Ecco quelle che per noi sono le più belle armature dei Cavalieri dello Zodiaco

Quando parliamo dei Cavalieri dello Zodiaco (Saint Seiya), sappiamo di avere a che fare con una fanbase importante che come poche altre è rimasta fedelmente legata ad un prodotto immortale, in grado di esercitare sull’utenza il medesimo fascino anche a tanti anni di distanza dalla prima visione dell’anime in TV, o dalle prime letture del manga.
Tra i tanti elementi che hanno reso grande i Cavalieri dello Zodiaco, senza dubbio c’è l’estetica delle armature, tanto complesse quanto diverse tra loro, e soprattutto nella maggior dei casi perfette per i personaggi che le indossano.

Ma tra tutte quelle apparse in manga e anime, quali sono le migliori che più ci colpiscono ogni volta che le vediamo? Non è facile rispondere a una domanda del genere, anche perché l’estetica è sempre legata alla soggettività, ma considerata la leggerezza del tema, ci siamo permessi di redigere una lista di quelle che reputiamo tali, consci del fatto che molte altre armature di Saint Seiya meriterebbero una menzione.

Shiryu (Sirio) il Dragone

Iniziamo per forza di cose con l’armatura di uno dei personaggi che da bambini apprezzavamo di più: Shiryu il Dragone, ovvero Sirio. Difficile stabilire quale sia la più bella armatura tra quelle indossate dal cavaliere di bronzo, ma senza dubbio la maggior parte di noi resta legato alla prima. Fantastico il primo elmo a rappresentare la testa del drago verde, con i baffi dorati ai lati, ma è eccezionale tutta l’armatura, dagli artigli sulle spalline (che resteranno poi anche in quelle successive) allo scudo, e parte del merito va anche ad una colorazione accecante impossibile da non amare.
Restano bellissime anche le due successive versioni dell’armatura, con tinte più scure, smeraldo, pur sempre più minimal, al punto che la terza non possiede più nemmeno il drago sull’elmo.

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Ikki di Phoenix

Tra i cavalieri di bronzo, un altro a cui molti di noi erano legati, grazie al suo fascino inizialmente da villain ma soprattutto ad una costellazione e un’armatura fantastica, era Ikki di Phoenix.
La sua cloth ha un potere unico, che la rende speciale: possiede infatti la capacità di rigenerarsi dai suoi frammenti quando viene distrutta in battaglia, esattamente come la fenice sa rinascere dalle sue ceneri.

Anche qui abbiamo tre versioni differenti, più una divina, e se la seconda e la terza armatura sono piuttosto simili tra loro, è la prima che senza dubbio affascina per la sua varietà di colori. Dall’arancio acceso della coda e di parte dell’elmo, all’amaranto dei gambali e di altre parti della cloth, vedere Phoenix in scena ogni volta equivale ad un tripudio cromatico, leggermente più contenuto con il progredire della saga, poiché nelle versioni 2 e 3 si procede ad una maggiore sobrietà, con una prevalenza di blu e viola.
A prescindere da tutto, resta una delle armature più belle dei Cavalieri dello Zodiaco.

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Argor di Perseo

Passiamo ora ai cavalieri d’argento. Sono tanti, e molti di questi li vediamo quantomeno nell’anime per pochi momenti, a volte istanti, ma questo ci basta a volte per rimanere estasiati o più semplicemente incuriositi dalle loro particolari cloth.
Uno di quelli che abbiamo avuto la possibilità di apprezzare maggiormente, anche in termini di minutaggio, è Argor di Perseo, con la sua eccentrica armatura.
Ma cosa la rende così bella da farcela inserire in lista?

Gli appassionati dell’anime (e prima ancora quelli del manga) ricorderanno senza alcun dubbio l’episodio in cui il cavaliere d’argento venne mandato insieme a Tisifone e Virnam a cercare di sconfiggere Seiya e compagni. Qui Argor diede sfoggio delle sue abilità, potendo infatti pietrificare gli avversari grazie allo scudo di Medusa, ed è proprio questo questo che rende il suo cloth unico, con un violaceo accecante e al contempo ammaliante.

Krishna di Crisaore

Particolarmente belle risultano anche le armature dei cavalieri della saga di Nettuno. Dovendone scegliere una in particolare, probabilmente la più accattivante risulta quella di Krishna di Crisaore, non tanto nel complesso ma per la caratteristica lancia di Nettuno, strumento in grado di oltrepassare qualsiasi difesa, comprese l’armatura di Sirio e soprattutto lo scudo del Dragone.

Artax

Cambiamo contesto e passiamo ad Asgard. Anche qui le armature degne di nota dal punto di vista estetico sono molte, ma due in particolare meritano di finire in lista. Prima tra tutte l’armatura di Artax, fatta di un materiale che le permette di resistere ad altissime temperature per lungo tempo senza fondere ma soprattutto un incanto per gli occhi.
Rappresentando il ghiaccio ed il fuoco, presenta un doppio colore, rosso ed argento e come gran parte delle altre armature degli asgardiani dotata di una visiera che protegge gli occhi del cavaliere dalla neve e dalle intemperie.

La corazza copre quasi interamente il corpo di Artax e nel bracciale destro, che riporta il cavallo Sleipnir, ha degli artigli retrattili che gli consentono di lanciare fendenti con cui frantumare ogni cosa trovi sul suo cammino.

Luxor

Sempre in tema di asgardiani, altrettanto mirabile è l’armatura di Luxor. Il cavaliere del lupo del nord ha una God Robe che ricorda, appunto, molto da vicino l’animale, con artigli pungenti al di sopra delle mani e il muso del lupo raffigurato proprio all’estremo del bracciale e in grado di rappresentarlo anche tramite la visiera che, come nel caso del citato Artax, si abbassa evidenziando degli occhi giallo accesi come quelli del lupo nella notte. Il blu della corazza completa il tutto.


Dohko della Bilancia

Passiamo ora alle armature d’oro. Anche qui sarebbero molte quelle da citare, dalla più sobria ma affascinante cloth di Ioria del Leone, fino a quella curatissima di Milo di Scorpio, passando dalla inquietante armatura di Gemini.

Scegliamo allora di inserirne in lista soltanto una, poiché totalmente diversa dalle altre e di proprietà di uno dei più potenti cavalieri dello zodiaco: Dohko della Bilancia.
La sua armatura è unica, poiché dotata di sei paia di armi, per un totale di dodici, da usare o affidare ai Cavalieri d’Oro in caso di estremo bisogno secondo le indicazioni di Atena o del Cavaliere di Libra stesso.
Queste armi, in grado di distruggere persino le stelle e utilizzate per abbattere le Colonne degli Abissi, hanno un doppio aspetto: normalmente sono più piccole e nascoste in appositi spazi della cloth, ma all’occorrenza possono essere estratte ed impugnate, cambiando forma, ingrandendosi e rivelando per come sono davvero.

Pharao della Sfinge

Veniamo ora ad una delle categorie più affascinati di tutta la serie: i cavalieri di Ade.
Quasi tutte queste armature, tutte scure con sfumature nero-violacee risultano di una bellezza disarmante, ma volendone scegliere solo qualcuna senza dubbio un gradino del podio spetta a Pharao della Sfinge. Una surplice incantevole, che rappresenta appunto la figura mitologica col corpo di leone e la testa umana, e dotata di ali. Pharao possiede anche una grande arpa, che è una delle sue armi migliori ma che ha anche un’altra utilità. Lo specter era infatti solito allietare Ade e Pandora con la sua musica, fino a quando il suo posto non venne preso da Orfeo, con il quale è pertanto in rivalità.

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Papillon della farfalla

Impossibile non rimanere stregati da Papillon. L’unico specter che può godere di un’armatura ricca di sfumature cromatiche, distanziandosi dal classico nero-viola che contraddistingue gli altri cavalieri di Ade. La sua surplice, con un arancione sgargiante a dominare sui pochi elementi viola presenti in essa, è un trionfo visivo a cui si vanno ad aggiungere le ali di farfalla con sfumature dal giallo al verde, che si estendono imperiose dietro la sua schiena.
Se non è l’armatura più bella in assoluto, tra tutti i cavalieri dello zodiaco, poco ci manca.

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Specter dei cavalieri d’oro

Prima di avviarci verso la conclusione di questo listone, menzione obbligatoria per gli specter dei cavalieri d’oro. Il fascino del male prende corpo in quelle incredibili armature scure che riprendono in tutto e per tutto la loro versione originale. Tra tutte, impossibile non rimanere incantato da quella di Shion dell’Ariete.

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Ade

Terminiamo ora con il re degli inferi, Ade (Hades-Sama). Un’armatura appariscente e pomposa come è giusto che sia per un sovrano, soprattutto di questo calibro, con il nero e il grigio a dominare, maestose ali che si elevano alle sue spalle e l’enorme Sacra Spada saldamente in pugno.

Tiziano Costantini
Nato e cresciuto a Roma, sono il Vice Direttore di Stay Nerd, di cui faccio parte quasi dalla sua fondazione. Sono giornalista pubblicista dal 2009 e mi sono laureato in Lettere moderne nel 2011, resistendo alla tentazione di fare come Brad Pitt e abbandonare tutto a pochi esami dalla fine, per andare a fare l'uomo-sandwich a Los Angeles. È anche il motivo per cui non ho avuto la sua stessa carriera. Ho iniziato a fare della passione per la scrittura una professione già dai tempi dell'Università, passando da riviste online, a lavorare per redazioni ministeriali, fino a qui: Stay Nerd. Da poco tempo mi occupo anche della comunicazione di un Dipartimento ASL. Oltre al cinema e a Scarlett Johansson, amo il calcio, l'Inghilterra, la musica britpop, Christopher Nolan, la malinconia dei film coreani (ma pure la malinconia e basta), i Castelli Romani, Francesco Totti, la pizza e soprattutto la carbonara. I miei film preferiti sono: C'era una volta in America, La dolce vita, Inception, Dunkirk, The Prestige, Time di Kim Ki-Duk, Fight Club, Papillon (quello vero), Arancia Meccanica, Coffee and cigarettes, e adesso smetto sennò non mi fermo più. Nel tempo libero sono il sosia ufficiale di Ryan Gosling, grazie ad una somiglianza che continuano inspiegabilmente a vedere tutti tranne mia madre e le mie ex ragazze. Per fortuna mia moglie sì, ma credo soltanto perché voglia assecondare la mia pazzia.