Haruhi Suzumiya: la light novel che diede i natali ad un fenomeno di massa nei primi anni duemila

Haruhi Suzumiya è stato un personaggio e un anime iconico, che ha influenzato i tropi dell’animazione giapponese per molti anni a venire. È stato un vero e proprio fenomeno di massa, che ha scatenato un cult-following unico nel suo genere, grazie anche agli ormai leggendari titoli di coda con relativo balletto, Hare Hare Yukai, paragonabile alla celebre danza dell’anime Lucky Star, altro famoso anime della Kyoto Animation. L’anime e la light novel hanno una storia interessante e travagliata, ma oggi siamo qui per parlare dell’iconico personaggio che dà il nome alla serie: la fondatrice della Brigata S.O.S., l’eccentrica e travolgente Haruhi Suzumiya! Nata da una graphic novel e successivamente lanciata nel successo mondiale grazie alla serie anime del 2006, La Malinconia di Haruhi Suzumiya diventerà uno dei prodotti più iconici del panorama d’animazione giapponese dei primi anni duemila.

Una protagonista che non è protagonista e un narratore recalcitrante: gli opposti che si attraggono

La Malinconia di Haruhi Suzumiya è un titolo che si spiega da solo e che può dare un’idea generale del contenuto della serie, ma come viene sviluppata questa idea di base è sorprendente. Potrebbe sembrare un anime serio e deprimente sul significato della vita, ma riesce a unire il suo contenuto filosofico ad un’atmosfera di caustica ironia e comicità. Il personaggio che dà il nome alla serie, Haruhi Suzumiya, è una ragazza considerata strana da tutti.

Non aiuta la dichiarazione che fa davanti a tutta la classe all’inizio dell’anno scolastico, di non essere interessata a persone “normali” e chiedendo a gran voce a esper, alieni e viaggiatori del tempo presenti di venire a incontrarla. Incuriosito, Kyon – il protagonista e narratore della serie – le parla e da quel giorno diviene il suo confidente. Dopo averle scherzosamente suggerito di fondare un club personale, Haruhi lo prende in parola e fonda la Brigata S.O.S. costringendolo a diventarne il secondo membro. Iniziano quindi le loro scorribande, che attireranno al club vari personaggi e che realizzeranno con sorprendente facilità il desiderio di Haruhi.

La visione del mondo e il pugno di ferro di Haruhi Suzumiya

Nonostante il titolo della serie, il personaggio di Haruhi Suzumiya non è per nulla triste o depresso. È un vero e proprio tornado che travolge tutto e tutti al suo passaggio, senza lasciarli più scappare. Questa sua vivacità ed eccentricità è dovuta ad una realizzazione che darà forma alla sua visione della vita. Infatti, dopo aver assistito da bambina ad una partita di baseball e aver visto l’enorme quantità di persone riunite per l’evento, si rende conto che quella folla che le appare gigantesca non è solo che una frazione minuscola del mondo. Lei quindi, essendo solo una persona in mezzo a quella folla di persone, nella scala della popolazione mondiale rappresenta una frazione ancora più piccola e insignificante. Realizza che tutte le persone, facendo parte di quella massa, sono ordinarie, lei compresa. Ed è da qui che scaturisce il suo desiderio di diventare speciale, veicolando il tutto tramite l’incontro con esseri fantascientifici, quali esper, alieni e viaggiatori temporali.

Haruhi cerca quindi di diventare speciale e, durante il processo, più strana ed eccentrica possibile. Iniziano così i suoi comportamenti strani ed esuberanti, come l’unirsi a ogni club scolastico per poi abbandonarlo immediatamente, facendo lo stesso con la sua interminabile lista di spasimanti, fino a cambiare acconciatura ogni giorno.

La ricerca, però, non porta frutto e questo la spinge ad essere sempre più frustrata. Haruhi Suzumiya è un personaggio che rimbalza dall’essere divertente e apprezzabile all’essere insopportabile nel giro di un minuto. Si comporta spesso da despota, viziata e bulla, senza prendere in considerazione gli altri e causando problemi al prossimo. L’unico che le tiene testa è Kyon, che però non può mai rimproverarla come si deve per un motivo ben preciso: ad un certo punto della serie, infatti, verrà rivelato che Haruhi Suzumiya altri non è che la dea creatrice dell’universo in cui vivono.

Il problema è che lei stessa non sa di esserlo e i suoi poteri agiscono inconsciamente. Quindi, se desidera qualcosa, questo diviene realtà. Con la consapevolezza di ciò e di essere l’unico al corrente di tutto questo, Kyon dovrà continuamente cercare di disinnescare Haruhi senza però farla esplodere, pena la distruzione del mondo che conoscono e di tutti i loro abitanti.

L’amore, la dipendenza e il bisogno di essere amati: un mix di riflessioni

Haruhi Suzumiya e Kyon sono la classica coppia composta da una ragazza stravagante e dallo spirito libero e un ragazzo cinico e stanco della vita. Kyon è un vecchio brontolone nel corpo di un adolescente e il tipo di dinamica che ha con Haruhi è semplicemente esilarante. Il nostro povero protagonista dovrà sempre darsi mille pene per Haruhi e aiutarla e tenerla in riga, senza però poter mai esagerare o sconvolgerla troppo.

Ha letteralmente il destino dell’intero universo a gravargli sulle spalle. Nel mondo di Haruhi Suzumiya ognuno è un personaggio della storia di cui lei è la protagonista e tutti hanno un proprio ruolo. Tutti tranne Kyon, o almeno così sembra. Sì, perché Kyon non è altro che la manifestazione della figura amorosa idealizzata da Haruhi, che ha un disperato bisogno di sentirsi amata. Di contro, però, nonostante il legame di affetto e fiducia reciproco, Kyon non la ama. Tuttavia è anche impossibilitato a separarsi da lei visto il ruolo che ha nella sua vita; senza contare il non trascurabile dettaglio che lei è letteralmente una dea. Entrambi, quindi, vogliono quello che non possono avere: lei il suo amore e lui l’indipendenza da lei.

 

I pericoli e la responsabilità causati dall’amore di una dea inconsapevole

Non c’è dubbio che Kyon le voglia bene, visti anche gli eventi del film La scomparsa di Haruhi Suzumiya, in cui Kyon realizza che un mondo senza Haruhi sarebbe noioso, ma la fissazione che lei ha verso il narratore della serie è qualcosa che forse va anche oltre la semplice cotta. Haruhi ha verso Kyon una vera e propria dipendenza, che si manifesta in un favoritismo sfacciato nei suoi confronti, insicurezza e gelosia spropositata.

Un esempio di questo potrebbe essere il momento in cui Haruhi, sentendo la propria relazione con Kyon minacciata da un’altra ragazza, crea un mondo dove gli unici abitanti sono lei e Kyon, come se fossero dei novelli Adamo ed Eva. O meglio, quasi: a fare compagnia ai due protagonisti in quel mondo solitario ci sono dei giganti di luce bluastra, che ovviamente Haruhi non esiterà ad approcciare per investigare. Sarà necessario uno shock mentale ingegnato da Kyon per riportare la situazione alla normalità.

Cinismo ed esistenzialismo: la filosofia di Haruhi Suzumiya

Vista la chiave di volta della serie, ovvero che Haruhi è la dea creatrice dell’universo che abitano, capace di creare e cancellare qualsiasi cosa come più le aggrada, uno dei temi principali dell’opera è la filosofia dell’esistenzialismo.

In Haruhi, questo tipo di riflessione è causata dalla partita a cui aveva assistito da piccola. In quel frangente, la giovane arriva a concepire il pensiero che non essere speciali sia noioso e, non volendo esserlo, fa attivamente tutto ciò che è in suo potere per diventare qualcuno di stravagante, diverso, speciale.

Guardando le cose dal punto di vista di Kyon, invece, l’esistenzialismo comprende la consapevolezza di avere una dea in carne e ossa di fianco a lui. Anche se inconsapevole dei suoi poteri, essi sono innegabili. La domanda che si pone il narratore della serie è: “La mia vita ha valore? Ho una coscienza mia, una mia volontà, uno mio scopo; oppure esisto solo in funzione di Haruhi?”. La cosa si complica ulteriormente quando si prende in considerazione che qualsiasi cambiamento venisse apportato da Haruhi alla realtà, questo diventa una nozione accettata e conosciuta da tutti. È quindi praticamente impossibile avere la certezza che quello che si conosce sia effettivamente la realtà o se sia frutto di una qualche modifica. Questo dubbio potrebbe essere applicato virtualmente a qualsiasi nozione, anche la più semplice e basilare, come un fiore che sboccia in una determinata stagione invece che in un’altra.

Le debolezze di Haruhi Suzumiya: dea imperfetta e contraddittoria

Come abbiamo già detto, Haruhi riesce a far avverare qualsiasi cosa lei desideri, seppur a livello inconscio. Non è consapevole dei suoi poteri o del suo status divino. Eppure, alcune cose non tornano. Perché, visto che vuole sentirsi amata, non ha creato un Kyon che l’assecondasse sempre, o comunque un Kyon innamorato di lei?

È controproducente che il suo interesse amoroso idealizzato non ricambi le sue attenzioni e anzi, spari a zero su di lei con stanco cinismo. Kyon si rifiuta di cedere al suo magnetismo in tutto e per tutto, rifiuta la sua autorità divina pur essendo l’unico a esserne a conoscenza. Un altro esempio è quando Kyon riesce a trascinare entrambi fuori dalla dimensione dei giganti blu grazie ad un bacio: se avesse voluto, Haruhi sarebbe potuta rimanere con il suo amato soli soletti in quella dimensione; eppure, ha scelto di sacrificare tutto quello che aveva appena costruito per un tanto agognato bacio. Oppure ancora: il suo desiderio più grande era incontrare esper, alieni o viaggiatori del tempo. Ebbene, quel desiderio viene presto esaudito, ma lei è l’unica a essere all’oscuro di ciò. Avrebbe avuto più senso se questi personaggi si fossero palesati a lei, coronando finalmente la sua visione di vita e facendola diventare speciale. Forse, Haruhi ha scelto questa opzione – sempre inconsapevolmente – perché spaventata da quello che sarebbe venuto dopo. Una volta incontrato un alieno, dopo essersi trasformata finalmente nella persona speciale che tanto desiderava essere, cosa sarebbe successo? Forse avrebbe trovato un altro obiettivo, un altro sogno. O forse la strada che stava seguendo si sarebbe interrotta bruscamente. Nonostante i suoi poteri e il suo status, quindi, Haruhi Suzumiya rimane incredibilmente umana nel modo in cui affronta l’ignoto e il cambiamento.

I misteri che tutt’ora aleggiano sulla serie e il futuro della stessa

Alcuni fan, nel corso degli anni, hanno provato a costruire varie teorie che al giorno d’oggi non hanno ancora trovato spiegazione. Una delle più gettonate vede Kyon come la vera divinità, invece di Haruhi. Molte cose di questo personaggio, infatti, non tornano: il fatto che non abbia un vero nome, ma che tutti lo chiamino semplicemente Kyon, come se non avesse una vera e propria identità umana, oppure il suo essere indifferente ad Haruhi, ai suoi capricci e manipolazioni.

Se questa teoria si rivelasse vera, Kyon incarnerebbe io tropo del dio annoiato che si manifesta sulla terra per farsi intrattenere dai suoi abitanti. Un’altra grande domanda è se Haruhi sia effettivamente inconsapevole dei suoi poteri come effettivamente dimostra. Tutti quesiti interessanti, ma che negli anni non hanno mai trovato risposta. Almeno fino ad ora. Sì, perché dal 25 novembre delle nuove light novel (L’intuizione di Haruhi Suzumiya) vanno ad arricchire il franchise di Haruhi Suzumiya. Chissà se magari daranno finalmente risposta ad alcuni dei grattacapi dei lettori più accaniti.

Laura Moronato
Originaria dei colli euganei, ora divide la sua vita tra la propria terra natia e Venezia, dove studia lingua e cultura giapponese all’università di Ca’ Foscari. Venuta al mondo nell’inverno del ’97, il freddo sembra non lasciarla mai e la si può vedere spesso spuntare sotto vari strati di vestiti e coperte. Quando non è impegnata a lottare per la propria sopravvivenza tra lavoretti e una lingua che non ricambia il suo amore, il suo passatempo preferito è scoprire nuove serie tv, anime o libri da iniettarsi in endovena. È una circense ansiosa che cerca di mantenere l’equilibrio tra il divulgare le proprie passioni ad amici e conoscenti e non rompere l’anima al prossimo; ma in caso sia troppo molesta la si può facilmente zittire con articoli di cancelleria e quaderni nuovi. Recentemente sta ampliando la sua cultura nerd anche alla Corea e alla Cina.