Tornano al cinema gli uccelli di Rovio, ma meno arrabbiati del solito.

Nonostante il momento d’oro di Angry Birds sia passato da un po’, non si può negare che il celebre gioco per mobile non sia in qualche modo entrato nell’immaginario collettivo moderno. Il fortunato titolo di Rovio uscito ormai dieci anni fa ha creato una fanbase piuttosto nutrita e legittimamente, Rovio Entarteinment insieme a Sony hanno deciso di provare a sfruttare il nome del brand in più modi possibili, tra i quali spicca il settore cinematografico.

Sono sincero, ricordo poco del primo Angry Birds: Il film del 2016, a riprova che l’operazione non risultò sicuramente memorabile. Quello che conta però si sa, è il box office, e con i suoi 350 milioni di incassi, non servivano certo grosse capacità di preveggenza per immaginare che presto o tardi si sarebbero palesati con un seguito.

E infatti eccoci qui, oggi a parlare di Angry Birds 2: Nemici amici per sempre. La storia imbastita dallo sceneggiatore Peter Ackerman è quanto mai semplice e riesce in qualche modo a infilarci quelli che sono gli stilemi di Angry Birds, ovvero volatili che si fiondano letteralmente da una parte all’altra, maiali dispettosi, e cose che cadono su altre cose rompendo tutto… Ah ovviamente, c’è anche l’elemento principe della cosmogonia di Angry Birds, l’uccello arrabbiato, Red, protagonista anche del primo film e che qui si troverà impegnato a proteggere l’isola dei uccelli da un nuovo nemico. Il canovaccio è classico a dir poco: i vecchi nemici diventano alleati perché la nuova minaccia ambisce a conquistare entrambe le isole a suon di bombe ghiacciate. Porcelli e uccelli quindi fanno fronte comune per infiltrarsi nel territorio delle aquile e sventare i piani di Zeta, l’aquila acida e antipatica a capo della combriccola, la Crudelia Demon di turno insomma.

Anche se tutto sommato, non ci sono veri cattivi in Angry Birds 2, né tra gli uccelli né tra le aquile. Non esiste proprio la cattiveria. Al massimo ci sono personaggi delusi, tristi, che soffrono di solitudine, che si sentono in colpa, e per questo si comportano male.

angry birds 2

Il film infatti, ancora più del primo, è un prodotto specificatamente dedicato ad un pubblico di bambini. Solo ed esclusivamente a loro. Non aspettatevi assolutamente livelli di lettura per tutte le età come altri film di animazione apparentemente simili. Non aspettatevi nemmeno una comicità tagliente o particolarmente universale in grado di far ridere un po’ a tutte le età (che anche i prodotti più “borderline” in tal senso, come Pets o Minions, avevano). Angry Birds è pieno d’azione e momenti divertenti, soprattutto legati a vari gag musicali che strappano effettivamente un sorriso abbastanza spontaneamente, ma il taglio iper buonista e le battute davvero ingenue, lo rendono giocoforza gradevole solo ai giovanissimi. Non nego infatti di essermi annoiato parecchio per questo motivo durante la visione. Ma i piccoli spettatori che mi circondavano sembravano invece molto appassionati e divertiti.

In fondo, una volta inquadrato nel suo specifico target di riferimento, cosa non va in Angry Birds 2: Nemici Amici per sempre? Poco o nulla. Tecnicamente ci troviamo davanti ad un prodotto digitale molto ben realizzato. Lo stile dei personaggi di Rovio può piacere o non piacere, è una questione di gusti, ma è un dato di fatto che siano realizzati benissimo in questo film, che si spreca di dettagli finemente curati e una grandissima espressività di tutti i protagonisti. Piacevole anche il tentativo di rendere film, al di là dell’estrema semplicità della sua narrazione, anche un agglomerato di citazioni più o meno velate di film e canzoni appartenenti al panorama pop odierno.

angry birds 2

C’è anche il tentativo di arricchire il mondo di Angry Birds con un personaggio femminile più ponderato e brillante che vada un po’ a mitigare la “demenza” esibita del gruppetto di protagonisti, qualcosa che rende più variopinte anche le interazioni con gli stessi e, sempre con un occhio di riguardo alla sfera infantile, porti anche una serie di messaggi educativi sull’amore e i legami che probabilmente nel primo film mancavano.

Insomma, se avete un bimbo da portare al cinema, state certi che non rimarrà delusi.

Davide Salvadori
Cresco e prospero tra pad di ogni tipo, forma e colore, cercando la mia strada. Ho studiato cinema all'università, e sono ormai immerso da diversi anni nel mondo della "critica dell'intrattenimento" a 360 gradi. Amo molto la compagnia di un buon film o fumetto. Stravedo per gli action e apprezzo particolarmente le produzioni nipponiche. Sogno spesso a occhi aperti, e come Godai (Maison Ikkoku), rischio cosi ogni giorno la vita in ridicoli incidenti!