Al di là degli incassi c’è un’ignoranza tutta italiana

Deadpool macina consensi e macina denaro, in quello che è sicuramente uno dei migliori lanci al cinema per 20th Century Fox da un bel po’. Un eroe che fino a qualche tempo fa non si cagava nessuno (almeno nessuno che non fosse avido lettore di fumetti) sale improvvisamente alla ribalta, ed è bello e forse anche giusto: APRITI CIELO.

Il problema è quando sulla scia del successo mediatico si accostano persone che EVIDENTEMENTE non sono a proprio agio con il mondo dei fumetti e che, in linea più generale, non hanno capito un cazzo di cosa abbiano di fronte. E così quella che è una campagna pubblicitaria UNIVERSALMENTE riconosciuta per la sua intelligenza (e, se vogliamo essere onesti, per le sue capacità di trascendere il medium cinematografico) e sagacia diventa, in un paese di beoti, un grido all’omosessualità fumettistica.

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Non ci sarebbe nulla di sbagliato in un film su di un eroe apertamente omosessuale, né su di uno dichiaratamente pansessuale come, di fatto, Deadpool stesso è. Ma il modo artificioso con cui si costruisce la notizia, in un paese di falsi benpensanti, ammiccando più o meno volutamente a certe correnti culturali (o meglio, politiche), fa francamente sorridere. Fa sorridere che non si sia fatto un minimo di ricerca sul personaggio, non tanto per conoscerlo, ma per avere almeno un’idea vagamente chiara del PERCHE’ si sia scelto un certo tipo di marketing, a fronte di altri supereroi ben più “machi” e incazzati.

Non si è capito che Deadpool, nel suo film (perché di fatto è SUO e non della Fox) sta prendendo per il culo quasi un ventennio di film di genere e, più in generale, almeno 80 anni di fumetti. Deadpool ha smantellato l’eroe, ha smantellato il cinecomics, ed ha continuato un lavoro fatto con film come Guardiani della Galassia, per dare una scossa evidente ad un mercato che comincia a mostrare il fianco alla noia. Ma per una certa fetta della stampa italiana, è più utile filosofeggiare sulle attitudini sessuali del personaggio (che tra le altre cose nel film vive una solida e profonda relazione ETERO) che su tutto il resto.

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Ma sticazzi?!

Vivere nell’ignoranza è un diritto, per carità, ma l’informazione è invece un DOVERE che andrebbe adempiuto senza pregiudizi, senza facili lassismi e soprattutto senza sparare cazzate.