Una meraviglia per gli occhi

Mai come in questo caso l’espressione francese enfant prodige si rivela perfetta per descrivere Lucas Harari, fumettista parigino classe 1990 che, con appena due libri sulle spalle, ha sconvolto positivamente l’ambiente fumettistico.

L’Attrazione, pur essendo la sua prima pubblicazione ufficiale, ha ottenuto numerosi riconoscimenti da parte di pubblico e critica grazie ad un grande talento, lo stesso che non ha mancato di attirare l’attenzione di Coconino Press, che lo ha inserito subito nella sua collana Fandango, dedicata al fumetto più autoriale e intimista, e con tutte le buone ragioni del mondo.

L’Attrazione racconta la storia di Pierre, laureando in architettura e con una fissazione insensata per le terme di Vals, una struttura turistica negli anni ’80 realizzata dall’architetto Peter Zumthor e luogo realmente esistente situato tra i monti svizzeri. Un’ossessione che è diventata il suo argomento di tesi e che lo porta ad abbandonare gli studi per il modo in cui influenza la sua esistenza. Tutto ciò però non frena il suo desiderio e, un giorno, parte alla volta di Vals, per scoprire il segreto celato in quel luogo che lo attrae in modo spasmodico.

La storia tessuta da Harari si svolge secondo gli stilemi tipici del thriller, con l’aggiunta di elementi paranormali che conferiscono un’aura inquietante soprattutto durante alcune situazioni concitate. In linea teorica non sarebbe un errore parlare di cliché, i quali sono evidenti e pregiudicherebbero il risultato finale, se non fosse che il ritmo delle vicende è perfettamente bilanciato lungo tutte le 148 pagine che compongono il volume, non solo attraverso i vari dialoghi, frutto di una buona sceneggiatura, ma anche di un lavoro di composizione dell’immagine di rara bellezza. Intere pagine sono infatti prive di qualunque dialogo, ma strutturate con dovizia di particolari al punto da assomigliare moltissimo ad uno storyboard di stampo cinematografico. Ogni azione si svolge vignetta dopo vignetta, rappresentando a volte un vero e proprio piano sequenza su carta che fa subito pensare alle opere di Dino Buzzati, paragone pressoché naturale anche in virtù dell’uso del colore.

Harari gioca molto con luci ed ombre, sfruttando palette cromatiche composte di colori forti e brillanti, volti a sottolineare azioni improvvisi o per dare la giusta illuminazione alla scena, ma sempre con tonalità fredde e permeando il tutto con una certa oscurità di fondo, che riesce a rendere la straordinaria avventura di Pierre una trascrizione in fumetto di un viaggio interiore e strettamente personale, dove la ricerca dell’ignoto si mescola con la ricerca di se stessi.

A conferma di ciò troviamo pochi personaggi di contorno, tutti caratterizzati il giusto ma che restano volutamente nell’ombra rispetto alle azioni di un protagonista che domina la scena e, allo stesso tempo, è quasi in disparte se ci si sofferma al lavoro di Harari per quanto concerne l’ambiente circostante. L’artista mostra infatti la sua esperienza universitaria in ambito architettonico con una rappresentazione pressoché perfetta delle terme di Vals, a volte riempiendo intere pagine, seguendo la mentalità cinematografica di cui sopra, con un occhio di riguardo ad alcuni dettagli che ad un primo sguardo sono quasi invisibili.

Note a margine per quanto riguarda l’albo, brossurato e realizzato con una carta di qualità che manderà in brodo di giuggiole gli amanti delle edizioni curate come si deve.

l'attrazione

Verdetto

Nonostante una sceneggiatura non particolarmente brillante, L’Attrazione si rivela un acquisto obbligato per lo stile grafico particolare ed intenso. L’avventura di Pierre potrà sicuramente sembrare banale sulla carta, tuttavia la cura riposta da Harari nella realizzazione di questo albo riesce tranquillamente a controbilanciare le debolezze narrative, estasiando gli occhi con soluzioni artistiche di indubbia bellezza.

Stay Nerd consiglia…

Se lo stile visivo di Lucas Harari vi ha colpito tanto quanto ha colpito noi, non possiamo non consigliarvi Poema a Fumetti del già citato Dino Buzzati, esempio primordiale di graphic novel.
Rimanendo sempre in terra italica e in ambito Coconino Press, vi suggeriamo anche Unastoria di Gipi, primo fumetto in assoluto ad essere tra i finalisti del Premio Strega e mirabile esempio di letteratura a fumetti.

Francesco Paternesi
Pur essendo del 1988, Francesco non ha ricordi della sua vita prima del ’94, anno in cui gli regalarono un NES: da quel giorno i videogiochi sono stati quasi la sua linfa vitale e, crescendo con loro, li vede come il fratello maggiore che non ha mai avuto. Quando non gioca suona il basso elettrico oppure sbraita nel traffico di Roma. Occasionalmente svolge anche quello che le persone a lui non affini chiamano “un lavoro vero”.