Gipi torna con Aldobrando, un nuovo ottimo fumetto, di cui stavolta firma la scrittura. Ai disegni, invece, lo splendido Luigi Critone, autore italiano molto apprezzato in Francia

Un ritorno in patria decisamente azzeccato. Luigi Critone, artista dal tratto delicato, è ai disegni di Aldobrando – nuova incursione di Gipi nell’universo narrativo dei Bruti. Da tempo attivo (e amato) sul mercato francese, Critone mette in scena la storia di Aldobrando, un figlio di nessuno la cui forza d’animo e purezza di cuore lo accompagneranno in un percorso coerente e ostinato di crescita.

Una storia che ha echi nella migliore narrazione di un medioevo farsesco, che prende un po’ in giro l’epica cavalleresca, e restituisce agli umili il primato morale della Storia. Abbiamo letto di recente un altro bel fumetto che parte da questo presupposto, L’insaziabile di Petrucci, che ben figurerebbe accanto al più ambizioso Aldobrando in una sorta di collezione di antieroi popolari a metà tra il Brancaleone monicelliano e il Don Chisciotte di Cervantes.

Aldobrando armato solo di valore

Il protagonista del fumetto di Gipi e Critone è un ragazzetto mingherlino, che si muove in un regno non ben collocato nel tempo e nello spazio. Da piccolo è stato abbandonato dal padre naturale, pronto ad abbracciare la morte in uno scontro inevitabile, e lasciato alle cure di un strego. Il ragazzo cresce con lui, con l’ingenuità e la purezza di chi vive ai confini dell’Impero.

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Quando, un giorno, lo strego-padre dà a Aldobrando il compito di cercare l’erba del Lupo, il ragazzo si perderà nei boschi e finirà per diventare il riluttante scudiere di un sedicente cavaliere. Un incontro, questo, che devia il protagonista dalla sua ricerca iniziale, e che lo condurrà dritto dritto nella Capitale. Rinchiuso come assalitore del Principe per via di un equivoco, Aldobrando incontra la Principessa Bianca, da cui rimane incantato.

Protetto solo dalla fortuna e dal suo inossidabile valore umano, Aldobrando si confronta con tutta una serie di personaggi, arrivando come catalizzatore a liberare l’intero Regno dalla tirannia e a ritornare a casa con la più preziosa delle ricompense.

Bruti, sporchi e cattivi

In questa sua ultima fatica edita da Coconino, Gipi canta l’elogio della bellezza interiore. Là dove ci si aspetta un cavaliere una certa prestanza, Aldobrando (dal nome altisonante, in un contrasto stridente con il personaggio) è rachitico e per nulla attraente. Il suo aspetto insignificante, però, non lo frena dal compiere azioni eroiche né dall’esprimere con forza le sue opinioni. Aldobrando, come la verità stessa, non è necessariamente accattivante, né edificante, ma ha una forza che nessun artificio può colmare.

Anche dove è certo di andare incontro a un destino orribile, Aldobrando si muove senza esitare e affronta la morte, come un vero eroe. Un po’ per pena, un po’ per stima, i personaggi attorno a lui convergono sul suo obiettivo e concorrono tutti a un inaspettato lieto fine.

Il mondo in cui si muove Aldobrando è popolato da personaggi della peggior levatura umana. Il Re e la sua corte di tirapiedi sono talmente sopra le righe da scivolare in una terribile ironia. La figura del sovrano enfatizza con carica grottesca la tirannia di esseri egoisti, capricciosi e violenti. Non per altro, l’oppressione di un popolo resistente, impersonato dall’Ucciditore Beniamino e dalla schiava Viola, avrà i giorni contati.

Perché leggere Aldobrando di Gipi e Critone

Nella diatriba tra fumetto seriale o graphic novel, tra un prodotto più popolare e un’opera da libreria, Aldobrando si inserisce decisamente nella seconda categoria. Pubblicato in un volume unico, si identifica per temi, stile grafico e regia con il romanzo grafico. La sequenza scorre regolare, supportata dalla palette cromatica di Francesco Daniele e Claudia Palescandolo, che ben identifica gli interni e gli esterni, i luoghi naturali e quelli urbani.

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Lo storytelling di Gipi e Critone non aveva bisogno di conferme, e – anzi – agevola la lettura di un prodotto scorrevole, avvincente, appassionante. Per i fan di Gipi, Aldobrando sarà una piacevole scoperta, in cui ritrovare diversi elementi della sua narrazione, ma anche un’atmosfera meno personale. Insomma, una letteratura che ricalca più gli stilemi di un romanzo moderno piuttosto che di una narrazione contemporanea.

Per chi invece non conosce questo autore, o anche chi non è troppo incline al fumetto, Aldobrando è una lettura altrettanto consigliata, in quanto l’ampio respiro letterario e cinematografico farà sentire a suo agio anche un lettore più “classico”.

Francesca Torre
Storica dell'arte, giornalista e appassionata di film e fumetti. Si forma come critica tra Bari, Bologna, Parigi e Roma e - soprattutto - al cinema, dove cerca di passare quanto più tempo possibile. Grande sostenitrice della cultura pop, segue con interesse ogni forma d'arte, nella speranza di individuare nuovi capolavori.