La prima espansione di Fallout 4

Automatron è la prima delle tre espansioni annunciate per Fallout 4 e nasce letteralmente su richiesta dei giocatori. Infatti tra l’infinità di mod create dall’utenza che costellano il titolo Bethesda su PC, quelle riguardanti la robotica e customizzazione dei companion sono senza dubbio le più gettonate. Gli sviluppatori non hanno fatto altro che cogliere la palla al balzo e confezionare un add-on che potesse racchiudere queste richieste. In sostanza cosa fa Automatron? Innanzitutto, arricchisce il già vasto Fallout 4 con una serie di missioni inedite (seppur brevi), ma soprattutto inserisce nel gameplay una nuova feature di gioco: la modifica e personalizzazione dei companion meccanizzati.

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Pimp my Robottone

Se la vostra infanzia è stata scandita dal ritmo delle sigle dei robottoni di Go Nagai sulle ormai compiante tv regionali, o siete fan di Robot Wars, trovarvi di fronte la possibilità di creare da zero il vostro compagno meccanizzato è semplicemente un sogno che diventa realtà. L’installazione del tutto è molto semplice: l’add-on si attiva in automatico all’avviamento di gioco, tra la liste delle missioni spunterà una richiesta di soccorso che darà modo di seguire una serie di quest che porteranno il giocatore nei meandri della robotica, a conoscere il robot Ada, fino ad affrontare il misterioso Meccanista. Cominciamo subito col dire che la lista di missioni che andremo ad intraprendere non presentano una longevità poi così soddisfacente, sono perlopiù strutturate nei soliti dungeon a corridoione tipici di Fallout; si segue la strada principale e ogni tanto ci s’imbatte in qualche porta o cassaforte da scassinare. Niente di trascendentale rispetto al titolo base, sia chiaro. La difficoltà delle missioni è tarata per personaggi di livello 15 almeno. E qui subentra la prima (ma non ultima) delle problematiche che l’espansione si porta dietro dal gioco principale. L’intelligenza (in questo caso “letteralmente”) artificiale dei nemici è spesso qualcosa di imbarazzante, gli sviluppatori per compensare hanno pensato bene di aumentare esponenzialmente i danni degli avversari. Una scelta un po’ pigra, che spesso porta alla frustrazione: ritrovarsi spappolati dall’esplosione improvvisa di un piccolo robottino nonostante l’equipaggiamento e i livelli guadagnati è davvero poco soddisfacente, oltre ad essere ingiusto in termini di gameplay. Pessima, come nel gioco base, è purtroppo anche l’IA del compagno robotico che ci seguirà, in questo caso necessario al dipanarsi della striminzita trama di quest’espansione. Infatti, molto spesso capiterà di dover far attivare porte o terminali al nostro compagno, che però si troverà bloccato in qualche meandro dell’area di gioco, compenetrato da qualche parte o semplicemente troppo idiota per riuscire a superare una porta. Ultimo appunto riguardante le quest, all’interno di un dungeon/fabbrica mi è capitato di trovare una saracinesca che si apriva sul nulla, facendo cadere il giocatore al di sotto della mappa di gioco e teletrasportandolo all’entrata del dungeon immediatamente dopo.

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Tutte dimenticanze o bug fin troppo vistosi, che dimostrano come le quest dell’espansione altro non siano che un pretesto per permettere al giocatore di recuperare pezzi e moduli dai catorci ancora fumanti dei robot distrutti. Questi oggetti infatti potranno essere utilizzati, tramite il nuovissimo tavolo da lavoro, nella creazione del nostro robottone di fiducia, vero cuore dell’add-on di cui parliamo. Le possibilità sono molte, alcuni oggetti possono essere sbloccati per l’appunto raccogliendoli dopo aver sconfitto i robot nemici, altri verranno sbloccati con le perk di Scienza e Robotica, ottenibili salendo di livello. Si va da modifiche estetiche come il colore della scocca del nostro robot, a veri e propri moduli interscambiabili che cambieranno le statistiche del nostro companion: armatura più spessa, cingoli piuttosto che gambe per modificare il carico trasportabile e la velocità di movimento e un arsenale di morte e devastazione che parte da semplici pinze e morsetti e arriva a laser a ripetizione, seghe circolari e lanciafiamme. Da notare anche, l’aggiunta di qualche nuovo tipo di equipaggiamento per il giocatore, ispirato ai robot, si va da armi da taglio costruite con parti di robot, a varianti di armature. Uno delle armi più strane è senza dubbio una testa di robot impugnata come fosse una pistola, con la capacità di sparare un devastante colpo di laser caricato nonché la brutta abitudine di avvelenare con le radiazioni l’utilizzatore. Piccolezze apprezzabili, certo. Ma un maggior lavoro di lima avrebbe senza dubbio smussato angoli immotivatamente troppo vivi, sui quali si rischia di sbattere durante le sessioni di gioco.

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Gianluca Boi
Recensore seriale, blogger, giocatore di ruolo decennale, hardcore gamer, groupie di Alan Moore. Amante dei Souls, di Castlevania e di Banjo-Kazooie e fanboy di Jet Set Radio. Ha visto Matrix almeno 42 volte, segue il wrestling ed è fissato con lo studio della musica tutta, con una piccola predilezione per gli Ulver, i Fair To Midland e le OST. Nasconde purtroppo un terribile segreto: non sa proprio come leggere gli orologi con le lancette (non scherzo).