Epic Loon ci riporta agli anni ’90… e non solo.

Nella corsa ai 4k e 60 fps, ci sono ancora (per fortuna) alcuni sviluppatori indie che cercano di realizzare prodotti 2D con meccaniche semplici e idee di base interessanti e originali che puntano al divertimento in solitaria o in multiplayer locale. I ragazzi di Macrales Studio, con Epic Loon, hanno puntato proprio a questo format creando una bizzarra avventura platform, semplice e immediata, parodia degli anni ’80 ‘e ’90; ci troveremo, infatti, catapultati nel bel bezzo di VHS, film della cultura nerd degli anni passati e piccoli alieni che si faranno largo attraverso degli scenari ispiratissimi, il tutto arricchito da un impatto visivo degno delle “peggiori” videocassette dell’epoca. Saranno riusciti gli sviluppatori a creare qualcosa di davvero interessante, divertente e memorabile? Possiamo già dirvi di sì, ma soltanto in parte.

Un nerd, 4 alieni e un sacco di VHS. Cosa può andare storto?

Una cosa è certa: l’impatto visivo che Epic Loon riesce ad offrire al giocatore appena si dà inizio al gioco è davvero riuscito. Questo è realizzato totalmente (passateci il termine) in “live action”, ovvero il menu ci farà muovere all’interno della stanza di Joe, nerdone di turno che darà inizio ad uno strano avvenimento. Ovviamente, tutta la parte visiva è realizzata con uno stile che rispecchia nella maniera più fedele possibile, la resa grafica delle vecchie VHS, puntellata e piena dei vari e classici tremolìì (ah, quanti ricordi!). In una sera come le altre, tra divano, film e snack vari, il buon Joe scopre che il suo tanto amato videoregistratore soffre di qualche problemino e si reca da un losco venditore che gli offre una misteriosa VHS per la pulizia del suo apparecchio elettronico. Cosa può andare storto? Nulla in realtà, ma quando le istruzioni della VHS ricordano quelle dei Gremlins non tutto può filare liscio. Infatti, ben presto Joe si ritroverà i suoi film invasi da alieni che cercheranno di distruggerli. Terminato il filmato introduttivo ci ritroveremo subito catapultati nel televisore, costretti a scegliere uno dei quattro piccoli alieni con i quali affrontare l’avventura, che si svolgerà in scenari non sempre particolarmente estesi ma dal level design attento e ben strutturato. Il gameplay è davvero basilare, infatti non sarà presente neanche un tutorial introduttivo.

Le azioni possibili saranno quella di muoversi lateralmente, trasformarsi in una sorta di figura melmosa e saltare. L’obiettivo sarà quello di raggiungere una luce che rappresenta il teletrasporto verso il livello successivo. Le meccaniche del salto si sviluppano semplicemente: una volta premuto il comando per diventare mollicci, l’occhio dell’alieno inizierà a muoversi verso destra e sinistra per un angolo di circa 120 gradi. Basterà premere il pulsante dedicato al salto quando questo si trova nella posizione desiderata per schizzare in quella direzione. Nella story mode sarà possibile anche condividere lo schermo con altri 3 alieni controllati dalla IA per rendere ancora più caotico il tutto, ma è inutile precisare che il vero divertimento può essere raggiunto con la co-op locale. Gli scenari, come detto in precedenza, sono ispirati ad alcuni classici anni 80’/90’, tra cui Jurassic Park, Alien e Godzilla. Nonostante la campagna single player offra un buon livello di sfida, potrebbe stancare alcuni giocatori data la scarsità di azioni possibili, ma non si potrà non ammirare la conformazione dei livelli e la base sonora azzeccatissima che renderà ogni partita ancora più carica e convulsa. Per quanto sia bello da vedere, a volte, il tremolio dello schermo e l’effetto VHS può dare fastidio in diverse circostanze, anche perché spesso Joe per evitare la distruzione dei suoi classici preferiti interverrà con alcune azioni mediante il suo telecomando, come ad esempio mandare indietro il nastro facendo perdere parte del lavoro. Si, lavoro. Infatti i livelli si compongono spesso di alcuni oggetti che potranno spostarsi all’interno dello scenario e reagire all’impatto con uno degli alieni spostandosi.

Spesso questi sono semplici oggetti attaccati ad una corda e quindi basterà aspettare che la fisica faccia il suo dovere, ma in altre occasioni non sarà proprio tutto così semplice, soprattutto in presenza di altri concorrenti che potranno interferire con le nostre azioni. Standing Ovation per quanto riguarda la colonna sonora, sempre presente e adatta al caos che vedremo sullo schermo creando un mix dannatamente esplosivo, che continuerà a fare da sottofondo alle sessioni di gioco senza pausa, anche durante il cambio di livelli. A questo proposito, c’è da dire che il passaggio da un livello all’altro è spesso continuo, e sembrerà in varie occasioni di giocare all’interno delle scene più belle dei film cult anni 80’/90’. Come dicevamo prima, però, il vero divertimento è rappresentato dal comparto multiplayer. Abbiamo avuto modo di provare la versione PC ma, trattandosi di un party game ci sentiamo decisamente di consigliarlo per console, in particolare Nintendo Switch, data la natura del gioiellino Nintendo.

Verdetto

L’ultimo lavoro di Macrales Studio, che ci aveva incuriosito e non poco nei mesi scorsi, si è rivelato essere all’altezza delle aspettative. Nonostante la campagna single player possa stancare, in quanto non si tratta di un simil-worms ricco di oggetti e cose da fare, Epic Loon si è confermato un party-game immancabile per le serate in compagnia soprattutto in versione console. Il level design e gli scenari che andremo ad invadere con i nostri mostriciattoli sono ispiratissimi e l’azione è accompagnata da un sonoro impeccabile. Insomma, titolo consigliatissimo soprattutto per gli amanti del multiplayer locale e le serate tra amici.

Se Epic Loon vi stuzzica…

Date un’occhiata a Worms W.M.D. un altro platform/puzzle dalle note più strategiche, che trovate in una sontuosa versione Switch. Oppure c’è Snipperclips, sempre per la console Nintendo, ideale da giocare in compagnia. Ecco la nostra recensione.

 

 

Settimio Capozzoli
Ingegnere per hobby, Nerd di professione. Appassionato di Videogames, da quando mio padre mi regalò un Atari 7200 con MidnightMutants (avevo solo 2 anni) ed attratto da qualsiasi aggeggio elettronico. Odio profondo per Assassin’s Creed, dopo averlo lodato fino al terzo capitolo ed amante di Halo, Dragonage, The Witcher e di quel gran figo di Illidan Stormrage. Da grande sogno di diventare uno Spartan.