La Coppia Quasi Perfetta è la nuova serie Netflix in cui tutti possono trovare l’anima gemella

Un’altra serie originale Netflix, un altro budget considerevole, un’altra mezza occasione persa. L’idea di fondo di La Coppia Quasi Perfetta è decisamente intrigante: un futuro in cui ognuno di noi può trovare l’anima gemella senza possibilità d’errore ha quel fascino tendente al distopico che conquista. Peccato che la trama esuli spesso e volentieri dal raccontare tutte le implicazioni di una tale tecnologia, per spostarsi sulla storia ben più banale e già vista della nascita di un’azienda milionaria. Non tutto è perduto, comunque. Andiamo a scoprire perché dovreste (o non dovreste) dare una chance a questo nuovo prodotto Netflix.

La Coppia Quasi Perfetta: la scienza al servizio dell’amore

I tentativi di forzare la natura per trovare la persona giusta con cui condividere la vita non sono certo un’invenzione di Netflix con La Coppia Quasi Perfetta. Ci aveva già provato, per esempio, The Lobster di Yorgos Lanthimos nel 2015: chi non riusciva autonomamente ad accoppiarsi veniva portato in una struttura di riabilitazione e costretto a cercarsi qualcuno per non essere trasformato in un animale. Persino in Bridget Jones’s Baby Patrick Dempsey ha introdotto un’app che misura l’affinità tra partner. Qui, invece, si passa al livello successivo. The One è un’azienda multimilionaria capace di cambiare la vita di migliaia di persone. Attraverso il confronto tra gli agenti chimici presenti nel DNA gli scienziati possono trovare l’anima gemella di chi la cerca, ovunque nel mondo essa si trovi. Il metodo ideato dalla protagonista Rebecca Webb e dal suo collaboratore James è infallibile e ha mutato radicalmente le modalità di ricerca del partner nella società che ci viene presentata nella serie. The One è letteralmente una bomba, un cambiamento di paradigma potentissimo, che porta con sé molte implicazioni.

La Coppia Quasi Perfetta su Netflix: le conseguenze dell’amore (scientifico)

La società che vediamo su Netflix in La Coppia Quasi Perfetta è stata ormai resa irriconoscibile dall’avvento di The One, dividendosi sempre più tra persone innamorate e persone abbinate. L’esistenza stessa della possibilità di farsi abbinare geneticamente fa vacillare i fidanzati “tradizionali”, che mettono in dubbio le loro relazioni. Per lo stesso motivo aumentano anche i divorzi. A fare i conti con questa nuova realtà sono soprattutto i personaggi delle linee di trama secondarie. Hannah strappa un capello al marito e lo invia all’azienda, scopre che l’abbinamento vive a Londra e quindi cerca in tutti i modi di impedire un incontro tra i due. La detective Kate si ritrova abbinata a una donna, riscoprendo un lato della sua sessualità che aveva accantonato da lungo tempo.
Un’altra delle implicazioni principali di The One ha a che fare con la vita in generale: l’anima gemella può trovarsi letteralmente ovunque nel mondo e quindi avere una quotidianità, delle relazioni e delle abitudini totalmente diverse. Una delle due persone, quindi, deve compiere la coraggiosa scelta di mollare tutto per stare insieme al suo abbinamento, e non sempre questo è possibile. La stessa Rebecca, la prima a sottoporsi alla tecnologia quando è ancora in fase di test, trova il suo uomo a Tenerife e gli chiede di trasferirsi a Londra con lei. Lui rifiuterà per badare al fratello più giovane.

La Coppia Quasi Perfetta su Netflix: perché è un’occasione sprecata

Nonostante le implicazioni dell’introduzione in società di una tecnologia come quella di The One siano praticamente infinite, La Coppia Quasi Perfetta decide colpevolmente di relegare la loro esplorazione alle linee di trama secondarie. Rebecca Webb, CEO dell’azienda, è infatti impegnata in ben altri scenari: la polizia inizia a braccarla dopo aver ritrovato nel Tamigi il corpo dell’ex amico Ben, morto in circostanze misteriose che sembrano essere legate all’ascesa di The One. Da qui in poi, purtroppo, la trama principale si riempie di ogni cliché immaginabile: tradimenti tra soci fondatori, furti di database, ricatti tra membri del consiglio, giochi di potere. L’interesse si sposta quindi dall’idea più interessante e fondante della serie, l’abbinamento scientifico infallibile con l’anima gemella, alla narrazione delle radici del successo di una grande azienda, già vista più e più volte.

La Coppia Quasi Perfetta si lascia guardare e dispone di innegabili potenzialità. L’idea di una tecnologia che permetta l’abbinamento con l’anima gemella e l’amore corrisposto sicuro è vincente e può essere fonte inesauribile di storie diverse e interessanti. Forse gli sceneggiatori e la produzione avrebbero dovuto essere un po’ più coraggiosi e crederci fino in fondo, invece di ripiegare su una strada più banale.

Marco Broggini
Nasce con Toriyama, cresce con Ohba e Obata, corre con Shintaro Kago. Un percorso molto più coerente di quello scolastico: liceo scientifico, Scienze della Comunicazione, tesi su Mission: Impossible, scuola di sceneggiatura. Marco ha scoperto di essere nerd per caso, nel momento in cui gli hanno detto che lo sei se sei appassionato di cose belle. Quando non è occupato a procrastinare l'entrata nel mondo del lavoro, fa sport che nessuno conosce e scrive racconti in cui uomini e gatti non arrivano mai alla fine.