La storia di Flash in un lampo (o quasi…)

Avere a che fare con l’oneroso incarico di riassumere o compilare la storia di un supereroe DC è sempre un compito indicibile, visto che di solito si tratta di seguire corsi di eventi che affondano le loro radici a oltre settanta anni fa. D’altronde, avere a che fare con questi personaggi ormai parte integrante del nostro immaginario collettivo è anche un’esperienza bellissima, perché per quanto si conoscano, sono talmente sfaccettati da presentare sempre nuove chiavi di lettura e da riservare qualche piccola sorpresa.
Oggi ce ne andremo in giro per Central City, cercando di scoprire le origini e la storia di Flash, l’eroe in tutina rossa, veloce come un fulmine. Per farlo, ci mettiamo a correre sul tapis roulant cosmico, per arrivare a tanto tanto tempo fa, nel…

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1940,  quando l’acqua era dura e pesante

Inizia in questi anni la storia di Flash, tra le pagine di Flash Comics, quando fa la sua entrata in scena il buon vecchio (molto vecchio, ormai!) Jay Garrick.
Non è altri che uno studente delle superiori che si ritrova coinvolto nel classico incidente: mentre sta fumando una sigarettina nel laboratorio dove sta lavorando, inala dei vapori di acqua dura (hard water), poi corretta in acqua pesante (heavy water). Questi fumi invece di ucciderlo all’istante, lo trasformano in un essere umano potenziato in grado di correre a velocità impensabili.

Su questo punto è nata una piccola diatriba, definitivamente risolta: Jay Garrick era già un Flash in potenza, nel senso che nel suo DNA era sepolto il gene della supervelocità o qualcosa di simile e i vapori di Acqua Pesante hanno avuto il ruolo di catalizzatori, attivando questo gene e “migliorando” il buon Garrick fino al range di semidio.

In questo periodo felice della sua esistenza, Flash si divide tra il football (Garrick diventerà una stella dello sport universitario) e i crimini in giro per Central City, con maglietta rossa con il fulmine ed elmetto residuato della prima guerra mondiale.
In questa prima fase della carriera di Flash, la sua identità non è segreta, e ai più smaliziati lettori del ventunesimo secolo questa piccola ingenuità potrà sembrare un po’ facilona. Devono averlo pensato anche lì negli Stati Uniti una sessantina di anni fa, tanto che alla fine si è deciso di nascondere la vera identità di Flash e ovviare all’assenza di maschera con un sistema di camuffamento a vibrazione, molto simile nel concetto all’Abito che indossava il protagonista infiltrato di un Oscuro Scrutare di Dick.

Tra le grandi opere promosse dalla gestione Garrick, il primo Flash vanta la fondazione della Justice Society of America, che è un po’ l’antesignana della Justice League. Il supereroe rosso era talmente amato dai fan e dei suoi colleghi che ne ha fatto parte fin dall’inizio.
Jay Garrick rimane in attività per una decina di anni, ma poi, seguendo il declino stesso del mondo del fumetto alla fine della Golden Age, decide di ritirarsi e mette in soffitta la sua t-shirt e l’elmetto con le ali…

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Il secondo, il più amato

La legge del contrappasso in un certo senso invade il mondo del fumetto americano, con qualche secolo di ritardo: il protagonista della dantesca trasformazione è Bartholomew Henry Allen, detto Barry.
In quel di Central City Barry vive la sua vita normalissima, diviso tra il lavoro come scienziato forense per la polizia e la sua fidanzata, Iris West (nome importantissimo nel prosieguo delle gesta di Flash…). La sua caratteristica principale, oltre a una totale dedizione al lavoro, è quella di essere un po’ (troppo) bradipo, tanto da essere nominato l’Uomo più lento del Pianeta.

E qui entra in scena (metaforicamente parlando) Dante e il suo contrappasso: in una notte buia e tempestosa, il buon Allen sta lavorando oltre l’orario, sepolto nel suo laboratorio forense. Purtroppo, una saetta ben calibrata colpisce l’armadietto dei reagenti chimici, facendolo esplodere. Quello che potrebbe essere il potenziale primo premio per i Darwin Awards, si trasforma in una vittoria epocale per Barry!
Investito dalle sostanze chimiche altamente tossiche e per di più caricate elettricamente con un 1,21 Gigowatt di potenza, avverte il cambiamento dentro di sé:
il suo metabolismo accelera, i suoi pensieri vanno su di giri e lui in men che non si dica si trasforma nell’Uomo più Veloce del Mondo (avete visto il contrappasso?)

Barry accetta la sua nuova condizione e anzi si lancia subito nella parte: si cuce un vestito rosso e giallo munito di maschera per proteggere la sua identità e decide di chiamarsi Flash.
Ah, e qui entra in gioco una splendida trovata da parte degli sceneggiatori dell’epoca: Barry sceglie proprio quel nome, perché era il suo eroe preferito dei fumetti. Jay Garrick non era mai esistito nella realtà, ma era stato relegato tra le pagine un comic americano!

Questa scelta, che potrebbe sembrare un po’ naif e azzardata, quasi una sorta di passo indietro rispetto alle pubblicazioni della Golden Age, sarà invece uno dei momenti più interessanti della storia del personaggio. Adesso Barry Allen è un supereroe, un semi dio, una sorta di Mercurio moderno, veloce, inarrestabile e ha il nome di un eroe dei fumetti: non può finire qui! Non può essere solo questo! Infatti, tra le pagine di Flash, DC presenta ai suoi lettori una importante novità: il multiverso.

Nel numero 123 di Flash, Barry scopre che in realtà il suo eroe Jay Garrick esiste, ma su un diverso piano di realtà, quello che verrà chiamata Terra 2. Questo apre il sipario a scenari incredibili, in cui due diverse realtà collidono e si fondono, si ha una rinascita della Justice Society, riemergono vecchie conoscenze del passato e l’Universo DC si espande a dismisura.

In un altro guizzo di metafumetto, Barry Allen sarà spedito su Earth-Prime (Terra Prime), che altro non sarebbe se non il nostro mondo, dove incontra uno dei suoi creatori. Questa avventura sarà cruciale nello sviluppo delle storie, soprattutto per l’invenzione del Time Treadmill (il Tapis Roulant Cosmico) e per una piccola eredità in carne e ossa, ovvero il suo nipotino Wally West, che presto avrà il suo capitolo proprio in questo articolo.

Flash: la Storia Infinita

Le storyline che hanno come protagonista Flash e i crossover con altre testate sono davvero una marea, e riuscire a raccontarle tutte è impresa quanto mai impossibile, ma si può in un certo senso riuscire a segnare quali sono i momenti più importanti nella narrazione del personaggio di Barry Allen, che ne subirà di cotte e di crude.

Dopo gli anni settanta, il buon vecchio Barry è investito da un’ondata di sfighe e tragedie, tutte architettate dal suo acerrimo nemico Professor Zoom.
Vede morire la sua fidanzata Iris (tra l’altro mandata indietro nel tempo dal 30esimo secolo), e nonostante le terribili conseguenze emotive, Barry riesce a riprendersi in parte e si fa una nuova vita, con tanto di ragazza nuova. Purtroppo il Professor Zoom, tenace come solo i supercattivi dei fumetti sanno esserlo, gli gioca lo stesso trucchetto e tenta di far fuori pure la nuova ragazza. Stavolta però Allen reagisce… pure troppo! Nella colluttazione tra i due, il professor Zoom viene ucciso. Le conseguenze di questo atto sono notevoli.
Da una parte, la futura sposa che attendeva all’altare, non vedendo arrivare il suo amato, perde il lume della ragione… E dall’altra, Barry Allen si vede incriminato di omicidio!
Questo triste episodio della vita di Flash viene alla fine archiviato, con Barry che ritorna a vivere la sua storia d’amore con Iris, felice e contempo… almeno per un po’.

L’esistenza di un supereroe è dura e piena di pericoli, su questo non ci sono dubbi, ma tutti grosso modo hanno una certezza: sono duri a morire. O meglio, la morte di un supereroe è decisamente un evento raro, ponderato ed eccezionale.
Barry sta vivendo il nuovo capitolo della sua vita, nel trentesimo secolo, perché lui può viaggiare nel tempo grazie al Cosmic Treadmill, e si sta godendo la gioia della routine familiare. Ma un uomo con questi poteri non può passare inosservato e come potete immaginare, Allen finisce nuovamente sotto la lente del super villain di turno, Anti-Monitor.
Si apre una guerra tra i due e la posta in gioco è alta: la stessa Terra! Barry riesce a far saltare i piani del cattivo, ma il prezzo da pagare è che la sua stessa essenza sia consumata e dispersa nella Speed Force, una forza che gli dà i suoi poteri e che è allo stesso tempo il luogo mistico in cui tutti i supervelocisti finiscono dopo la morte…

Nel 1986 Barry Allen muore: è stato uno dei Flash più amati in assoluto, non solo in termini di pubblico. Anche tra gli altri supereroi, la sua figura è stata vista come un esempio di rettitudine e buon senso, nonostante tutte le spigolature del suo carattere.
Non solo: la sua morte resta comunque un argomento in sospeso, con un ottimo e un po’ paraculo espediente narrativo, tanto che lo stesso autore alle spalle di questa invenzione ha scritto che in realtà Barry Allen si trova in una situazione in cui può essere prelevato dal suo stato di morte e rimesso in circolazione, almeno momentaneamente. L’unica cosa certa è che prima o poi inevitabilmente, Barry Allen sarà consumato dalla Speed Force.

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La storia di Flash: tutto in Famiglia!

Con la morte di Barry Allen, l’universo DC rischia di rimanere senza il suo Flash d’ordinanza. A venire incontro a questa potenziale catastrofe c’è il nipote di Barry, il caro vecchio Wally West, che già abbiamo incontrato poco fa.
Lui era il magico Kid Flash del 1969, velocista in erba, membro dei Teen Titans. Purtroppo, nel corso della sua esistenza, nonostante il suo ottimo potenziale, aveva dismesso gli abiti di supereroe a causa di un effetto collaterale sconosciuto che la speed Force aveva su di lui. A furia di utilizzarla infatti, il povero Kid Flash stava invecchiando paurosamente e senza possibilità di ritornare indietro. Per fortuna durante la lotta contro Anti-Monitor, un raggio di antimateria lo colpisce e lo guarisce da questo disturbo. Giusto in tempo per vedere il buon Barry Allen morire tra le spire della Speed Force.
Wally allora prende il voto: diventerà lui Flash, sostituirà Allen e lo renderà orgoglioso di lui… Purtroppo tutta questa sicurezza era solo una facciata, un castello di carte destinato a crollare. Infatti, nelle sue prime apparizioni, Wally era un Flash un po’ sgrattone: non arrivava alla velocità della luce ma solo a poco più quella del suono, non era in grado di far vibrare le molecole. Insomma era una mezza delusione.

All’inizio…

Sarà il suo incontro con Reverse Flash a cambiare tutto: la sola idea che Reverse Flash potesse prendere le sembianze di Barry Allen e in qualche modo infangarne la memoria, fanno scattare una molla nella mente del ragazzo.
Scopre infatti che è davvero tutto nella sua testa, una sorta di blocco mentale, di complesso di inferiorità nei confronti del vecchio Flash che non gli permetteva di esprimere al meglio tutte le sue possibilità. In un baleno (è proprio il caso di dirlo), Wally West sboccia, e il suo Flash esplode! Riesce a superare i suoi limiti, ma anche quelli del suo predecessore, divenendo il Flash tra i più potenti di quelli creati finora.  

Bisogna precisare una cosa: con la morte di Barry Allen, l’identità del nuovo Flash era cosa nota e Wally West in poche parole se ne fregava, in barba a tutte le regole di buon senso che dovrebbero insegnare quando si è supereroi. Nonostante questo, sposa la sua fidanzata infinita Linda Park con cui avrà anche due gemelli, speedster e affetti dal morbo dell’invecchiamento precoce.

Sfortunatamente (o inevitabilmente) un duro incontro con il Professor Zoom inducono Wally West a chiedere a Spectre di ritoccare la memoria di un po’ tutti. La cosa riesce bene, pure troppo, visto che lo stesso Wally dimenticherà di essere Flash! Per fortuna questo piccolo effetto collaterale viene corretto e il buon Wally può continuare a combattere il crimine.

La storia si complica con l’avvento di Infinite Crisis, che vede Wally lasciare la terra per rifugiarsi con moglie e figli in una realtà alternativa e lasciare il posto a Bart Allen, il bis-bis nipote di Barry Allen.
Quest’ultimo ha una vita assai breve come Flash, ucciso più dal pubblico che dai supercattivi, tanto che una volta archiviata la pratica, vediamo Wally West tornare a casa a riprendere la vecchia vita di sempre… o quasi. In questo nuovo capitolo dell’esistenza, Flash purtroppo si ritrova a dover fronteggiare le difficoltà di essere padre di due figli supervelocisti e malati di invecchiamento precoce, di dover trovare e mantenere un lavoro. Insomma, i veri ostacoli per il supereroe sono gli stessi che ci tengono gli agguati dalla notte dei tempi!

La storia di Flash: crossover per tutti i gusti

Se finora è stato relativamente facile mettere insieme le gesta dei tre Flash più importanti (Jay Garrick, Barry Allen e Wally West), con la Modern Age e le storie contemporanee, tutto si complica in maniera incredibile. Purtroppo, con la storia bellissima dei multiversi, con la spiegazione che un velocista morto torna nella Speed Force e può essere ripescato, con la possibilità che hanno i vari Flash di andare avanti e indietro nel tempo, in pratica non si capisce una beneamata. Ci sono momenti in cui ci sono tutti i Flash della storia contemporaneamente sulla pagina, e tenere traccia delle vicende dell’uno o dell’altro è difficile se non impossibile.
Possiamo però essere certi di una cosa: qualunque sia l’alter ego di turno, il personaggio di Flash è cruciale in tutte le transizioni, laddove c’è un cambiamento della realtà.
Grazie a lui sono stati introdotti i Multiversi, e quindi implicitamente si è cominciata a instaurare la possibilità di cambiare sempre e comunque la realtà così come viene conosciuta. Ed è Flash a essere chiamato in causa ogni volta che c’è un cosiddetto reboot, perché lui ha i poteri per poter far cambiare il mondo.

L’ultima linea narrativa di questo genere, Flashpoint, è emblematica e mostra un personaggio che è fondamentale per la nuova coniugazione dell’Universo DC. Questa considerazione non serve a delegittimare gli altri supereroi chiamati in causa nei mille crossover reboot, ma semplicemente a mettere in luce il fatto che Flash sia un elemento cardine di ogni grosso cambiamento nell’Universo DC, a fronte anche dell’importanza mediatica (sia vera, tra il pubblico di lettori, che fittizia, tra gli stessi supereroi).

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Non Correte Via!

Con questo chiudiamo il nostro speciale sulla storia dei tre più importanti Flash dell’universo DC. Ve lo diciamo subito: non è una monografia esaustiva o estremamente approfondita; per un lavoro del genere avremmo bisogno di molto più spazio e vi ruberemmo troppo tempo e troppa attenzione. Questo è una sorta di bignami da leggere di corsa, al volo, per farsi un’idea di quello che è accaduto intorno all’Uomo con la saetta sul petto.

Aggiungiamo che altre persone hanno interpretato il Flash nel corso dei settant’anni di attività, che ci sono stati tanti sguardi diversi sotto quella maschera e conoscerli alla perfezione è un pregio di cui non tutti possono vantarsi, ma la mole di notizie contenute in questo specialone serve a cavarvi d’impaccio da un bel po’ di discussioni a tema, e per fare un lavoro serio abbiamo consultato vecchi fumetti nascosti in libreria da anni, volumi, raccolte e tantissimi link dispersi nella rete. E tutto solo per VOI!

Quindi: rimanete qui a studiare, gente!

Eugene Fitzherbert
Vittima del mio stesso cervello diversamente funzionante, gioco con le parole da quando ne avevo facoltà (con risultati inquietanti), coltivando la mia passione per tutto quello che poteva fare incazzare i miei genitori, fumetti e videogiochi. Con così tante console a disposizione ho deciso di affidarmi alla forza dell'amore. Invece della console war, sono diventato una console WHORE. A casa mia, complice la mia metà, si festeggia annualmente il Back To The Future Day, si collezionano tazze e t-shirt (di Star Wars e Zelda), si ascolta metal e si ride di tutto e tutti. 42.