La nostra prova del nuovo action di Iron Galaxy Studios ispirato a “L’attacco dei Giganti”

A volte, capita di assistere alla presentazione di un nuovo titolo nel corso di un evento dedicato ai videogames che parte con delle premesse davvero interessanti ma capace di far crescere diversi dubbi già dopo il primo minuto di filmato. A volte capita anche di pensare che sia solo un video gameplay di un gioco che vedrà la luce solo diversi mesi dopo, dunque si resta speranzosi, attendendo con ansia di poter impugnare il controller (o mouse e tastiera) e cancellare tutte le cose che, inizialmente, hanno fatto storcere il naso. Probabilmente questo potrebbe essere il caso di Extinction, sviluppato da Iron Galaxy Studios e presentato durante la scorsa edizione dell’E3 di Los Angeles. Quello che ci aveva colpiti in prima istanza era l’animo action del gioco, apparentemente veloce ed immediato, pieno zeppo di orchi giganti da giustiziare ma con quel dubbio: “Non sarà ripetitivo? Dopo 1 solo minuto di gameplay sembra di sì”. Nei giorni scorsi abbiamo finalmente avuto la possibilità di mettere le mani sul gioco, in una versione che offre ben 2 capitoli completi della trama principale. Cosa ne pensiamo oggi? Continuate a leggere per scoprirlo!

Innegabile ispirazione

Chi ha avuto modo di seguire la presentazione, avrà sicuramente notato l’ispirazione, poi confermata in seguito, al celebre manga Attack on Titans per via, prima di tutto della presenza di creature gigantesche, per poi passare all’abilità nella scalata del protagonista e l’inevitabile taglio della testa dei Ravenii (così vengono chiamati gli orchi giganti) che ricorda un po’ la “collottola” dell’opera di Isayama. Affrontando i primi punti del gioco emergono anche altri dettagli importanti: controlleremo Avil, l’ultimo superstite di una stirpe di guerrieri in grado di padroneggiare le abilità necessarie a difendere il paese dall’attacco di queste creature provenienti da chissà quale angolo remoto del mondo. In questo caso, almeno da quanto abbiamo potuto apprendere dalle prime fasi del gioco, non sono stati rivelati molti dettagli sulla vera natura dei demoni, né sul destino toccato stirpe dei “guerrieri d’élite”. L’unica cosa chiara è che il mondo è sull’orlo di un disastro e toccherà a noi salvare gli abitanti dei diversi villaggi e, allo stesso tempo, abbattere i colossi.

Una speranza ancora

Come detto poco sopra, senza troppe spiegazioni, ci ritroveremo subito nei panni di Avil, pronti a mettere in salvo il primo villaggio. Il desiderio è quello di partire all’impazzata e cercare il primo gigante da decapitare ma, per il nostro dispiacere, nel primo livello dovremo affrontare solo demoni minori. La missione è semplice: salvare gli abitanti attraverso alcuni cristalli posti in diversi punti del villaggio e, allo stesso tempo, evitare che questi vengano uccisi dagli invasori. Ogni cristallo ci terrà impegnati per qualche secondo per poter essere caricato e portare gli abitanti in un posto sicuro ma in ogni caso i nemici non sembrano ostacolarci troppo durante l’operazione, rendendo il tutto molto semplice in diverse occasioni. Ogni missione avrà degli obbiettivi che ci consentiranno di guadagnare un maggior numero di punti, utili ad apprendere nuove tecniche e acquistare potenziamenti. Queste variano di livello in livello e spaziano dal salvare un determinato numero di persone a concludere quest’ultima entro un certo tempo. Per eliminare i nemici avremo a disposizione vari  attacchi con la spada ma, per nostro dispiacere, non c’è traccia di un lock-on per puntare un singolo nemico. Questo non vuol dire che colpiremo gli orchi minori nella mischia, ma il sistema prevede un puntamento automatico e potremo cambiare bersaglio semplicemente guardando altrove, aspetto non particolarmente pratico ma che funziona benino quando avremo a che fare con nemici di taglia piccola.

La questione inizia a farsi interessante già dalla seconda missione, quando apparirà il primo (e tanto desiderato) Ravenii; inutile dire che ci siamo fiondati a capofitto verso di lui per poi apprendere che abbatterli non è così immediato come sembra. Prima di tutto, è giusto chiarire che per poter dare il colpo di grazia ai colossi, ovvero il taglio della testa, bisognerà riempire una barra di energia. Per farlo ci sono diversi modi, come eliminare nemici, distruggere l’armatura dei Ravenii o salvare gli abitanti. Ma torniamo al combattimento, che è sicuramente l’aspetto che va approfondito meglio. Per poter attaccare i giganti sarà necessario riempire la barra e scalarne la schiena fino ad arrivare al collo. Si partirà dagli arti, protetti da un’armatura che potrà essere distrutta con un singolo colpo oppure, nel caso di Ravenii più potenti, in più hit, eliminando dapprima le cerniere. Le aree da colpire verranno evidenziate e potremo prendere la mira con una discreta calma, dato che il gioco ha optato per un bullet time in stile Max Payne o Matrix quando si andrà ad utilizzare il colpo caricato necessario ad abbattere i Ravenii. Qui la questione diventa un tantino più difficile, perché il “sistema di puntamento” non è esente di piccoli difetti che renderanno difficile in alcune occasioni capire la distanza dalla quale è possibile colpire l’obbiettivo. In ogni caso, una volta eliminato il pezzo d’armatura di nostro interesse si potrà procedere al taglio dell’arto che, nel caso in cui si trattasse di un piede, farà inevitabilmente crollare il gigante a terra dandoci la possibilità di scalare la possente schiena e procedere col colpo di grazia, a patto di aver distrutto anche l’elmo, se presente. L’operazione richiede una certa velocità, perché gli arti, degni di ogni essere verde (qualcuno ha nominano i Namecciani?), ricresceranno dopo un certo lasso di tempo. A spiazzarci del tutto, in questo tipo di combattimento, sono state le hitbox dei Ravenii, davvero poco chiare. A volta ci è capitato di essere colpiti pur avendo schivato o di subire attacchi da lunghissime distanze.

 

Andando avanti con i livelli offerti dalla versione di prova i nostri dubbi sono diventati realtà. Per quanto possa essere divertente abbattere i primi giganti e vivere la corsa contro il tempo che ci porterà a salvare cittadini e allo stesso tempo evitare che i nemici abbattano le mura della città, in un action fluido e frenetico, il gioco tende a risultare ripetitivo, complice anche di un level design davvero poco ispirato e la poca differenziazione dei livelli che per quello che abbiamo visto sono praticamente tutti molto simili tra loro. La resa grafica, non particolarmente esigente, consente al titolo di girare con la giusta (e necessaria) fluidità anche su macchine non all’avanguardia, che nel complesso può renderlo accessibile a tutti ma non ne giustifica il prezzo pieno al quale viene proposto. Ovviamente, vogliamo dare ancora una possibilità ad un titolo tutto sommato divertente anche se l’imminente uscita potrebbe rendere vane le nostre speranze. Insomma, a risentirci per la versione finale! 

 

Settimio Capozzoli
Ingegnere per hobby, Nerd di professione. Appassionato di Videogames, da quando mio padre mi regalò un Atari 7200 con MidnightMutants (avevo solo 2 anni) ed attratto da qualsiasi aggeggio elettronico. Odio profondo per Assassin’s Creed, dopo averlo lodato fino al terzo capitolo ed amante di Halo, Dragonage, The Witcher e di quel gran figo di Illidan Stormrage. Da grande sogno di diventare uno Spartan.