Dal Vangelo secondo FIFA

I Mondiali 2018 sono in pieno svolgimento, con la fase a gironi già quasi terminata, e per noi poveri italiani, orfani della nostra Nazionale alla manifestazione russa, non resta che guardarli da spettatori alla TV.

O in alternativa giocarceli su FIFA 18 ed il suo aggiornamento gratuito relativo alla competizione calcistica per nazioni più importante, ed è infatti proprio quello che abbiamo fatto.

Ma poi ci siamo chiesti: l’intelligenza artificiale del gioco, chi indicherebbe come favorito del torneo? C’è spazio per le sorprese nel freddo mondo degli algoritmi videoludici? Insomma, chi li vince i mondiali se li facciamo giocare dalla IA di FIFA 18?

Quello che ne è venuto fuori è un quadro molto interessante, con delle sorprese eccellenti, delle nobili decadute, ed una finale che probabilmente non immaginate.

 

La fase a gironi

Finita la cerimonia d’apertura si parte: calcio d’inizio con Russia-Arabia Saudita, dall’esito piuttosto simile alla partita reale, 3-0 per la Russia e partenza col botto.

Nel gruppo B il Portogallo batte la Spagna grazie a un gol di CR7 e si porta in testa al girone, mentre l’Argentina parte alla grande e sembra non patire le polemiche per le scelte del CT Sampaoli, superando la matricola Islanda con un perentorio 4-1. La sconfitta successiva con la Croazia ne metterà in pericolo la qualificazione, che arriverà solo grazie alla differenza reti.

La Germania, che nella realtà ha perso la partita d’esordio contro il Messico, lo travolge nel gioco di EA con un netto 3-0, così come il Brasile che si libera della Svizzera vincendo 3-1.

La prima sorpresa ce la offre la Tunisia, che ferma l’Inghilterra sul 2-2, mentre la Polonia, che nella realtà è già fuori dopo sole due partite, batte 4-1 la Colombia e ipoteca la qualificazione.

La bomba scoppia nel girone B, protagonista in negativo la Spagna, che dopo averle prese dal Portogallo come detto in precedenza, pareggia 1-1 contro l’Iran e a nulla serve la vittoria per 6-0 contro il Marocco: con 4 punti, la nazionale iberica va fuori ai gironi.

I padroni di casa della Russia vincono il proprio girone e si qualificano agli ottavi insieme all’Uruguay, così come il Portogallo e il sorprendente Iran. Francia e Danimarca superano agevolmente il girone. La Croazia domina il suo supergruppo e passa insieme all’Argentina, così come Brasile e Serbia e alla Germania, che passa il turno con la Svezia, nostra giustiziera nei playoff.

Completano il quadra l’Inghilterra, il Belgio, la Polonia e la Colombia, che interrompono il sogno mondiale del Giappone, che privo di Holly e Benji non riesce a superare i gironi.

Gli ottavi di finale

La Russia si libera della sorpresa Iran con un netto 3-0, mentre il cammino dell’Argentina si interrompe agli ottavi di finale: l’Albiceleste è eliminata dalla Francia dopo la sconfitta per 3-1 grazie ad un Griezmann in grande spolvero.

Il Brasile supera in scioltezza la Svezia con un netto 5-0 ed un brillante Gabriel Jesus che sarà grande protagonista in questi mondiali, oscurando la stella di Neymar.

L’Inghilterra perde a sorpresa contro la Colombia per 3-1, terminando il suo cammino agli ottavi di finale, mentre il Portogallo supera l’Uruguay 2-1 grazie al solito Ronaldo, e la Croazia batte la Danimarca ai calci di rigore. La Germania fa suo il passaggio del turno con un secco 3-1 sulla Serbia, e la Polonia batte i ragazzi terribili del Belgio, destinati a rimanere un’incompiuta.

I quarti di finale

Il cammino dei padroni di casa della Russia si interrompe per mano della Francia di Griezmann, autore dei due gol decisivi nel 2-0 finale, mentre il Brasile fa a pezzi la Colombia con un netto 3-0 ed ancora una doppietta per Gabriel Jesus.

Cristiano Ronaldo e soci sbattono contro la Croazia, che dopo aver sofferto nel turno precedente, supera per 2-1 i lusitani grazie a un ottimo Brozovic, mentre la Germania supera di misura la Polonia in un clima da Seconda Guerra Mondiale, accedendo così alle semifinali. Ai polacchi la consolazione di essere stati una delle rivelazioni del torneo.

Le semifinali

In semifinale si affrontano Francia e Brasile, in quella che può essere considerata una rivincita della finale dei mondiali del 1998, ed infatti sono proprio i verdeoro a prevalere per 2-0, grazie ad un gol del solito Jesus e Willian.

La sorpresa delle sorprese è la Croazia, che riesce a superare la Germania con una storica vittoria ai calci di rigore, dopo che i tempi regolamentari e supplementari si erano conclusi sul 2-2.

Tedeschi a casa, con la generazione d’oro del calcio croato che può sognare, accedendo per la prima volta della storia alla finale dei mondiali.

Le finali

La Germania si consola con il terzo posto e la medaglia di bronzo, ottenuta nella finale di consolazione contro la Francia: 2-1 con doppietta di Ozil.

Comincia la finale: da una parte la Croazia, che vuole ripetere l’exploit del 1998 con la nazionale probabilmente più forte della sua storia. Dall’altra il Brasile dei Pentacampeòn, cinque volte campione del mondo, mai nessuno come loro.

I sudamericani passano subito in vantaggio con un gol della stellina Coutinho, ma subiscono poco dopo il pareggio grazie a Luka Modric, il loro giocatore più talentuoso. Il primo tempo si conclude 1-1 e la tensione è palpabile per i giocatori in campo. Io invece sto simulando le partite alla PlayStation mangiando una Coppa del Nonno, diventando così l’unico italiano a sollevare una coppa quest’anno.

Inizia il secondo tempo ed è una sinfonia brasiliana. I verdeoro a ritmo di samba segnano uno, due, tre gol in venti minuti, mettendo fine ai sogni di gloria della Croazia, con un perentorio 4-1. È finita: il Brasile vince il sesto titolo mondiale della sua storia. Ai croati rimane la delusione per essere arrivati a un passo dal sogno, ma tornano a casa con una medaglia d’argento che è di per sé una vittoria.

 

Sliding doors: e se l’Italia si fosse qualificata?

Il bello di FIFA 18 è che è un gioco, e in un gioco sognare non costa nulla, no? Allora in un impeto di nostalgia e frustrazione, abbiamo provato a far giocare i Mondiali di Russia anche alla nostra Nazionale. Siamo dunque entrati nella nostra macchina del tempo virtuale, impostato la data a quel fatidico 13 novembre 2017, quando lo 0-0 con la Svezia ci costrinse a subire l’onta della mancata qualificazione, e abbiamo cancellato tutto. Nella nostra timeline, l’Italia ha fatto polpette Ikea della Svezia, si è qualificata ai mondiali e io sono bello, ricco e magro.

In questo realistico scenario, vediamo come si piazza la nostra nazionale nel calcio secondo Electronic Arts.

I gironi

Ci siamo qualificati ai danni della Svezia, ed è giusto che ne prendiamo il posto nel girone: siamo dunque nel gruppo F con Germania, Messico e Corea del Sud.

L’esordio mondiale è proprio contro la squadra asiatica, in una ideale vendetta per l’altra terribile disfatta degli Azzurri: quel maledetto golden gol di Ahn Jung Hwan che ci eliminò dai mondiali del 2002. E la vendetta è servita: 3-0 con tripletta di Insigne. Che avvio!

La seconda partita è contro la Germania: da sempre siamo la bestia nera dei tedeschi, che quando vedono il tricolore tremano sempre, come si è visto contro il Messico nei mondiali reali. Stavolta però ci battono: 1-0 con gol del giovane Timo Werner, e discorso qualificazione rimandato.

Dobbiamo battere il Messico del Chicharito Hernandez, che segna infatti il gol dell’1-0 nello scontro diretto. In un impeto di orgoglio però, Ciro Immobile e un improbabile Mattia De Sciglio ribaltano il risultato: 2-1, passiamo noi.

Gli ottavi di finale

Superato il girone da secondi in classifica, il tabellone per una volta ci sorride, ed affrontiamo la Svizzera, vincitrice del proprio gruppo ai danni del Brasile. Shaqiri porta in vantaggio gli elvetici, ma il carattere degli Azzurri esce fuori alla distanza, e riusciamo nuovamente a ribaltare il risultato grazie a Verratti e Verdi, che siglano i due gol che valgono la qualificazione ai quarti.

I quarti di finale

Ci tocca il Belgio. La nazionale belga è particolare: sulla carta sono fortissimi, e nonostante la giovane età giocano insieme da anni e sono molto affiatati. Quando arrivano alle partite che contano però, forse per questione di mentalità, tendono a crollare. Per questo, e per il fatto che al mondiale che vi ho raccontato in precedenza, sono usciti agli ottavi di finale eliminati dalla Polonia, forse gli Azzurri virtuali li hanno sottovalutati, e passano subito in svantaggio, per colpa di un gol di Mounier.

Ma l’Italia è nelle difficoltà che dà il meglio di sé, e Ciruzzo Immobile raddrizza il risultato e ci porta sull’1-1. Anche contro il Messico e contro la Svizzera nei due turni precedenti eravamo passati in svantaggio e avevamo rimontato, e il proverbio dice che non c’è due senza tre.

Ma i proverbi purtroppo non sempre ci azzeccano, ed un gol di Dembelè porta in vantaggio la nazionale belga.

In un mondiale in cui abbiamo rubato la partecipazione alla Svezia, ci siamo vendicati della Corea del Sud, abbiamo passato il turno grazie a un gol di De Sciglio, e pescato la Svizzera al posto del Brasile agli ottavi di finale, cominciavamo a sentirci un po’ baciati dalla buona sorte, ma ahinoi, ci eravamo soltanto illusi.

Finisce 2-1 per i belgi, e gli Azzurri tornano a casa, sconfitti ai quarti di finale.

Spengo la PlayStation e penso all’occasione persa. “È stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati”, diceva De Andrè, e non sbagliava. Sarebbe stato molto più divertente uscire ai quarti dopo una partita sofferta, che non soffrire davanti alla TV e alla PlayStation, per sopperire ad un’assenza mondiale che purtroppo brucia ancora.

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.