Il mio giocattolo nuovo

L’annuncio di un nuovo Gran Turismo è una di quelle cose che mi lasciano sempre felice. Con Gran Turismo 2 si continuò quanto di ottimo era stato fatto col primo episodio, Gran Turismo 3 significava PlayStation 2, e salto di piattaforma.
Il 4 era forse l’episodio più completo, quello per PSP (sì, ho giocato anche quello) per quanto poco riuscito, era capace di farti pensare “Wow, davvero sto giocando con una console portatile?”, e con GT 5 si faceva un nuovo salto generazionale. Gran Turismo 6 è stato supportato egregiamente con continui aggiornamenti da parte di Polyphony, ed eccomi qui, ad aspettare questo Gran Turismo Sport, ancora una volta un passaggio ad una nuova console, ancora una volta carico di speranze e aspettative, per una serie, un gioco, il “Real Driving Simulator” che ho amato tantissimo.

Lottare contro il fanboy dentro di me che gridava “Chissenefrega dei difetti, sta uscendo un nuovo Gran Turismo!” dunque non è stato facile, ma ormai sono un bimbo grande e da redattore devo essere imparziale. E purtroppo il gioco non parte sotto i migliori auspici.

 

Come te nessuno mai

Quella di Gran Turismo è una serie che non ha mai fatto grossi passi falsi, ma che forse ha patito l’assenza di concorrenza. Di racing game il mercato è pieno, ma nessun gioco è mai stato come lui. Ci sono giochi di rally, giochi di Formula Uno, giochi tamarri, simulatori di corse di tutti i tipi, ma il gioco targato Polyphony è sempre stato diverso. La creatura di Kazunori Yamauchi, fin dal sottotitolo, quel “The Real Driving Simulator” di cui parlavo a inizio articolo, ha messo subito in chiaro le intenzioni.

Non è un Racing Simulator, è un Driving Simulator, una simulazione di guida, ed è proprio sul piacere di guida che si sofferma. Gran Turismo è una dichiarazione d’amore al mondo dell’automobile, non dell’automobilismo, e Yamauchi l’ha messo in chiaro sempre più nel corso degli episodi. Tutte quelle informazioni sulle auto, gli approfondimenti, la modalità fotografica, i vari GT Vision, l’automobile al centro di tutto.

Dopo 7 episodi però, questo non può più bastare.

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Un po’ di numeri

Eppure il gioco non parte male. A parte il solito trailer fighissimo e la grafica mozzafiato, a cui però siamo abituati, personalmente ho accolto con molto favore i numeri snocciolati da Polyphony.

137 auto utilizzabili. Perfetto. Niente più dichiarazioni pompose sulle “oltre 1000 auto presenti”, delle quali 700 erano diverse versioni della Nissan Skyline. Niente più modelli delle auto copiaincollati da GT4 prima e GT5 poi, niente più quella cagata delle auto “Standard” e “Premium”. Meno auto, ma tutte splendidamente rifinite da zero. E andiamo!

19 tracciati, 27 layout. Non più duecento versioni dello stesso tracciato. Due tracciati nuovi, la conferma dello spettacolare circuito del Nurburgring, vai così.

Quattro modalità: Arcade, Campagna, Brand Central, Sport, per un totale fin dal day one di 117 eventi. Tanta roba da fare insomma (anche se dovranno essere chiarite nel dettaglio, tali modalità).

C’è poi oltre al lato single player, la più grande novità di questo episodio, quella che tra l’altro dà anche il titolo al gioco, non “Gran Turismo 7”, ma “Gran Turismo Sport”: la componente multiplayer competitiva.

Sembra esserci tanta carne al fuoco, con competizioni eSport riconosciute ufficialmente addirittura dalla FIA. Si parla di finali di tornei trasmesse in streaming e commentate in diretta, con un calendario di competizioni online pieno di eventi. Addirittura si parla di patentini ufficialmente riconosciuti dalla stessa Federazione, ottenibili per avere accesso alle manifestazioni sportive reali, anche se su questa cosa bisognerà attendere un po’ di chiarimenti (oltre al fatto che a causa delle legislazioni dei vari paesi, non sarà una feature accessibili a tutti. L’Italia infatti è al momento esclusa).
Insomma, i fanatici delle corse competitive potrebbero aver trovato pane per i loro denti con questo gioco.

Da questo punto di vista quindi, Polyphony ha dimostrato di aver recepito i suggerimenti dei fan. Perlomeno alcuni, perchè poi si passa ai lati negativi.

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Vecchi difetti

La serie di Gran Turismo ha sempre avuto due problemi storici: un bilanciamento della difficoltà fatto con i piedi (i piloti o erano dei mostri imbattibili o delle pippe cosmiche, in modo che le gare o le vincevi con tre giri di vantaggio su tutti gli altri, che era poi ciò che succedeva la maggior parte delle volte, o il primo posto lo vedevi col binocolo) e una fisica delle collisioni (e relativo sistema dei danni, annoso problema della serie) gestita ancora peggio.

Se in sette episodi non è cambiato nulla, significa che a Polyphony evidentemente sta bene così. Nella versione proposta durante l’evento dei giorni scorsi a Londra, dei danni non c’era neanche l’ombra.

Ok, poi hanno ammesso che il sistema danni è presente, ma che per l’occasione era stato disattivato. Eppure, mentre la presenza dei danni meccanici è stata confermata, tuttora non c’è stata una risposta chiara su quella dei danni fisici, la cui eventuale assenza, in un gioco che uscirà nel tardo 2016, sarebbe francamente la fiera dell’assurdo.

I ragazzi di Polyphony hanno dichiarato che lo sviluppo del gioco è al momento al 50%. Bene, perchè i cali di framerate sono francamente preoccupanti, e la cancellazione della beta, originariamente prevista per inizio 2016 e poi eliminata (insieme al clima dinamico. Sigh.) perchè “avrebbe posticipato l’uscita del gioco di almeno tre mesi” è tutt’altro che una buona notizia, quanto l’ennesima conferma che nel mercato di oggi è più importante rispettare le scadenze (a in realtà spesso nemmeno quello…), che rilasciare un gioco completo e testato al 100%.

Il fatto che si sia piegato a questa logica perfino Gran Turismo, storicamente un gioco con tempi di sviluppo biblici, è veramente triste.

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I want to believe

Insomma, se dovessi dare un parere a quanto visto fin’ora (che comunque a onor del vero non è tanto), temo che, col cuore a pezzi, sarebbe negativo. Per il bene che ho voluto alla serie, per le potenzialità che hanno i ragazzi di Polyphony, Gran Turismo Sport può essere davvero un gran gioco. Di tempo fino al 16 Novembre ce n’è ancora. Io voglio crederci. Ma temo sia nuovamente il fanboy che è in me a parlare.

 

 

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.