“Fra il tempo in cui l’oceano inghiottì Atlantide e il sorgere dei figli di Aryes”

Il mondo del cinema conta diverse armi leggendarie, ma a parte la mitica e unica Excalibur di re Artù quasi nessuna spada ha mai avuto il privilegio di ricoprire il ruolo di vero protagonista morale della vicenda. A fare eccezione è solo la possente Atlantean sword – letteralmente “Spada di Atlantide” – che compare in tutto il suo splendore nella pellicola di John Milius, Conan the Barbarian del 1982.

Le nuove ed acerbe generazioni avranno forse qualche difficoltà a collocare questo oggetto nella loro personale mappa del fantasy, ma i nerd più “attempati” al solo sentirla nominare staranno già stillando eccitati come un branco di groupies ad un concerto sold out.

Nel film la spada viene ritrovata da Conan in una catacomba in cui cade mentre fugge dai lupi. La spada giace sotto la mano dello scheletro di Albione, il gigantesco re di Atlantide, incrostata di terra e coperta di polvere, ma dopo alcuni possenti colpi al terreno la lama torna a brillare e, quando il defunto re china la testa facendo cadere l’elmo, Conan sussulta invocando il nome di Crom, mentre contempla un monarca ormai finito che si inchina davanti ad un futuro re.
Da quel momento in poi la spada sarà la fedele compagna del nostro eroe.

L’arma è una spada a una mano e mezza, che supera a malapena il metro di lunghezza, ma la lama è molto larga con rune incise al centro della scanalatura e un massiccio rincasso alla base. L’impugnatura è piuttosto piccola per una lama tanto pesante, ciò richiede la portata di un braccio fuori dal comune – come ad esempio quello di Arnold Schwarzenegger, alias Conan il cimmero.

Va precisato che non si tratta della stessa spada che viene forgiata all’inizio del film, quella è infatti la spada cimmerica del padre di Conan, arma che il barbaro spezzerà durante un duello, simboleggiando la fine della sua stirpe e l’imminente liberazione dalla sua sete di vendetta.

Il segreto dell’acciaio

Tale concetto non è testualmente presente delle opere originali dello scrittore Robert E. Howard, ma è una rivisitazione della sceneggiatura di Milius della stessa filosofia howardiana.

“L’enigma” dell’acciaio è l’unica eredità che Conan riceve dal padre, un enigma risolto dalla nemesi di Conan, il mago Thulsa Doom: l’acciaio non è forte, è la carne ad esserlo di più, perché l’acciaio non è nulla senza la mano che lo brandisce.

Tale principio d’impronta nietzschiana è ciò su cui si basa tutta la linea narrativa del film ed è una filosofia di vita che traccia le linee guida di quella che viene comunemente conosciuta come “la via del guerriero”.
Per questo motivo è la spada ad essere la protagonista morale del film di Conan. La spada è la proiezione del guerriero stesso, forgiato, colpito, temprato, ma che poi trascende l’idea di essere solo un’arma: la mano che brandisce la spada – la quale è la proiezione di se stessi – è la metafora del pieno controllo sulla propria vita attraverso una consapevolezza superiore. Non male come trip mentale, vero? E senza l’assunzione di droghe!

Esistono due versioni cinematografiche della spada di Atlantide: una del primo film Conan the Barbarian e un’altra versione modificata per il sequel Conan the Destroyer. La seconda versione della spada ha un’impugnatura più lunga rendendola più maneggevole, l’elsa ha un’ossidazione differente che la fa risultare più chiara, l’incasso è più uncinato, la lama tende al dorato e le rune incise sono più nitide. La prima versione è più tozza e aggressiva mentre le seconda è maggiormente sontuosa ed elegante, ma sono entrambe indubbiamente splendide.

armi da nerd atlantean sword

La leggenda hollywoodiana narra che durante le riprese del primo film furono utilizzate spade di vero acciaio per le scene di combattimento. Ebbene, la leggenda è vera ma con alcune postille da precisare: l’arma usata per le riprese – realizzata da Jody Samson – è infatti di acciaio inox 440 temprato, un tipo di lega usata per le armi inquadrate nei primi piani dei film, inadatta ad un vero scontro all’ultimo sangue, ma sta di fatto che nelle coreografie non sono state utilizzate affatto versioni più leggere in alluminio o simili, cosa che al giorno d’oggi sarebbe impensabile. Tuttavia esistono alcune, rare, riproduzioni di entrambe le spade in acciaio al carbonio, in grado quindi di sostenere veri duelli in caso foste intenzionati a conquistare il regno di Aquilonia con le vostre mani.

Erika Pezzato
Laureata in lettere, cinefila per vocazione e scrittrice a tempo perso. Appassionata di film cult, fumetti e videogiochi, con un amore spasmodico per la letteratura, in particolar modo per il genere fantastico. In costante attesa che uno stregone bussi all'uscio di casa per offrire una nuova avventura alla quale non si può rinunciare.