Il nuovo anime di Netflix, tratto dalla serie di Yumi Tamura, indaga le possibilità di sopravvivenza del genere umano in seguito ad un disastro naturale globale

Pur nascendo all’inizio del nuovo millennio e nonostante l’ottimo successo ottenuto in patria fino alla sua conclusione nel 2017, il manga di 7 Seeds è ancora inedito in Italia. Tuttavia, si può dire che Netflix abbia scelto il momento più adatto per proporre la trasposizione animata di questa serie, in quanto gli avvenimenti narrati sono piuttosto affini con il momento storico attuale: il cambiamento climatico è un tema ora più che mai centrale e causa di movimenti di sensibilizzazione come i Fridays for Future.

Possiamo ritenerci fortunati di trovarci solamente agli inizi di un disastro ambientale preannunciato ma ancora arginabile, se tutti facessimo ciò che è necessario per ridurre sprechi e inquinamento in generale. Lo stesso non si può dire dei protagonisti di 7 Seeds, in cui tutto ha origine dallo schianto di più meteoriti sulla Terra, un fenomeno inevitabile che cambierà il pianeta per sempre.

7 seeds

Il risveglio dopo un lungo sonno

In un periodo non ben precisato, una pioggia di meteoriti devasta la Terra  distruggendo l’umanità e alterando radicalmente gli ecosistemi di tutto il mondo, come in ogni buon scenario post apocalittico. Prima che avvenisse l’impatto, il governo giapponese dispose che venissero creati dei gruppi di individui da ibernare, per permettere la sopravvivenza della razza umana qualora si fossero risvegliati in un ambiente favorevole alla vita. In tal caso, ogni gruppo, ciascuno col nome di una stagione, deve raggiungere uno dei sette rifugi (chiamati seeds) nei quali è stato raccolto tutto l’occorrente per ristabilire l’umanità.

Partendo dal gruppo Estate B (l’unico ad avere due divisioni), seguiremo le vicende di tutti i gruppi che, prima o poi, verranno anche a contatto l’uno con l’altro cercando la strada per i seeds e un modo per adattarsi in un mondo nuovo e ostile. Flora e fauna si sono evoluti e nuove specie vegetali e animali hanno preso possesso di ambienti dai climi assai diversi da quelli precedenti: il Kyushu è ora diviso in due isole distinte, mentre la regione dell’Hokkaido, conosciuta per i suoi inverni piuttosto rigidi, ora è dominata da un clima mite, al contrario del Kansai in cui ora si alternano solo giornate secche o molto piovose. I ragazzi, risvegliatisi da un sonno di durata sconosciuta, si troveranno a loro insaputa trasportati nel tempo in un mondo nel quale sono completamente soli.

Chi può salvare l’umanità?

Salvare tutti sarebbe stato ovviamente impossibile, perciò il governo giapponese ha dato vita al progetto 7 Seeds, nel quale venivano riposte le speranze per il futuro dell’umanità. I 7 membri di ogni gruppo, assieme alla loro guida esperta, sono stati scelti in base a determinate caratteristiche, in particolare l’essere di bell’aspetto e specializzati in un talento qualsiasi. È da notare, inoltre, l’associazione dei loro nomi alle stagioni che danno il nome al gruppo di appartenenza, una simbologia legata alla natura ricorrente non solo nei vari gruppi ma anche nel concetto stesso dei 7 seeds, in quanto semi per la rinascita dell’umanità.

Per il gruppo Primavera avremo Hana (che significa fiore) capace di arrampicarsi o Haru (che significa proprio primavera) in grado di suonare vari strumenti pur essendo un prodigio del pianoforte; nel gruppo Autunno, invece, i due leader Akiwo e Ran (i cui nomi posseggono i kanji di autunno e orchidea) sono rispettivamente un businessman poliglotta e un architetto; nel gruppo Inverno c’è Aramaki Takahiro (col kanji di falco nel nome), una stella promessa del baseball.

Il gruppo Estate invece è molto particolare, poiché viene diviso in due e della sezione A sapremo solo più avanti il vero scopo. Tuttavia, anche in questo caso i membri sono legati in qualche modo a questa stagione: Semimaru possiede il kanji di cicala, Hotaru prende il suo quello di lucciola, mentre Natsu porta il nome dell’estate stessa.

Tutti loro sono stati scelti con attenzione, in quanto gli unici a poter ripopolare il pianeta: le loro virtù non servono solo per sopravvivere, ma anche per trasmettere dei buoni geni alla futura stirpe umana.

7 seeds

L’unione fa la forza

Gli ideatori del progetto 7 Seeds sembravano aver considerato ogni possibilità: se i gruppi, risvegliandosi, avessero trovato un’atmosfera vivibile e fossero sopravvissuti ai viaggi per raggiungere i rifugi, avrebbero trovato le provviste e ogni bene di prima necessità e sarebbero stati in grado di riprodursi e ridare vita alla razza umana; altrimenti, alla guida di ciascun gruppo, preparata appositamente per accompagnarli, sarebbe stato affidato il compito di avvelenare tutti per provocare una morte indolore e veloce, lasciando che l’umanità si estinguesse definitivamente.

Paradossalmente, non considerarono affatto i vari fattori che ci rendono, appunto, umani: i sentimenti, la propria morale e il proprio carattere. Certamente, in situazioni di emergenza, è spesso l’istinto di sopravvivenza a prendere il sopravvento. Eppure, più di uno dei protagonisti nutre dubbi sulle proprie capacità e su quanto valga la pena cercare di ripopolare la Terra. Hana si trova separata dal suo fidanzato Arashi e soffre a tal punto da considerare il suicidio; Hotaru, dal canto suo, ha vissuto come una hikikomori fino al momento della sua ibernazione, quindi anche adesso le riesce difficile farsi sentire e rispettare; Ran e Akiwo sono i più radicali: non accettano assolutamente l’idea che qualcuno abbia deciso per loro cosa fare in questa situazione disperata, tanto da vietare assolutamente il sesso all’interno del gruppo Autunno.

7 seeds

Queste differenze nelle reazioni al cambio repentino di situazione condizionano la buona riuscita del progetto, facendo sì che non solo i gruppi non portino avanti la razza umana ma anche che si distruggano fra loro con atti di egoismo, arroganza o vigliaccheria. Ed è in queste occasioni che vengono messi alla prova dalle circostanze, portando a riflettere anche noi su come potremmo mai sopravvivere senza un aiuto reciproco. L’unica soluzione, pian piano accettata da tutti, è unire le forze per un obbiettivo comune: sopravvivere e creare un mondo migliore.

Ora o mai più

Come dicevamo all’inizio, 7 Seeds presenta sì una causa scatenante ben diversa da quella dei giorni nostri ma molto simile per possibili effetti e conseguenze (certo in misura molto più imponente, forse, ma comunque di misura importante). La differenza sta nel fatto che noi possiamo ancora fermarci e prendere una strada migliore per il nostro futuro e quello del pianeta. Una strada per niente facile da percorrere ma sicuramente più fattibile se affrontata da tutti, contribuendo nel nostro piccolo con ciò che sappiamo fare meglio.

I personaggi di questo anime ci dimostrano come ognuno possa fare la sua parte, nonostante le differenze e le difficoltà, rendendo 7 Seeds l’ennesima opera di cui avevamo bisogno per capire un po’ di più la nostra natura e quella che, purtroppo, stiamo lentamente ma inesorabilmente distruggendo. Il tempo a disposizione potrebbe terminare da un momento all’altro e, se non facessimo niente, non potremmo dire di non meritarcelo.

Alessia Trombini
Torinese, classe '94, vive dal 2014 a Treviso e si è laureata all'università Ca' Foscari di Venezia in lingua e cultura giapponese, con la fatica e il sudore degni di un samurai. Entra in Stay Nerd nel luglio 2018 e dal 2019 è anche host del podcast di Stay Nerd "Japan Wildlife". Spende e spande nella sua fumetteria di fiducia ed è appassionata di giochi da tavolo, tra i quali non manca di provare anche quelli a tema Giappone.