Una discesa verso la pazzia.

 

Gli appassionati delle opere di H.P. Lovecraft avranno almeno una volta giocato o almeno sentito parlare di Call of Cthulhu, noto gioco da tavolo creato da Sandy Petersen e distribuito dalla Chaosium.

Al suo interno spesso i giocatori si sono ritrovati nei panni di investigatori, studiosi ed eruditi di vario genere, intenti a investigare su fatti orribili al cui centro c’era sempre il culto di Cthulhu, il sacerdote dei Grandi Antichi, intento a dormire un sonno profondo nella città di maledetta di R’lyeh. Sessioni di gioco che, molto spesso, terminano con morti raccapriccianti per i più fortunati, o con la pazzia per coloro che si sono addentrati troppo nei misteri.

All’E3 di quest’anno abbiamo assistito all’annuncio da parte di Focus Home Interactive e Cyanide Studio. Il trailer uscito pochi giorni fa in concomitanza della Gamescom 2018 ci ha fornito finalmente qualche piccolo particolare in più sul gioco. Andiamo a scoprire allora cosa ci aspetta in questo nostro personale viaggio verso gli abissi della follia.  

Rispetto a quanto ci si potrebbe attendere da un RPG non interpreteremo un personaggio creato da noi. Vestiremo i panni di Edward Pierce, un veterano di guerra divenuto investigatore privato, chiamato a investigare sulla sperduta isola di Darkwater Island, nel New England, per riuscire a svelare i misteri dietro la morte della famiglia Hawkins, conseguenza di uno strano incendio che si è sviluppato in un’ala della casa.

Accompagnati da un poliziotto entreremo quindi nell’antica e sinistra magione, cercando di rivelare quali segreti si svelino dietro al massacro di questo potente nucleo familiare. Già dalle prime fasi possiamo farci un’idea del gameplay. Ci troveremo di fronte a un gioco di investigazione, simile per certi versi a un punta e clicca d’antan. Muovendoci per la casa degli Hawkins dovremo fare attenzione agli oggetti e ai particolari che costituiscono l’ambiente, nel tentativo di comprendere cosa possa aver portato alla folle violenza che si è consumata nella casa.

Non solo gli oggetti costituiranno parte integrante della storia: anche i PNG saranno fondamentali e si potrà interagire con loro. All’interno del filmato facciamo subito la conoscenza con il vecchio custode della villa, Silas Winchester, il quale decide di accoglierci alla maniera di Darkwater: brandendo una scure e minacciandoci senza troppi problemi.

L’incontro con Silas ci dà l’occasione di assistere a una schermata di dialogo, in cui sono presenti quattro diverse soluzioni a questo incontro. Da notare come vi sia anche una prova di forza, segno forse di una possibile personalizzazione del detective Pierce, in cui potremo scegliere diverse caratteristiche su cui fare affidamento. Le schermate di dialogo avranno effetti profondi sull’evoluzione della trama: diverse scelte di gioco potranno portare a diversi scenari e, di conseguenza, a diversi possibili finali all’interno della storia. In questo sembra sia stata scelta la continuità col gioco da tavolo, in cui non è raro che i personaggio creati dai giocatori finiscano per morire o essere internati come conseguenza delle loro azioni.

Giunti all’intero di Villa Hawkins iniziamo quindi a indagare su quanto successo, osservando gli oggetti sparsi per la casa e raccogliendo indizi. Ci viene anche mostrata una funzionalità propria delle parti investigative del gioco, ovvero i momenti di ricostruzione: una sorta di palazzo mentale in cui Pierce potrà rifugiarsi e iniziare a rielaborare gli indizi raccolti per comprendere quanto sia successo nell’ambiente in cui si trova.

Una meccanica da tenere in adeguata considerazione è lo sviluppo delle conoscenze del nostro protagonista. Scoprire troppo può non sempre essere la soluzione migliore. Talvolta una sana ignoranza è preferibile, poiché troppe informazioni possono portarci a svelare segreti per cui potremmo non essere pronti, alternativa comunque preferibile alla morte e alla pazzia.

Il primo impatto con  Call of Cthulhu ci restituisce un’immagine ambivalente del gioco. Da un lato è stata ricostruita molto bene l’ambientazione, quell’oscurità e quella vena sotterranea di malignità che permea l’intera epopea letteraria di Lovecraft. Per contro è ancora difficile capire quale possa essere la natura del gioco. Si tratterà di un gioco di investigazione dai molteplici finali, questo è certo, ma lascerà spazio anche per delle sessioni di azione? Questo potrebbe essere un punto interessante da capire, in quanto una gestione sbagliata di questo tipo di contenuto potrebbe snaturare il gioco e, di conseguenza, intaccare il risultato finale.

Per riuscire a capire questo punto sarà tuttavia necessario attendere l’uscita ufficiale del gioco, il 30 Ottobre di quest’anno.

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.