sviluppare Pixelrift?

Esatto. Pixelrift è la mia tesi per il corso di Game Design.

Raccontaci qualcosa di più di questo titolo. Da dove nasce l’idea?

In realtà l’ho sognato! Ho sognato che il mondo attorno a me cambiava e mi sono ritrovata catapultata nella mia infanzia con i videogame che l’hanno costellata. Ho iniziato a sbozzare l’idea e poi mi sono decisa ad utilizzarla come testi per il corso universitario che stavo seguendo.

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Come mai hai scelto la realtà virtuale?

Credo che il mercato PC dei videogiochi sia saturo e necessiti di ben altre risorse per essere affrontato. La realtà virtuale è una frontiera, invece, tutta da esplorare.

Come vedi il futuro della VR?

Sicuramente non ristretta al mondo dei videogiochi, ma con uno spettro più ampio che va dall’intrattenimento digitale fino a mostre, musei e parchi a tema.

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Negli ultimi giorni si è molto parlato del caso del gamergate, fenomeno internet contro le donne nei videogiochi approdato ad episodi davvero spiacevoli come anche minacce di morte. Ti senti discriminata in questa industria? Hai vissuto esempi simili?

Devo dire la verità non ho mai avuto, per fortuna, esempi del genere o neanche lontanamente comparabili. Credo che quando il prodotto che produci è buono sia esso stesso a parlare. A volte nelle conferenze mi scambiano per una delle ragazze degli stand e mi chiedono informazioni, ma credo sia dovuto semplicemente al fatto che gli organizzatori scelgono esclusivamente donne per quel tipo di lavoro.

I tuoi tre titoli preferiti al momento?

Megaman 2! poi Fallout 3, trai i miei giochi preferiti di sempre e Jazz punk che consiglio a tutti di giocare.

Progetti per il futuro?

Rilasciare il primo episodio di Pixelrift, sicuramente; e completare la mia tesi di laurea. In seguito spero di trovare qualche opportunità interessante qui in Europa, visto che in Brasile non avrei modo di esplorare a fondo la game industry e la VR.

Grazie Ana per il tuo tempo e speriamo di poter giocare presto il primo episodio di Pixelirft, invitando tutti gli staynerdiani a votarlo su Steam greenlight da qui e a scaricare la demo da qui (è necessario un headset Oculus Rift e un pad per giocare il titolo).