Una guerra coi fiocchi

Si è parlato un gran bene dall’uscita (anche noi l’abbiamo fatto) di COD: World War II, arrivato in pompa magna nell’autunno del 2017. La serie di sparatutto più venduta nella storia aveva deciso di effettuare una sano ritorno alle origini, di portare il giocatore ancora una volta sui campi di battaglia della Seconda Guerra Mondiale, stavolta però attraverso una prospettiva completamente inedita e, ovviamente, su PS4. Ora, il 30 gennaio, esce finalmente il primo dei quattro DLC previsti intitolato The Resistance, acquistabile singolarmente o come parte del Season Pass. Un DLC che promette di aggiungere ulteriore carne sul fuoco ad uno titolo che, di certo, ha già parecchio da offrire.

Se avete consumato la compagna combattendo da vero veterano incallito, esperto di conflitti e affini, oppure se l’avete snobbata per passare direttamente alle sparatorie online (cosa più che legittima), non avrete comunque faticato ad intuire i pregi di un prodotto che, tanto per cambiare, si conferma estremamente solido in ogni sua parte, seppur non troppo differente dagli altri della gloriosissima saga a cui appartiene. Del resto, squadra che vince non si cambia e quando si trova la formula magica è bene tenersela stretta. Cosa che ha portato COD ad un’evidente ripetitività, è vero, oltre che alla realizzazione di capitoli decisamente “meh”, capaci di lasciare poco e di farsi dimenticare in fretta. Eppure, fa sempre piacere prendere in mano un nuovo gioco e constatare le novità insieme alle cose che sono rimaste uguali. Per questo WWII aveva un sapore speciale, quello dei tempi che tornano sebbene calati in un contesto moderno, perché di acqua ne è passata sotto i ponti e console pure dall’ultima improvvisata negli anni 40′ con World at War, ormai diventato leggenda.

Inoltre, proprio in quel World at War faceva i primi passi una modalità destinata a diventare tra le più entusiasmanti dell’epopea, tanto da oscurare in alcune occasioni il gioco stesso: lo zombie. Zombie che, inevitabilmente, WWII propone in grande spolvero aggiungendo un’ulteriore sfumatura avventurosa fin qui mancata. E, ovviamente, il DLC The Resistance ha il punto forte nel livello che aggiunge a questo prezioso (e sempre divertente) fuoriprogramma. Ma andiamo con ordine.

Il pacchetto che i ragazzi di Activision ci hanno infine concesso ha infatti tante cose che meritano la nostra attenzione. Prima di tutto, le mappe extra, che si aggiungono alla nutrita rosa di quelle disponibili nella sezione multigiocatore. Sono ben tre e tutte da scoprire: Anthropoid, Valkyrie e Occupation. La prima ci porterà a visitare un teatro poco noto ma molto importante nell’ambito delle operazioni militari: Praga, che nel 1939 era stata occupata e trasformata nella capitale del Protettorato di Boemia e Moravia, diventando di fatto un paese satellite della Germania Nazista. Questo fino all’avvenuta liberazione ad opera dell’Armata Rossa nel 1945, ma prima di allora la resistenza ceca aveva cercato di dare filo da torcere ai tedeschi. Si tratta di un grande spazio cittadino, dove non manca la possibilità di incrociare il proprio fuoco in violenti scontri lungo le strade e tra i vicoli. Soprattutto, c’è un punto preciso che rischia di rimanere impresso nella memoria del giocatore: un circuito di ponti e scalinate con sotto un fiume (dove ci si potrà buttare per sfuggire ai proiettili nemici) in cui i respawn convergono direttamente, rendendolo il territorio privilegiato per autentiche battaglie senza quartiere.

La seconda mappa, Valkyrie, ci porta in una foresta in cui un forte nazista ha preso posizione, alternando grandi spazi aperti a combattimenti nelle torri di guardia. Un buon campo in grado di alternare combattimenti alla distanza e altri faccia a faccia, adatto a tutti i tipi di classi. Infatti, la sua insolita conformazione lo rende perfetto sia per i cecchini che per i fucili a pompa.

Ma, tra tutte, a meritarsi un plauso speciale è la terza mappa, Occupation. Infatti, oltre a condurci in uno dei scenari cruciali della guerra, Parigi, mostra una particolarità che un fan accanito di COD non potrà far a meno di notare (e di gradire). Il percorso, infatti, ricalca quello (sempre ambientato nella capitale francese) chiamato Resistance in Modern Warfare III, ispirato ad un’autentica zona parigina, ovviamente per questa occasione ristrutturato in conformità col cambio di epoca e di guerra. Una chicca gustosa che conferma un certo citazionismo di fondo tra tutti i titoli della saga, oltre che la suggestiva idea che siano tutti ambientati nello stesso universo narrativo.

Trascurando un attimo le nuove mappe, che comunque danno già un certo peso a questo DLC, abbiamo un’altra aggiunta di non poco conto: l’Operation Intercept. Si tratta di una nuova missione completabile nella Modalità Guerra estremamente particolare perché prevede, oltre ai soliti compiti da portare a termine, l’obbligo di salvare alcuni membri della resistenza francese catturati dal nemico. Oltre a ciò, la sessione di gioco è tutt’altro che noiosa, indipendentemente dallo schieramento scelto dai giocatori, dato che prevede situazioni estreme sia a chi dovrà interpretare il ruolo delle forze americane e dovrà attaccare e sia a chi prenderà le parti delle forze dell’Asse e dovrà, di conseguenza, difendere. Un’esperienza che consente di simulare una vera azione di guerriglia urbana e affrontare di petto una situazione come tante capitate nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

Tuttavia (non ce ne vogliano gli sviluppatori) l’interesse maggiore ricade sulla nuova mappa giocabile nella sezione zombie. Ormai, sono anni che le aggiunte della categoria nei DLC calamitano maggiormente la curiosità degli utenti, per ovvi motivi. Ebbene, dopo che il gioco aveva mostrato un certo innalzamento del livello nella modalità più horror e trash (in senso buono) che uno sparattutto abbia mai visto, anche stavolta i giocatori non rimarranno delusi. L’Isola delle Tenebre (questo è il suo nome) è uno step che vi farà letteralmente accapponare la pelle. I precedenti dell’Ultimo Reich e di Gröesten Haus non avevano sfigurato, anzi, contribuendo a rilanciare lo zombie dopo che per tanti titoli era stato praticamente uguale a se stesso. Specialmente, ad essere ulteriormente incentivata era stata la componente horror, molto più forte e impressionante rispetto al passato. L’Isola delle Tenebre compie un ulteriore passo in avanti in questo senso, mostrandoci un ambiente spaventoso e angosciante, popolato da morti viventi dalle categorie più disparate, oltre che un paio di versioni rinnovate che aggiungeranno una certa imprevidibilità alla partita. Per il resto, è la classica sessione di apriporte e oggetti da costruire, ma l’atmosfera si è fatta veramente irrespirabile e il giocatore dovrà fare i conti, oltre che con le orde di cadaveri in circolazione, con una tensione sempre crescente che potrebbe portarlo a prendere le scelte sbagliate in una letale corsa contro il tempo.

Verdetto

Il primo dei quattro DLC previsti per WW II, The Resistance, aggiunge delle novità importanti sia dal punto di vista della giocabilità multigiocatore, con Operation Intercept, sia per quanto riguarda l’ampiezza degli scenari delle battaglie con Anthropoid, Valkyrie e Occupation. Tuttavia, a risultare più interessante è certamente l’Isola delle Tenebre, la nuova mappa zombie che vi terrà col fiato sospeso e vi catapulterà su uno scoglio maledetto dal quale, probabilmente, non uscirete vivi.

Elia Munaò
Elia Munaò, nato (ahilui) in un paesino sconosciuto della periferia fiorentina, scrive per indole e maledizione dall'età di dodici anni, ossia dal giorno in cui ha scoperto che le penne non servono solo per grattarsi il naso. Lettore consumato di Topolino dalla prima giovinezza, cresciuto a pane e Pikappa, si autoproclama letterato di professione in mancanza di qualcosa di redditizio. Coltiva il sogno di sfondare nel mondo della parola stampata, ma per ora si limita a quella della carta igienica. Assiduo frequentatore di beceri luoghi come librerie e fumetterie, prega ogni giorno le divinità olimpiche di arrivare a fine giornata senza combinare disastri. Dottore in Lettere Moderne senza poter effettuare delle vere visite a domicilio, ondeggia tra uno stato esistenziale e l'altro manco fosse il gatto di Schrödinger. NIENTE PANICO!