Nuovo Forza, nuova corsa!

I Turn 10 sono tra i migliori studios interni di Microsoft, Forza Motorsport rappresenta la loro creatura più acclamata dal pubblico boxaro nata come valida alternativa a quel Gran Turismo che da sempre in ambito console ha rappresentato il massimo esponente nel suo genere. Forse Dan Greenwalt (il boss dei Turn 10) e la stessa Microsoft si sono fatti prendere un po’ troppo la mano sfornando capitoli su capitoli quasi a cadenza annuale, alternando l’uscita della serie principale con l’altrettanto valido Forza Horizon. Tutto questo ha inesorabilmente portato l’utenza Xbox a fare i conti con un inflazione di genere fisiologica quando tanto materiale viene distribuito in un arco temporale così stretto, senza contare le valide alternative disponibili sul mercato dei vari competitor third party, una concorrenza dal catalogo molto nutrito e con un livello medio dannatamente alto. Da sempre la serie Forza si è voluta posizionare un gradino sopra gli altri per quanto riguarda quelle peculiarità presenti in un buon racing game, offrendo il massimo in termini tecnologici sia tecnici che – sopratutto – grafici, era quindi logico aspettarsi da Forza Motorsport 7 un ulteriore passo avanti portando il genere al livello successivo, passo avanti che a conti fatti non c’è stato evidenziando quanto tempi di sviluppo più lunghi siano necessari affinché un genere possa realmente rinnovarsi e migliorare in maniera tangibile.

https://www.youtube.com/watch?v=Dokpy_KIuyA

Il racing game del futuro?

Il titolo parte con le migliori intenzioni mettendo al centro di tutto il giocatore, ci verrà chiesto di scegliere il sesso del nostro pilota, e in base alla versione che acquisteremo lo si potrà agghindare con l’abbigliamento disponibile che più si preferisce, se siete possessori di uno dei precedenti Forza o come nel nostro caso li possedete tutti (inclusi gli Horizon) verranno sbloccati e resi disponibili immediatamente ulteriori completi da gara. Verremo introdotti al gioco attraverso tre gare in diverse categorie da un giro ciascuna, prendendo parte ai momenti clou della carriera di alcuni professionisti del settore, ovviando al classico tutorial sterile presente ormai in tutte le produzioni di questo tipo. Un approccio diverso dal solito, appassionante se vogliamo, il tutto confezionato in maniera certosina dandoci l’illusione di essere entrati nel cuore dell’automobilismo più autentico. Una volta concluso il giro turistico ci ritroveremo di fronte alla più classica carriera single player mutuata direttamente dai precedenti Forza, strutturata in modo da sembrare diversa e più profonda, ma essenzialmente del tutto simile a qualsiasi altro racing game disponibile sul mercato. Quella magia iniziale in grado di rapire il giocatore va via via scemando, lasciando spazio a un sistema di avanzamento molto ricco ma legato ai dogmi tipici del genere. Dovremo quindi affrontare svariati campionati da cinque gare ciascuno per poter accumulare i punti necessari per sbloccare la lega successiva, ce ne sono sei in tutto sublimando nella Forza Driver’s Cup. Nulla di nuovo sotto al sole quindi, una struttura di gioco alla lunga ripetitiva e in alcuni casi estenuante. L’unica vera novità introdotta è rappresentata dalle mod, una serie di carte acquistabili con la valuta del gioco contenenti modifiche specifiche da attivare in pre gara ognuna con i propri requisiti e obiettivi che, se portati a termine con successo, permetteranno un aumento dei crediti e dei punti esperienza considerevoli, starà a noi combinare le migliori carte modifica (con un massimo di tre equipaggiabili per gara) in modo da massimizzare le percentuali di guadagno.

Per cercare di non annoiare troppo il giocatore, è stato introdotto anche un livello collezionista crescente ogni qualvolta acquisteremo o sbloccheremo una nuova autovettura, ogni automobile disponibile offrirà un diverso grado di rarità che andrà a influenzare il nostro punteggio collezionista suddiviso, anch’esso in sei categorie. Turn 10 ha puntato su questi escamotage per mettere un po’ di pepe a una carriera single player ricca di eventi, ma debole sotto il punto di vista della mera longevità, nonostante le oltre 700 auto disponibili (tutte esplorabili in modalità Forza Vista, con motori e carrozzerie modificabili da cima a fondo) che spaziano dalle modeste utilitarie fino ad arrivare ai più poderosi e peculiari Truck da corsa. Non si può certo dire che la varietà manchi a questo nuovo Forza Motorsport, purtroppo però è il modo in cui ce la mettono a portata di mano che non convince più, trasformandolo nell’ennesimo titolo automobilistico privo di mordente.

Visivamente splendido, ma con riserve.

Se dal punto di vista contenutistico il gioco rappresenta il miglior Forza di sempre strutturato nel più classico dei modi, dal punto di vista tecnico il lavoro svolto sotto alcuni aspetti ha dell’incredibile. I modelli poligonali delle autovetture sono ancora più convincenti e reali così come la palette cromatica, tuttavia i 32 circuiti disponibili non offrono la medesima cura maniacale per i dettagli, eccezion fatta per la new entry Dubai in grado di togliere letteralmente il fiato. La discrepanza tra questo e i tracciati già presenti nei precedenti capitoli è evidente e non basta la nuova effettistica e la rinnovata fotografia a nascondere un lavoro di miglioramento riuscito solo in parte. Badate bene, con questo non vogliamo dire che graficamente il gioco non sia cresciuto, solo si avverte che non tutto è stato portato al livello successivo. Grazie al codice fornitoci da Microsoft abbiamo potuto testare a fondo sia la versione per Xbox One S sia la versione PC, e se nella prima le migliorie rispetto a Forza 6 non sono tanto nette da farci gridare al miracolo, non si può dire lo stesso della seconda in grado di far vedere le reali differenze che la caratterizzano rispetto al precedente capitolo. Grazie a un motore grafico leggero e ben ottimizzato siamo riusciti a giocarlo in 1440p con i settaggi impostati su Ultra a 60 granitici fps su una configurazione modesta ma non eccezionale, un plauso quindi ai Turn 10 per essere riusciti a tirare fuori dal cilindro un titolo visivamente splendido se giocato anche su un PC di fascia media.

Le differenze che saltano immediatamente agli occhi tra le due versioni è un aliasing del tutto assente su PC, una draw distance ben più consistente, un utilizzo dell’illuminazione dinamica mozzafiato e un maggior dettaglio dei riflessi sulle autovetture e sui tracciati, la versione Xbox One purtroppo paga lo scotto di girare su un hardware ormai abbastanza datato mettendo in luce tutti i limiti del caso, pur offrendo un colpo d’occhio notevole e garantendo sempre i 60 frame al secondo spaccati come un orologio svizzero. La vera differenza su One si avverte sopratutto con l’utilizzo dell’HDR e il meteo dinamico, il ciclo giorno notte (non disponibile per tutte le piste presenti nel gioco) e l’effetto della pioggia su asfalto e autovetture sono forse le uniche vere peculiarità che differenziano i due prodotti visivamente parlando, portando le gare sul bagnato anche in versione console su livelli visivi inediti per un racing game moderno. Sotto questo aspetto i Turn 10 hanno saputo spremere l’hardware One fino all’osso, dandoci un piccolo antipasto di quello che sarà il gioco al suo massimo potenziale sull’imminente Xbox One X. Se si mettono insieme le due esperienze, ossia quella offerta da un PC settato su Ultra in UHD con l’HDR di One quello che ne esce fuori è senza dubbio il titolo automobilistico graficamente più avanzato disponibile sul mercato, ma da solo può giustificare l’acquisto di una nuova console? Quando in fin dei conti anche con un PC di un paio d’anni fa rende al massimo senza ulteriori investimenti? Difficile dirlo, questo dipende dalle vostre tasche e dalla vostra passione per l’automobilismo virtuale, certo è che il titolo in 4K nativi al massimo del frame rate in HDR e senza il minimo difetto visivo rappresenta una tentazione molto forte se avete a disposizione 500€ da spendere su un nuovo hardware.

Gameplay e affini.

Pad alla mano il gameplay si attesta su livelli altissimi, il perfetto connubio tra simulazione e arcade che da sempre contraddistingue la serie targata Xbox, si avverte un discreto miglioramento del peso delle autovetture e una più efficiente gestione dell’aderenza sull’asfalto nelle diverse condizioni climatiche, come dicevamo le condizioni meteo dinamiche non influenzano solo l’aspetto visivo del titolo, ma vanno a impattare notevolmente anche sul nostro stile di guida: guidare sotto una pioggia battente copiosa ci vedrà affrontare anche il fenomeno dell’acqua planing reso davvero in maniera convincente, aumentando di diverse tacche il grado di realismo, la reazione delle gomme su pozzanghere di acqua sarà tangibile, le distanze di frenata si allungheranno considerevolmente in prossimità di curve impegnative, e la differenza potrà essere toccata letteralmente con mano. Ogni vettura avrà il suo peso e le sue peculiari caratteristiche rese ancora più evidenti grazie a un rinnovato campionamento audio che ha dell’incredibile. Sotto l’aspetto tecnico non si può proprio chiedere di più, Forza Motorsport 7 se giocato al massimo delle sue possibilità fa veramente paura, c’è poco da dire. Nota positiva per il migliorato force feedback in grado di sfruttare al massimo il rumble sui grilletti del pad One.

Al momento in cui scriviamo non è ancora disponibile la modalità Multiplayer e il Forzathon, non possiamo esprimere un parere in merito ma i presupposti per un titolo dalle grandi capacità online ci sono tutti.

Verdetto

Forza Motorsport 7 rappresenta il Forza più ricco di sempre, sia sotto il punto di vista dei contenuti sia sotto il profilo tecnico, a oggi non esiste un altro gioco in grado di regalare un feeling del genere con l’automobilismo virtuale. Tuttavia la carriera single player è troppo derivativa e conserva tutti i limiti delle passate edizioni non spingendo il giocatore a immergersi fino in fondo, tagliando le gambe alla voglia di andare avanti in solitaria. Se siete dei maniaci delle quattro ruote resta comunque il miglior racing game disponibile sul mercato. Se cercate un nuovo approccio all’automobilismo virtuale rimarrete in parte delusi.

Bruciatore
Nato e cresciuto a Roma con un pad in una mano e la matita nell’altra, disegnatore freelancer e opinionista videoludico, ha cominciato con un Atari 2600 e da allora continua a correre.