Ultimamente gli X-Men sono diventati protagonisti quasi esclusivamente di film e fumetti e sono stati un po’ dimenticati dall’industria videoludica nonostante negli anni delle ultime generazioni di console qualche prodotto su licenza ha fatto capolino, ma con risultati spesso mediocri. C’è stato un periodo però in cui i mutanti “tiravano un casino” anche nel settore dei videogames. Parlo ovviamente dei mitici anni 90, epoca in cui in tutto lo splendore delle 2 dimensioni, Wolverine e soci si sono fatti protagonisti di una serie di giochi alcuni dei quali, un po’ per curiosità, un po’ per nostalgia, un po’ per spirito d’archeologia, vogliamo ricordare in questa breve lista di  titoli vintage dedicati ai mitici mutanti di Marvel. Pensate che molti di questi li ho giocati in personalmente quando uscirono… sono un fossile lo so…

The Uncanny X-Men (1989 – Nes)

The_Uncanny_X-Men_CoverartQuesto titolo datato 89 fu la prima ufficiale trasposizione delle avventure dei mutanti Marvel in un videogioco interattivo. La “prima volta” nel media videoludico degli X-Men non verrà certo ricordata come una pietra miliare, il gioco era in effetti mediocre sotto diversi punti di vista, ma merita comunque una menzione per la sua importanza storica. In pratica la LJN, azienda che si occupò dello sviluppo, prese il format di un ottimo titolo dell’epoca, Gauntlet di Atari, modificandone gli sprite in modo tale da inserire nella stessa formula gli eroi di Marvel. Sostanzialmente gli schemi vi vedevano impegnati nel controllo di due X-Men contemporaneamente alla ricerca di chiavi e computer disk sparsi per il livello, cercando allo stesso tempo di abbattere qualche nemico. Niente di che in realtà e sicuramente il titolo risultava inferiore rispetto al gioco a cui “rubava” il concept ma ehi, se volevate giocare con gli X-Men in quegli anni, prendere o lasciare.

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X-Men (1992 – Arcade)

010Nei primi anni novanta Konami andava forte con i cabinati arcade e una delle sue ricette speciali era sicuramente il coin-op per 4 giocatori di picchiaduro a scorrimento basati su celebri licenze dell’epoca. Una formula utilizzata dalla compagnia per il mitico The Simpson Arcade Game, per Teenage Mutant Ninja Turtles Arcade Games e, nel 1992, per X-Men. Un gioco più che discreto nel suo genere, che forse non tutti sanno, era tratto nello specifico da una serie a cartoni animati sui mutanti di cui uscì solo ed esclusivamente l’episodio pilota: L’audacia degli X-Men. Poco male perché a differenza della sfortunata fonte di ispirazione che non ha mai visto un futuro, questo cabinato è ricordato come uno dei giochi old school sugli X-Men migliore in assoluto, un vero cult che ci ricorda quanto erano belle le sale giochi e i titoli arcade di una volta.

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X-Men 2: Clone Wars (1995 – Megadrive)

28949-x-men-2-clone-wars-genesis-front-cover Nel 1995 Headgames perfeziona la formula di una serie pensata esclusivamente per la macchina a 16bit di Sega, il Megadrive, confezionando X-Men 2: Clone Wars, seguito di quell’X-Men uscito 2 anni prima (sempre su Megadrive) che proponeva un  gioco di piattaforme/beat ‘em up ancora piuttosto acerbo. Il genere di questo secondo capitolo rimane lo stesso, ma perfezionato. Abbiamo a disposizione 6 personaggi, Bestia, Ciclope, Gambit, Nightcrowler, Psylocke e l’immancabile Wolverine, ognuno con le proprie peculiari abilità di mutante. Tra le caratteristiche principali del titolo troviamo mosse uniche per ogni eroe le quali potevano essere caricate tenendo premuto il tasto adibito ad attivarle e potevano avere potenza variabile a seconda dell’energia presente nella barra di ogni personaggio. Un’altra chicca presente era il settimo personaggio “segreto” e sgravissimo (l’unico senza attacchi corpo a corpo) utilizzabile, Magneto, che si sbloccava solo dopo il completamento del terzo stage.

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X-Men: Mutant Apocalypse (1995 – Super Nintendo)

maxresdefault (1)Anche Nintendo voleva il suo action platform dedicato agli X-Men, e cosi incarica Capcom di realizzare in esclusiva per Super Nintendo X-Men: Mutant Apocalypse, che arriva nei negozi di tutto il mondo nel 1995. Si tratta di un titolo davvero sottovalutato ma è probabilmente il miglior gioco dedicato al fumetto per le console dell’epoca. Il gioco seguiva un’impostazione molto classica alla stregua della serie per Megadrive ma proponeva un gameplay estremamente più solido e preciso, un movester per ogni mutante (5 disponibili) ben più articolato, nonché una grafica strepitosa, colorata e dettagliata. Completavano il pacchetto un’ottima colonna sonora e una piccola perplessità che si instaurava in tutti i giocatori fa di Wolverine: perché il suo personaggio nel gioco risultava così più debole rispetto agli altri? La sua mossa “X” è forse quella meno utile di tutto il gioco e consiste in un uppercut con gli artigli piuttosto triste, quando si poteva benissimo attingere alle sue capacità rigenerative per renderlo più competitivo.  Il generale il personaggio risultava meno divertente degli altri da utilizzare.Un trattamento un po’ strano da riservare al mutante più importante e amato della serie che inficiava però solo in parte il valore complessivo del titolo.

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X-Men: Children of the Atom (1994 – Arcade, PC, PlayStation, Sega Saturn)

xmen-cota-fly6Due anni dopo la prima messa in onda della nota serie animate sui mutanti (1992), fa capolino il primo picchiaduro ad incontri targato Capcom con protagonisti dei personaggi della Marvel. Tecnicamente il gioco era assolutamente splendido, con fondali interamente animati e gli sprite dei dieci personaggi disponibili erano tutti molto ben definiti. Come spesso accadeva per le conversioni dell’epoca, alcuni frame di animazione mancavano alle versioni casalinghe del gioco rispetto al cabinato. Tra le caratteristiche principali del titolo troviamo diverse super mosse performabili previo riempimento della barra apposita, feature che da Super Street fighter II in poi Capcom includerà sempre nei suoi giochi, e alcune abilità tipiche del filone Marvel VS,  di cui questo gioco è considerabile a tutti gli effetti un capostipite, come i super salti o la parata aerea. Ancora oggi un ottimo picchiaduro ad incontri dotato del fascino sempreverde del 2D ben fatto.

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X-Men 3: Mojo World (1996, Game Gear, Master System)

X-menmojoworldQuesto gioco era molto particolare, oltre ad essere uno degli ultimi giochi usciti per Game Gear, uscì solo nel mercato Brasiliano per la già allora più che defunta (almeno per il resto del mondo) console Master System. Anche la trama era piuttosto inusuale rispetto alla serie su ci si basava: un eccentrico villain chiamato Mojo è proprietario di un uno show televisivo, in un futuro non meglio determinato, in cui i partecipanti si scontrano fino alla morte. Mojo ha rapito alcuni X-Men dal passato per costringerli a ricreare alcune delle loro celebri battaglie. Protagonisti della vicenda Rogue e Wolverine, entrati in questo misterioso programma per salvare i loro compari. Un platform senza infamia ne lode in cui man mano che si completavano i livelli si sbloccavano vari Mutanti, (oltre agli abusati Ciclope e Gambit notiamo scelte inusuali come Havoc e Shard, mutanti sicuramente meno mainstream). Certamente uno dei titoli meno conosciuti con protagonisti gli X-Men. Per veri collezionisti.

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X-Men: Madness in Murderworld (1989 – Amiga, Commodore 64, DOS)

Uncanny_X-Men_Madness_in_Murderworld_Vol_1_1Altro gioco preistorico sugli X-Men che nel 1989 portò gli eroi Marvel nei lidi del personal computer, per la precisione in quelli del DOS, dell’Amiga e del mitico Commodore 64, ad opera di una azienda specializzata in software dell’epoca e nota come Paragon Software. Si tratta del gioco probabilmente più sconosciuto in assoluto che trattò questa licenza. Sostanzialmente parliamo di un antesignano degli action adventure side- scrolling. La storia vedeva i “cattivoni ” Arcade e Magento rapire il Professor X, e gli X-Men, Colosso, Ciclope, Dazzeler, Nightcrawler, Storm e Wolverine avevano ovviamente il compito di salvarlo.I mutanti potevano essere intercambiati a piacimento e ognuno aveva le sue abilità speciali con cui concludere i livelli che spesso presentavano anche diversi enigmi ambientali. Tra le altre cose, il gioco vantava di una di quelle che probabilmente potremmo definire le prime “collector edition” della storia dei videogiochi, esisteva infatti un’edizione che conteneva nel package un fumetto in limited edition originale che si collegava ai fatti del gioco.

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Davide Salvadori
Cresco e prospero tra pad di ogni tipo, forma e colore, cercando la mia strada. Ho studiato cinema all'università, e sono ormai immerso da diversi anni nel mondo della "critica dell'intrattenimento" a 360 gradi. Amo molto la compagnia di un buon film o fumetto. Stravedo per gli action e apprezzo particolarmente le produzioni nipponiche. Sogno spesso a occhi aperti, e come Godai (Maison Ikkoku), rischio cosi ogni giorno la vita in ridicoli incidenti!