Io ti consolerò

Ripensando ai manga di Masakazu Katsura, inquadrati come Shonen, ma che in realtà si prestano di più alla categoria Shojo lasciando trapelare un filo di genere Ecchi, si potrebbe pensare che il ruolo della donna all’interno dei manga di Katsura sia quello che per anni le femministe hanno combattuto. Per quanto questo ragionamento possa sembrare lecito, bisogna comunque riconoscere a Katsura una certa maestria nella creazione dei personaggi e noi siamo qui oggi per ricordarvi di un manga che viene oramai considerato un grande classico: Video Girl Ai.

Prendendo in considerazione la cultura giapponese, non è di certo una sorpresa vedere la donna che abbia come ruolo sociale quello di cucinare e prendersi cura del proprio uomo, le protagoniste dei manga di Katsura lo ricordano continuamente, ma questo non significa che i suoi manga siano necessariamente maschilisti.

La particolarità delle opere di Katsura sta infatti proprio nella creazione di quei personaggi che, inizialmente, possono sembrare inverosimili, ma che una volta conosciuti fino in fondo diventano credibili, anzi, più che credibili, diventano reali, un po’ come Ai Amano.

Masakazu Katsura è uno dei mangaka più famosi del mondo e ciò è dovuto alla sua vasta produzione di opere meritevoli, a partire da Wingman, passando per DNA2, I”S, Present For Lemon, Shadow Lady e l’acclamatissima ultima fatica Seinen; Zetman.

Katsura ha cominciato a disegnare da giovanissimo ed è riuscito negli anni e con tanto duro lavoro a incorporare le sue due passioni principali in opere uniche e inimitabili. Le passioni di cui parliamo sono la fantascienza e il disegno.

Masakazu Katsura ha fatto il suo piccolo esordio proprio sulla famosa rivista Shonen Jump vincendo un concorso che gli ha permesso di pubblicare la sua storia Tenkousei wa Hensousei (inedita in Italia). A 21 anni Katsura inizia a lavorare a Wingman, il manga che lo ha portato al successo nazionale e successivamente planetario. La sua carriera ha avuto infatti la possibilità di decollare e nel 1989 venne pubblicato Video Girl Ai che rientra tra i capolavori assoluti del suo genere.

Ogni appassionato di Katsura ha sempre potuto ritrovare degli schemi fissi all’interno della caratterizzazione dei suoi personaggi, il protagonista maschile ha quasi sempre lo stesso carattere, timido, impacciato e imbranato con le donne e dall’altro lato, le controparti femminili si dividono in due co-protagoniste principali; una ingenua, pura e totalmente stereotipata nella figura del “sogno giapponese” (vedasi Moemi in Video Girl Ai o Konoha in Zetman) e l’altra istintiva, un maschiaccio, orgogliosa e assolutamente indipendente (Ai in Video Girl Ai o Shadow Lady). Nonostante gli schemi si ripetano in quasi tutti i manga di Katsura, c’è sempre qualcosa che varia all’interno dei personaggi, potranno anche avere un carattere simile, ma le circostanze intorno a loro mutano in modo che essi possano comportarsi in maniera differente proprio a seconda del carattere che possiedono, questo fa in modo che quei personaggi rimangano sempre sulla propria linea psicologica senza mai contraddirsi e risultando quindi estremamente coerenti.

La nascita di un classico

Video Girl Ai è nato nel 1989 e venne pubblicato a puntate fino al 1993 sulla famosa rivista nipponica Shonen Jump. Il mondo in cui è ambientato il manga è molto vasto, tanto che, anche se è l’opera più famosa, Video Girl Ai non è stato il primo fumetto in cui appaiono, per l’appunto, le Video Girl. L’invenzione di Masakazu Katsura era nata con un’altra Video Girl di nome Haruno e la storia principale aveva molte assonanze con quella di Video Girl Ai. Solo successivamente Katsura decise di creare una storia più complessa, affrontando temi più maturi tramite la creazione di Video Girl Ai alla quale seguì un piccolo spin-off chiamato Video Girl Len.

Un’altra netta distinzione da fare in questo frangente è quella tra l’anime e il manga. Il primo punto da specificare è la colossale differenza dello stile grafico giustificata da un lato a causa delle tecniche di animazione giapponesi degli anni ’90, ma ingiustificabile dall’altro in quanto, lo stile di Katsura, i colori, i dettagli utilizzati, differiscono troppo rispetto al manga. Lo stile di base, ovviamente, richiama quello del manga originale, ma all’interno dell’anime questo stile risulta scialbo, privo di profondità grafica e chiunque abbia letto il manga può sicuramente rendersi conto che una differenza tale non può essere digerita più di tanto.

Oltre alla differenza grafica bisogna anche specificare la dubbia scelta della casa produttrice nel voler tagliare la storia di Video Girl Ai riproducendola in soli sei episodi. I sei OAV di Video Girl Ai non sono altro che un riassunto (striminzito) della serie manga che, per quanto possa rimanere fedele soprattutto con gli avvenimenti iniziali della storia e sotto il punto di vista della caratterizzazione psicologica dei personaggi, lascia comunque dell’amaro in bocca perché la storia di Video Girl Ai è lunga e complessa, pregna di avvenimenti importanti che cambiano le sorti dei protagonisti. Nell’anime questo non viene chiarito, vengono inseriti degli avvenimenti che poi non vengono sviluppati come, ad esempio il concorso da illustratore a cui partecipa Yota (alla fine del manga consisteva nel discorso portante dell’epilogo) che nell’anime viene presentato ma mai portato a termine. Anche il finale, ovviamente, differisce da quello del manga, e, ripeto, per quanto i produttori abbiano cercato di rimanere fedeli ai messaggi del manga, non sono comunque riusciti a rendere la magia della storia di Yota e Ai proprio perché troppo riassuntiva, non vi è il tempo di affezionarsi ai personaggi, di conoscerli, di amarli.

Video Girl Ai uscì poi in Italia nel 1992 prima in 17 volumi che vennero successivamente incorporati e ridotti a 13. Il manga venne ristampato tre volte in Italia con un’ultima stampa nel 2014 in occasione del Lucca Comics al quale Masakazu Katsura fu ospite.

Video Girl Ai è entrato a far parte della cultura nipponica e in generale della cultura occidentale non solo grazie alle sue storie e ai suoi personaggi particolari, ma soprattutto grazie allo stile di disegno di Katsura, che risulta tutt’oggi del tutto particolare ed estremamente pregno di dettagli con una caratterizzazione dei volti a metà tra l’orientale e l’occidentale e la creazione di sfondi e paesaggi incredibilmente realistici. Tornando indietro nel tempo, partendo da Wingman, passando per Video Girl Ai e arrivando a Zetman si può senza ombra di dubbio notare una enorme evoluzione nello stile grafico di Katsura. Infatti, lo stile del mangaka ha sempre richiamato ad atmosfere estremamente realistiche e i dettagli dei volti e dei corpi dei personaggi sono sempre stati curati minuziosamente. Ma se si prende da una parte Wingman e lo si accosta a Zetman si può notare l’abissale differenza che si è andata a creare nel suo stile. Wingman era sicuramente particolare, ma privo di dettagli (si parla anche di un’epoca differente), con Video Girl Ai invece lo stile di Katsura, pur rimanendo lo stesso, ha cominciato ad avventurarsi verso una più dettagliata forma grafica regalando ai personaggi espressioni estremamente complesse e rendendo i corpi più armoniosi e credibili. Zetman invece segna l’apice dello stile di Katsura perché, se da una parte è molto più Noir rispetto alle altre opere, dall’altra presenta anche una condensazione impressionante di dettagli facciali nelle espressioni dei personaggi rendendoli estremamente realistici.

Il vero amore vince su tutto

Ma che cos’è Video Girl Ai? Di cosa parla veramente? Beh, Video Girl Ai parla d’amore, un po’ come tutti gli Shojo (perché sì, in effetti è uno Shojo), ma, se Masakazu Katsura ha un pregio, è quello di saper trasformare situazioni e temi banali in qualcosa di più profondo. Non è un segreto infatti che Video Girl Ai possegga più chiavi di lettura, una superficiale, se così la vogliamo chiamare e una più profonda, che cerca di sviscerare temi adulti, parla del cambiamento, della sofferenza, dell’altruismo e soprattutto dell’amore.

Ciò che caratterizza Video Girl Ai è la sua capacità di trasmettere quel “raggiungimento della maturità” a cui il protagonista va incontro capitolo dopo capitolo (questo è uno degli elementi fondanti della scrittura di Katsura) trasformando così il “semplice” manga Shojo in un vero e proprio manga di formazione. 

Yota Moteuchi è un ragazzo di sedici anni che ha perso la mamma quando ne aveva soltanto sei e non vede mai suo padre perché lavora all’estero, questi due elementi hanno causato nella sua crescita alcuni problemi relazionali, soprattutto con le ragazze. Estremamente timido e impacciato non è in grado di confessare il proprio amore a Moemi, e, anzi, fa in modo di diventare suo amico per scoprire se ella abbia qualche cotta. Si scopre quindi che Moemi in realtà è innamorata di Takashi, migliore amico di Yota, e lui, estremamente altruista, cerca di spingere la ragazza nelle braccia dell’amico che, dal canto suo, la rifiuta per non fargli un torto.

Deluso dalla confessione di Moemi, Yota, tornando a casa, si imbatte casualmente in un videonoleggio e convinto che affitti video hard vi entra senza pensarci due volte. Il “proprietario” confessa al ragazzo che soltanto le persone pure di cuore sono in grado di vedere il Gokuraku Club (Club Paradiso) e gli affitta una video cassetta.

Tornato a casa il ragazzo inserisce nel proprio videoregistratore difettoso la cassetta e subito sulla sua televisione compare una bellissima ragazza che, dopo pochi minuti, esce magicamente dallo schermo. Purtroppo, la ragazza non è come Yota se la sarebbe aspettata, il videoregistratore difettoso ha fatto in modo che il suo carattere cambiasse e la rendesse un maschiaccio.

Da qui inizia la storia di Video Girl Ai, con un intreccio estremamente curato, personaggi che all’inizio possono sembrare delle macchiette, ma che più avanti si rivelano più che credibili e moltissimi colpi di scena che porteranno il lettore a voler sapere sempre di più sulle vicende di Ai e Yota. Questo perché il manga di Katsura non si ferma soltanto sugli intrighi amorosi o cotte adolescenziali, ma scava più a fondo, nell’animo dei personaggi e ne rivela i dubbi, le certezze e il più delle volte la parte oscura che cerca di dominare su quella buona.

A fare da contorno alle vicende amorose, le amare delusioni e i cuori spezzati ci sono poi dei personaggi che gestiscono tutta la giostra e introducono nuovi temi che risultano centrali al compimento dell’opera; gli dei. Gli dei sono coloro che hanno costruito le Video Girl ma, anche se si tratta di esseri divini, non riescono a comprendere l’amore, non è nelle loro facoltà, starà quindi a Yota, grazie alla sua purezza, dimostrare che cosa significhi veramente amare una persona.

Un manga da leggere e rileggere

Video Girl Ai è un capolavoro, sia sotto il punto di vista stilistico che narrativo, la storia è narrata lentamente, senza fretta e nonostante ciò riesce comunque a rapire il lettore e portarlo con sé all’interno di un mondo che riesce a rendere estremamente credibile. Video Girl Ai racconta le relazioni umane, i rapporti, quei rapporti adolescenziali che ogni ragazzo durante la propria vita deve affrontare e dai quali deve imparare per poter raggiungere la maturità. Ogni protagonista di questa storia impara dai propri errori e cerca di non ripeterli, oppure li ripete di proposito perché in fondo non erano errori, ma semplici mosse dettate dal cuore, dall’amore.

L’amore è l’elemento centrale del romanzo e ruota tutto attorno a esso, nonostante ciò però, non risulta mai banale. L’amore, è senza ombra di dubbio l’argomento più trito e ritrito che esista in qualsiasi arte, e l’unico modo per affrontarlo è trattarlo in maniera nuova, raccontarlo senza annoiare, senza far sbadigliare il proprio lettore ed è proprio in questo che la penna di Masakazu Katsura riesce con una certa maestria, sia in Video Girl Ai che negli altri manga scritti e disegnati da lui.

L’amore rimane centrale e non può non esserlo.

Dopotutto, in Zetman, l’organizzazione dei player che va contro Jin si chiama E.V.O.L. che non è altro che LOVE al contrario.

Sara Tamisari
Romana, laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice e Social Media Specialist per Stay Nerd ed esploratrice di galassie lontane nel tempo libero. Libri e videogiochi sono la sua passione. Quelli belli. Quelli di Fantascienza, quelli che affrontano tematiche LGBT, quelli che portano a una maggiore consapevolezza di se stessi. Diventano ossessione, tanto che scriverci sopra è ormai indispensabile. Founder di AndroideClandestina.com: l'ossessione diventa blog.