Dal Fumetto alla Console

Tra i nomi degli illustratori che si sono fatti conoscere nel settore videoludico, un suo spazio di prima importanza lo trova senza dubbio Joe Madureira.

Dopo il suo inizio con le grandi major del fumetto americano, Marvel e DC, l’artista ha realizzato Battle Chasers, un fumetto che, nonostante una travagliata storia di editoria, è riuscito a far breccia nei cuori di una solida base di pubblico, grazie alla bella grafica e ai colori vivaci che lo animano. La seria, ambientata in un mondo steamfantasy dove tecnologia e magia finiscono per mischiarsi, ha raggiunto una prematura conclusione dopo pochi numeri, ma è sempre rimasta nel cuore dell’autore, il quale ha iniziato a farsi conoscere nel mondo dei videogames, grazie soprattutto alla saga di Darksiders.

L’evoluzione da fumetto a videogioco, quindi, appariva naturale: peccato solo per quel piccolo intoppo dovuto al fallimento di THQ, publisher di Darksiders, che ha dunque costretto Madureira a fondare Airship Syndicate, casa di produzione indie che è col tempo riuscita a portare a compimento il sogno del proprio fondatore grazie ad una campagna avviata su Kickstarter.

Battle Chasers: Nightwar si presenta così come un gioco di ruolo con evidenti richiami al mondo del JRPG. Il giocatore verrà chiamato a vestire i panni dei personaggi del fumetto in una storia originale che riprenderà il racconto dove si era interrotto, alla ricerca del grande eroe Aramus, disperso oltre la coltre di nebbia mistica nota come Greyline. I fan ritroveranno quindi Gully, Garrison e Calibretto nel corso dell’avventura.

Dopo la brevissima introduzione, animata da dialoghi in stile comics, nei quali i personaggio parlano attraverso dei balloon, ci si potrà muovere lungo la mappa in 2D per raggiungere una serie di obiettivi di missione.

Lungo il percorso ci si imbatterà in nemici, i quali comporteranno l’avvio di una nuova sessione di combattimento tra il giocatore e i PNG intenzionati a fargli la pelle.
Il combattimento si presenta, nel solco di altri giochi nati dalla costola di Final Fantasy, con uno schema a turni, determinati dall’iniziativa del personaggio: una maggiore iniziativa permetterà al personaggio di attaccare prima rispetto ai nemici. Al momento dell’offensiva, sarà possibile selezionare l’azione desiderata da una barra apposita, in cui il giocatore potrà scegliere tra un attacco diretto, un’abilità, che consumerà mana, o la difesa, preparandosi a subire l’assalto nemico o proteggendo un compagno.


Le azioni di recupero si renderanno necessarie per ripristinare il mana e la difesa dei personaggi, che in caso contrario, dopo una serie di attacchi potrebbero ritrovarsi con la guardia sguarnita e rischiando perciò di essere facilmente sconfitti. Tale sistema, molto differente da quello classico del JRPG, costringerà il giocatore a ideare delle strategie approfondite per riuscire a cavarsela in queste situazioni. Oltre alla barra del mana, combattendo caricheremo la barra “Burst”, grazie alla quale, alla fine, potremo colpire il nostro nemico con un attacco speciale particolarmente potente e, in molti casi, risolutivo.

Alla fine di ogni scontro, il PG del giocatore otterrà dei punti esperienza che permetteranno di personalizzare abilità e caratteristiche del party, insieme a un bottino che potrà essere composto da oggetti magici, denaro ed equipaggiamento.

Cuore pulsante di ogni RPG sono i dungeon, anche qui presenti con un sistema abbastanza particolare, per cui la loro composizione sarà del tutto casuale. Una volta ripuliti sarà possibile esplorarli ancora, con difficoltà sempre crescente. Da questo punto di vista, solo i giocatori con l’intenzione di passare molte ore a comprendere appieno le meccaniche di gioco potranno dedicarsi totalmente a questo titolo, mentre per altri il rischio di mollare tutto dopo una prima difficoltà (apparentemente) insormontabile è piuttosto serio.

L’impressione è che le meccaniche di gioco non siano particolarmente originali, ma non per questo ci troviamo di fronte a un difetto. Il fatto di richiamare, in maniera abbastanza esplicita, altri titoli dello stesso genere, consente a un giocatore che ama questo tipo di giochi di immergersi subito nell’atmosfera. La particolarità è però dettata dallo stile di Madureira, coloratissimo e vivace, una via di mezzo tra il comic americano e il manga giapponese, proponendo quindi al giocatore un contesto unico in cui affrontare la propria avventura.

Gli appassionati del fumetto potranno finalmente vedere la storia progredire, mentre i nuovi arrivati troveranno senza dubbio piacevole la possibilità di confrontarsi con un’ambientazione steamfantasy dove si uniscono elementi di originalità e tradizione, come solo Battle Chasers era stato capace di realizzare.

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.