Su Netflix non è più così semplice trovare nuovi film da vedere, ma Il profumo dell’oro (CASH) è un buon prodotto che sa intrattenere, muovendosi tra commedia, azione e atmosfera da caper movie

Nel panorama cinematografico attuale, dove ben poco stupisce, se ci si discosta dai grandi nomi e dalle grandissime produzioni, trovare un nuovo film piacevole sulle piattaforme di streaming non è opera facile.

In modo particolare questa regola sembra valere per Netflix, dove la mole di nuovi contenuti pubblicati settimanalmente è maggiore rispetto ai competitor, il che di base potrebbe aumentare le possibilità di incappare almeno di tanto in tanto in un prodotto quantomeno discreto, ma di contro sono alte quelle di ritrovarsi a vedere serie o film decisamente banali, triti o deprecabili.

Così, capitando magari per caso su Il profumo dell’oro (CASH), nuovo film francese da poco sbarcato su Netflix e diretto da Jérémie Rozan, potreste rimanere piacevolmente sorpresi.
Attenzione: non si tratta di nulla di particolarmente nuovo, né di un film memorabile o in grado di rivoluzionare chissà cosa, ma del resto non è nemmeno l’obiettivo che si pone.

profumo oro

Il profumo dell’oro è un’opera nata con lo scopo di intrattenere e far divertire una gran fetta di pubblico, muovendosi agevolmente tra la commedia, l’azione e l’atmosfera da caper movie, abbracciando più generi.

Raphaël Quenard interpreta Daniel Sauveur, cresciuto nella città di Chartres, cittadina controllata finanziariamente dalla famiglia Breuil, che è proprietaria di un’azienda di confezionamento di grandi marchi di profumi. I Breuil sono odiati quasi da tutti, sebbene al contempo quasi tutti siano costretti a lavorare per loro, e Daniel non fa eccezione, anche perché un’insegna dell’azienda gli impedisce di vedere la famosa cattedrale della città da casa sua.
A dirla tutta lui ci prova a costruirsi un percorso professionale diverso, ma ad un certo punto si rende conto che è davvero impossibile e finisce anch’egli per lavorare in quella fabbrica insieme al suo vecchio amico Scania (Igor Gotesman).

Daniel però ha obiettivi diversi e il sogno di farla pagare una volta per tutte alla famiglia Breuil è sempre vivo nella sua mente. L’idea giusta per riuscirci tuttavia arriva per caso, nel momento in cui dopo l’improvvisa morte del capofamiglia Breuil l’azienda passa al figlio Patrick (Antoine Gouy), il quale sceglie di donare a tutti i dipendenti un profumo costoso per celebrare la sua nuova posizione ai vertici della ditta.

Daniel, per fare qualche spicciolo, vende online il profumo e lo fa mettendolo a un prezzo inferiore rispetto a quello di mercato, ricevendo immediatamente un gran numero di offerte. E se funziona una volta perché mai non dovrebbe funzionare ancora? È così che, insieme all’amico Scania, mette in piedi un sistema apparentemente efficace per rubare dei profumi dall’azienda e rivederli, senza che nessuno se ne accorga. L’attività però cresce, le vendite online aumentano, e ovviamente arrivano una serie di complicazioni.

profumo oro netflix


Da quel momento in poi gli sviluppi narrativi si fanno molto interessanti e i personaggi che ruotano intorno a Daniel sono molti, ed è apprezzabile il fatto che in tutto questo non avvenga mai un cambio di passo nel ritmo, sempre costante, anche grazie ad uno script assolutamente accessibile per quanto non del tutto banale.
Nella crescita del business di Daniel e soci si potrebbe vedere molto di più, come ad esempio un discorso di lotte di classe proletarie e il malcontento di molti operai delle fabbriche per la loro posizione, tuttavia questo non è più di un pretesto narrativo, e anche lo stesso cambio di rotta del protagonista sembra indicarlo. Di fatto, i suoi intenti iniziali ovvero la voglia di far cadere i Breuil saranno a lungo ridimensionati in questo suo percorso, pensando molto di più al proprio tornaconto economico.

Se lo prendiamo nella sua forma migliore, ovvero come film in grado di intrattenere con intelligenza, Il profumo dell’oro è una piacevole sorpresa, che riesce a funzionare grazie a una sceneggiatura intelligente e ben assemblata, che va avanti tra colpi di scena, tradimenti, azione e un ritmo perfetto, condendo il tutto con la giusta ironia, leggera ma mai sciocca.

Tiziano Costantini
Nato e cresciuto a Roma, sono il Vice Direttore di Stay Nerd, di cui faccio parte quasi dalla sua fondazione. Sono giornalista pubblicista dal 2009 e mi sono laureato in Lettere moderne nel 2011, resistendo alla tentazione di fare come Brad Pitt e abbandonare tutto a pochi esami dalla fine, per andare a fare l'uomo-sandwich a Los Angeles. È anche il motivo per cui non ho avuto la sua stessa carriera. Ho iniziato a fare della passione per la scrittura una professione già dai tempi dell'Università, passando da riviste online, a lavorare per redazioni ministeriali, fino a qui: Stay Nerd. Da poco tempo mi occupo anche della comunicazione di un Dipartimento ASL. Oltre al cinema e a Scarlett Johansson, amo il calcio, l'Inghilterra, la musica britpop, Christopher Nolan, la malinconia dei film coreani (ma pure la malinconia e basta), i Castelli Romani, Francesco Totti, la pizza e soprattutto la carbonara. I miei film preferiti sono: C'era una volta in America, La dolce vita, Inception, Dunkirk, The Prestige, Time di Kim Ki-Duk, Fight Club, Papillon (quello vero), Arancia Meccanica, Coffee and cigarettes, e adesso smetto sennò non mi fermo più. Nel tempo libero sono il sosia ufficiale di Ryan Gosling, grazie ad una somiglianza che continuano inspiegabilmente a vedere tutti tranne mia madre e le mie ex ragazze. Per fortuna mia moglie sì, ma credo soltanto perché voglia assecondare la mia pazzia.