Musica elettronica, ritmo, polipi giganti e navi spaziali nel nuovo rhythm game di Mad Fellows

I rhythm games sono sempre state bestie un po’ strane nel mondo dei videogames, proliferando in un sottobosco dedicato ad una nicchia di estimatori, che veramente poche volte ha permesso loro di raggiungere una popolarità elevata, nonostante si trattasse nella maggior parte dei casi di ottimi prodotti. Uno dei titoli cult in tal senso sicuramente è Rez, che ha un po’ sdoganato il genere dei giochi musicali contaminati da altre meccaniche non strettamente a tema – come lo shooting – che andassero ad integrarsi perfettamente nel tessuto “armonico” del gameplay, rendendole di fatto una questione di tempo e ritmo, come si confà al genere. Dal capolavoro di Tetsuya Mizuguchi ne è passata di acqua sotto i ponti, e seppur i rhythm games sono oggi un po’ scomparsi dai riflettori, condividendo un po’ la sorte dei giochi arcade in generale, esistono ancora realtà e sviluppatori che sfruttano un po’ delle loro risorse in questo tipo di giochi, dedicandosi quando possibile a generi musicali ancora non sondati a dovere. E’ il caso ad esempio del recente Thumper, o di Aaero, disponibile per tutte le piattaforme (PC, Xbox One e PlayStation 4) di cui vi parliamo proprio in questa recensione.

Aeero eredita molto da Rez, anche se fa della sua facciata da sparatutto qualcosa di ancora più evidente nel concept del gioco. Saremo infatti ai comandi una vera e propria navicella spaziale che viaggerà automaticamente su un binario, un percorso prestabilito e circoscritto sostanzialmente da un tunnel dalle pareti invisibili (ove non fisicamente presenti e quindi concretamente delimitanti). Ogni livello, ambientato in paesaggi piuttosto surreali, dalle geometrie improbabili e fondamentalmente asettiche, ci propone un pezzo di musica elettronica, dalla EDM alla electronic house. Sicuramente quindi bisogna essere estimatori di questo genere di sonorità o quanto meno apprezzarle per farsi prendere dal titolo.

Fondamentalmente ognuno dei 15 schemi presenti è diviso in varie sezioni, sorvoleremo deserti o misteriose rovine all’aperto cercando di colpire i nemici tramite un sistema di sparo non dissimile da quanto visto in REZ: con la levetta analogica destra potremo lockare un tot di bersagli e con un grilletto rilasciare dei missili che li colpiranno, ovviamente dovremmo farlo in pochi istanti, pena il ricevere danni e di conseguenza perdere una delle 3 vite a nostra disposizione. Tra una sezione “sparacchina” e l’altra entreremo in tunnel, grotte e altri percorsi chiusi in cui fondamentalmente con la levetta sinistra adibita al movimento della navicella, dovremmo cercare di seguire la scia luminosa nella maniera più precisa possibile, in modo da accrescere il punteggio e contribuire alla composizione del pezzo con quella sonorità elettrica scaturita proprio dalla scia. Le due meccaniche si alternano fluidamente e raramente si mischiano tra loro, se non nei livelli più avanzati in cui sarà richiesta una buona dose di coordinazione nel colpire i bersagli e allo stesso tempo cercare di rimanere aderenti al percorso musicale perfetto, magari buttando un occhio anche ad eventuali ostacoli da evitare senza schiantarsi.

Di tanto in tanto faranno la loro comparsa dei boss da abbattere sempre con il solito sistema prima del raggiungimento del traguardo finale del livello. Se riuscirete nell’impresa avrete un punteggio più alto ma sarà anche contemplato mancare l’obiettivo e finire comunque il livello senza aver sconfitto il nemico speciale di turno. Infine sono presenti dei “segreti” ovvero dei punti luminosi e poco evidenti nello scenario che se colpiti aggiungono ulteriore punteggio e fondamentalmente, rappresentano i “collezionabili” del titolo.

Sostanzialmente Aeero sta tutto qui, si tratta di un gioco estremamente asciutto, sia nella veste grafica, funzionale, gradevole, ma non particolarmente ispirata, che nel gameplay, immediato e istintivo ma molto più diluito rispetto ad un REZ e senza alcuna variabile sul campo (non esistono per dire, power up o simili). In effetti il tempismo e ritmo richiesti dal gioco non lasciano troppi margini all’ottimizzazione: una manciatina di nemici da colpire “a tempo” e un paio di tunnel in cui semplicemente dovremo virare e curvare seguendo le linee musicali danno la sensazione di un progresso un po’ troppo lineare ed autoguidato dei livelli. C’è di buono che l’ottenimento dei livelli successivi è studiato in maniera intelligente in modo da costringervi ad ottenere delle performance dignitose in ogni schema. Il punteggio finale infatti va da una a cinque stelle e ogni successivo brano/schema sbloccato richiede un certo quantitativo di stelle. Va da sé che ottenendo risultati mediocri sarete presto impossibilitati a giocare nuovi scenari e dovrete ripetere quelli già fatti tentando di conquistare quella stella in più che vi apre le porte allo stage successivo. Detto questo, sono presenti altri due livelli di difficoltà, Difficile e Maestro, anche essi ottenibili con lo stesso principio (per poter giocare a Difficile dovrete ottenere il 90% delle stelle della modalità normale).

Alzando la difficoltà ovviamente le cose si complicano, le linee ritmiche sono più schizofreniche e articolate e i nemici più duri da sconfiggere, ma nel complesso, l’alchimia tra interazione del giocatore, spettacolo su schermo e musica, non riescono mai ad esplodere realmente nel modo in cui i più brillanti esponenti del genere hanno fatto fino ad oggi.

Verdetto

Aaero non è affatto un brutto gioco, anzi, sostanzialmente non ha nulla che non funziona, si tratta però di un titolo piuttosto modesto negli intenti e nell’esecuzione, assolutamente imprescindibile per gli amanti della musica EDM e semplicemente un buon passatempo per tutti gli altri. Il gioco non propone molte modalità e oltre a cercare di migliorare il proprio record personale su ogni traccia per scalare le classifiche mondiali c’è ben poco altro da fare, ma visto il basso prezzo a cui viene venduto il gioco sugli store delle varie piattaforme (circa 15 euro) non è nemmeno lecito chiedere molto di più. Sicuramente un acquisto consigliato a chi ha voglia di un rhythm games più che dignitoso o in generale un gioco arcade senza troppe pretese con cui passare qualche ora davanti allo schermo giocando e ascoltando della musica più che orecchiabile.

 

Davide Salvadori
Cresco e prospero tra pad di ogni tipo, forma e colore, cercando la mia strada. Ho studiato cinema all'università, e sono ormai immerso da diversi anni nel mondo della "critica dell'intrattenimento" a 360 gradi. Amo molto la compagnia di un buon film o fumetto. Stravedo per gli action e apprezzo particolarmente le produzioni nipponiche. Sogno spesso a occhi aperti, e come Godai (Maison Ikkoku), rischio cosi ogni giorno la vita in ridicoli incidenti!