Su console di nuova generazione arriva la versione Special Edition di Devil May Cry 5 con delle succose novità 

Si può facilmente affermare che il quinto capitolo di Devil May Cry, uscito a marzo dell’anno scorso, è stato uno dei più grandi successi della saga. È riuscito a riconquistare il suo pubblico e ad aprire le porte a chi non si era mai approcciato alla serie, offrendo un’ottima esperienza hack ’n’ slash e un comparto tecnico di altissimo livello grazie al nuovo motore grafico di Capcom, il RE Engine.

Su Xbox Series X|S e Playstation 5 arriva quindi, al day one delle rispettive console, la versione migliorata di quello che era già il miglior capitolo di Devil May Cry. Vediamo insieme quali tipi di migliorie porta in tavola la Special Edition e come si comportano pad alla mano.

Novità nella grafica: ray Tracing, 4k e 60 fps

Dal punto di vista grafico Devil May Cry 5 Special Edition offre al giocatore diverse possibilità per sfruttare appieno la potenza delle console di nuova generazione. Il gioco permette infatti di attivare il ray tracing dando la priorità alla grafica o alla prestazione. Nella modalità grafica il frame rate potrebbe risentirne nelle situazioni più concitate, mentre in prestazione non subiremo perdita nella fluidità ma ci ritroveremo ad un livello inferiore per quanto riguarda la qualità generale. Come spesso accadrà nel corso della generazione, la scelta viene riposta quindi nelle mani del videogiocatore. Qualsiasi sia la vostra decisione, è sicuramente degno di nota l’incremento della qualità di dettaglio e l’ottimizzazione fatta per le nuove console.

Inoltre, se si ha a disposizione un televisore o un monitor che supportano una frequenza di aggiornamento pari o superiore a 120Hz, il gioco dispone anche di una modalità frame rate elevato, che permette di giocare al titolo arrivando ai 120fps ma abbassando la risoluzione a 1080p.

Di seguito la scheda tecnica per la risoluzione video:
Ray Tracing attivo: 4K e 30 fps o 1080p e 60 fps
Ray Tracing spento: 4K e 60 fps o 1080p e 120 fps

devil may cry 5 special edition xbox series x playstation 5 next gen

Per approfondire la questione sulle prestazioni grafiche, e vedere anche le differenze tra la versione Xbox Series X e Playstation 5 del titolo, vi rimandiamo all’ottimo video fatto da Digital Foundry.

A prescindere da quale delle due versioni sceglieremo, il ray tracing verrà disattivato automaticamente dal gioco se verranno attivate altre due novità della Special Edition di Devil May Cry 5, ovvero la difficoltà Il mitico cavaliere oscuro e la modalità di gameplay Turbo.

Novità nel gameplay: turbo mode, mitico cavaliere oscuro e Vergil

Altre novità di questa riedizione di Devil May Cry 5 sono le modalità turbo e mitico cavaliere oscuro.
La prima permette di velocizzare l’intera esperienza di gioco del 20%, permettendo ai veterani della saga di cimentarsi in combattimenti più dinamici del normale. Pad alla mano questa esperienza non cambia poi di molto quello che era già un combattimento basato molto sulla velocità e i riflessi del giocatore, anche se un dinamismo aggiuntivo sicuramente non nuoce al divertimento generale.

Il mitico cavaliere oscuro è invece più una trovata comica che altro, visto che moltiplicherà a dismisura il numero di nemici a schermo. Sicuramente un’esperienza che può aggiungere molto più pepe agli scontri e che può strappare diversi sorrisi nel vedersi ogni volta sommersi da nemici. Anche in questo caso, una modalità destinata a chi vuole provare una versione ancora più caotica del gioco.

Ma la novità più grossa risiede sicuramente nell’aggiunta di Vergil come personaggio giocabile. Sarà infatti possibile giocare l’intera campagna di Devil May Cry 5 nei panni del fratello gemello di Dante, rivivendo gli stessi combattimenti già intrapresi dai personaggi principali.

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Vergil offre diverse novità al già complesso combat sytem del gioco. I tre diversi move set saranno disponibili sin da subito e andranno a definire lo stile che contraddistingue il figlio di Sparda.
Iniziamo da Yamato, la katana fedele compagna di Vergil è in grado di consegnare facilmente la fantasia da spadaccino affetta demoni. Versatile e fulminea, la Yamato ci permette di effettuare combo mozzafiato fin da subito, anche se solo col passare del tempo (e con l’acquisizione di nuove abilità) si sarà in grado di sfruttare al pieno le sue potenzialità.

A seguire abbiamo i Beowulf, ovvero degli arti demoniaci simili a quelli già visti nella campagna principale nei panni di Dante. Questo move set ci permette di assestare calci e pugni lenti e devastanti, dando priorità quindi a uno stile di combattimento metodico e brutale. Pad alla mano è sicuramente l’arma di Vergil che riesce a dare più soddisfazione, anche grazie alla serie di effetti particellari che la collisione di colpi genera su schermo.

Infine abbiamo la coppia Mirage Blade e Mirage Edge. Entrambe derivano dall’energia demoniaca emanata da Vergil, e si distinguono rispettivamente tra attacco ravvicinato e a distanza. La Mirage Blade sembra essere il move set più anonimo dello spadaccino, con uno stile che ricorda fin troppo da vicino la Rebellion del fratello gemello, mentre la Mirage Edge è semplicemente funzionale alla non interruzione di combo tra un attacco di spada e l’altro.

A incorniciare il quadro è anche il Sin Devil Trigger, ovvero una barra di energia demoniaca che se riempita sprigiona la vera potenza di Vergil, permettendoci di infliggere una grossa quantità di danni in pochi colpi. La barra potrà essere riempita progressivamente o usata in “piccole dosi” attraverso l’evocazione di un clone infernale che ripeterà le nostre stesse mosse per qualche secondo. Un power up quindi che ci offre la scelta tra l’attesa del suo caricamento completo o lo sfogo di momenti brevi ma intesi.

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Oltre questo combat system totalmente inedito la campagna di Vergil non aggiunge nient’altro di nuovo. Anzi, giocare la storia di Devil May Cry 5 con questo personaggio significa giocare una versione “mozzata” di tutti i riferimenti agli altri personaggi e alla storia in generale. Niente filmati, né narrativi né introduttivi dei nemici, e nessun multiplayer coop-op, visto che, a detta del game director Hideaki Itsuno, sarebbe stato stranamente imbarazzante vedere Vergil combattere fianco a fianco con Nero, V o Dante.

In generale quindi non stiamo parlando di una prospettiva diversa degli eventi della storia, ma di solo gli stessi livelli vissuti con un combat system differente. Il dispiacere sicuramente rimane nel notare la mancanza di una vera e propria contestualizzazione di questo personaggio bonus, in un’operazione simile a quella fatta con le campagne B di Resident Evil 2, ad esempio.

Alla fine della giornata l’esperienza vissuta con la Special Edition di Devil May Cry 5 non si distingue troppo da quella della sua versione standard. Migliorie tecniche e contenuti extra potrebbero non essere sufficienti a giustificare un acquisto dell’edizione a chi già possiede il gioco, anche perché un DLC contenente solamente Vergil verrà pubblicato anche per PS4, Xbox One e PC.

Per chi invece non si è mai approcciato alla saga, o non ha ancora recuperato questo ottimo capitolo, la Special Edition di Devil May Cry 5 potrebbe essere un’ottima inaugurazione della vostra console di nuova generazione.