Abbiamo passato qualche giorno utilizzando Steam Deck come avremmo fatto con Nintendo Switch

Fin dall’annuncio Steam Deck è stato percepito come competitor di Nintendo Switch, nonostante l’hardware di Valve condivida con quello di Nintendo soltanto la portabilità: Switch è una console ibrida, con punti di forza e limiti ben precisi, che ha la sua peculiarità nella possibilità di passare senza interruzioni da handheld a console casalinga; Steam Deck invece è “semplicemente” un PC in un form factor da console portatile, anche qui con tutti i limiti e i vantaggi del caso. Il plus di Steam Deck per il suo pubblico di riferimento – diverso da quello di Nintendo Switch – è che le possibilità offerte sono enormi trattandosi appunto di un PC vestito da console portatile.

Fin da principio Valve annunciò un dock per Steam Deck, con l’obiettivo di renderla comodamente compatibile con gli schermi esterni, mandando subito la mente a soluzioni à la Nintendo Switch: un hardware portatile in grado di far girare anche i tripla A che potesse anche collegarsi al televisore ha un suo appeal, viste anche le prestazioni di Switch decisamente lontane dall’essere ottimali.

Dati poi i ritardi di Valve nella distribuzione del dock, e trattandosi lo stesso dock di fatto di un sostituto ad hoc di un hub USB-C, nel mercato si è imposta Jsaux come principale produttore di dock e accessori per Steam Deck. Nelle ultime settimane ho utilizzato Steam Deck come fosse Switch, giocandoci sia in modalità portatile che attaccandola alla TV con una M.2 Docking Station di Jsaux per continuare a giocare sul divano quando avevo voglia di uno schermo più grande, utilizzando in modo alternato uno Steam Controller e un pad di Xbox Series X, e vi racconto come è andata.

La prima cosa che colpisce rispetto al Nintendo Switch è la minore “comodità” dell’hardware di Valve: Switch si infila nel dock e automaticamente aumenta la risoluzione del gioco, si può accendere dal pad quando in modalità docked, accende la tv quando attivata con televisore spento e ha tanti piccoli accorgimenti che rendono l’esperienza d’uso certamente più piacevole. D’altra parte, è chiaro: Nintendo Switch è pensata per passare senza soluzione di continuità dalla TV al letto.

Steam Deck non nasce come hardware ibrido, ma come si diceva “solo” come un pc strizzato in una console portatile. Steam OS ha però qualche accorgimento in tal senso: quando collegato a uno schermo esterno ne riconosce la risoluzione nativa e adatta l’interfaccia, per dirne una. Tutto il resto è un pochino più scomodo: i giochi vengono riprodotti da Steam Deck con la risoluzione limitata a quella nativa della modalità portatile (800p), ma è possibile aprire le impostazioni del gioco da Steam OS (prima che dalle impostazioni del gioco stesso) per decidere la risoluzione massima a cui il software potrà essere riprodotto, decidendo se quell’impostazione è attiva solo per la modalità con schermo esterno o anche per la modalità portatile.

È un po’ macchinoso, ma permette di avere dei preset per ogni singolo titolo quando viene riprodotto su schermo esterno, facendo in modo che tornando in modalità portatile il gioco torni a essere riprodotto alla risoluzione nativa di Steam Deck. Questo è un bene soprattutto per la batteria, perché Steam Deck non ha prestazioni limitate quando è in modalità portatile (diversamente da Switch).

Ad ogni modo, la distanza tra l’hardware di Valve e quello di Nintendo è evidente ancora di più quando si gioca su televisore: se è chiaro che non ci si può aspettare di giocare a chissà quale qualità a giochi tripla A, è anche vero che sui titoli meno esosi con Steam Deck si raggiungono tranquillamente i 60fps e il 2K (assieme), per un’esperienza su TV decisamente migliore rispetto a quella offerta da Nintendo Switch.

L’hardware di Switch era vecchiotto già quando la console è uscita, e man mano che si va avanti si nota sempre di più lo scarto prestazionale con le altre console, soprattutto su TV, quando lo schermo grande fa uscire fuori tutti i limiti dell’hardware. Ovviamente anche Steam Deck non riesce a consegnarci la chimera degli anni ’20 del 2000, i fantomatici 4K@60fps, ma già poter giocare a Persona 3 e 4 a 2K e 60fps utilizzando un hardware portatile è un risultato non da poco.

Quello che manca in comodità di utilizzo, insomma, Steam Deck in modalità docked lo compensa in potenza di calcolo e possibilità offerte dalla piattaforma PC, tra libreria sterminata, prezzi dei giochi mediamente più bassi, emulatori e via dicendo.

E, qualche altra pezza, ce la mette il dock di Jsaux. La M.2 Docking Station è infatti un bel pezzo di hardware, che offre di più per lo stesso prezzo di quello ufficiale di Valve: è interamente costruita in metallo, ha della gomma morbida per evitare che Deck si graffi quando appoggiato, e offre diverse porte: HDMI 2.0, ethernet, USB-C e 2 USB-A 3.2. La porta HDMI supporta fino a 4K@60fps, o 2K@120fps, già troppo per quello che l’hardware di Steam Deck può effettivamente fare. La porta ethernet è una piacevole aggiunta, utile a migliorare le velocità di download anche se la scheda di rete di Steam Deck si comporta già più che bene.

Le altre porte ci permettono di attaccare un po’ tutto quello che si vuole: mouse e tastiera, dischi esterni, microfoni, insomma quello che vi pare. In fondo Steam Deck è appunto un PC, e vi sto parlando di come funziona attaccato alla TV perché mi interessava vedere come si comportava rispetto a Nintendo Switch, ma nulla vieta di utilizzarlo come PC collegandolo a un monitor e attaccando mouse e tastiera.

Come suggerisce il nome però M.2 Docking Station ha anche uno slot per un SSD. La memoria è infatti un po’ il punto debole di Steam Deck, ed espanderla non è comodissimo se si vuole sostituire l’SSD interno, mentre utilizzare una scheda SD limita la velocità di lettura e scrittura, oltre a non essere ottimale utilizzare una scheda SD per installare un secondo sistema operativo. La soluzione di Jsaux è funzionale per tutti quegli utenti che utilizzano parecchio Steam Deck in modalità “fissa”, offrendo spazio di archiviazione veloce aggiuntivo ogniqualvolta la macchina è attaccata al dock.

Altro aspetto positivo della M.2 Docking Station per Steam Deck è che… beh, non è solo per Steam Deck. In fondo come si diceva si tratta di un hub USB-C, con tutti i vantaggi del caso: ci volete attaccare il tablet? Si può fare. Volete utilizzare il desktop di alcuni smartphone Samsung per lavorare con mouse e tastiera usando il telefono come PC? Si può fare. Non sapete dove mettere a caricare il telefono e vicino avete solo il dock di Steam Deck? Si può fare anche questo.

Insomma, una soluzione utile che si può rivelare funzionale in più scenari, e non solo per giocare sulla TV utilizzando Steam Deck, Steam Link o il cloud gaming di Xbox.

Il prezzo come si diceva è piuttosto accessibile, in linea con quello della dock ufficiale di Valve. Se invece non si ha bisogno dello spazio per l’SSD, è possibile scegliere un modello più semplice risparmiando qualche decina di euro ma senza rinunciare all’ottima qualità costruttiva e a tutte le porte a disposizione.

Luca Marinelli Brambilla
Nato a Roma nel 1989, dal 2018 riveste la carica di Direttore Editoriale di Stay Nerd. Laureato in Editoria e Scrittura dopo la triennale in Relazioni Internazionali, decide di preferire i videogiochi e gli anime alla politica. Da questa strana unione nasce il suo interesse per l'analisi di questo tipo di opere in una prospettiva storico-politica. Tra i suoi interessi principali, oltre a quelli già citati, si possono trovare i Gunpla, il tech, la musica progressive, gli orsi e le lontre. Forse gli orsi sono effettivamente il suo interesse principale.