ice di essere Granmaestro di Taekwondo (quasi cintura nera) e di aver conseguito un dottorato in “massaggio olistico”. In realtà sappiamo poco su Chuck Tingle (pseudonimo), le scarse informazioni che si trovano in rete ritraggono un personaggio esilarante e a dir poco iconico. L’istrionico scrittore americano è autore di un centinaio di libri tutti editi in self-publishing tramite Amazon ed è il re indiscusso della nicchia gay-romance/erotica. I suoi prodotti sono figli di una passione tutta anglosassone per la short-fiction, ovvero racconti, novelette e novelle. Nel gay erotica ci sono alcuni sottogeneri tipici del “Tingleverse“: dinosauri, unicorni, bigfoot e oggetti (in)animati.

Le storie di Tingle sono definite “tinglers”: storie così soavemente erotiche che non possono essere lette senza provare un forte formicolio lungo la spina dorsale”. La sessualità per Chuck Tingle è molto importante, sia dentro le sue opere che fuori. Secondo alcune interviste sappiamo che si definisce bisessuale, ma ci sono alcune stranezze. Altre dichiarazioni fanno trapelare che Tingle sia sotto le cure del figlio Jon, tant’è che alcuni ipotizzano sia affetto da una sorta di autismo. In realtà si è venuto a sapere che il fondatore del Tingleverse abbia la sindrome di Asperger, ciò spiegherebbe alcuni suoi comportamenti bizzarri. Per esempio senza ragione chiama i suoi fan buckaroos o ladybucks. Altrimenti spulciate i suoi account social e scoprirete una miniera di post esilaranti (e amorevoli).

chuck tingle

Il premio Hugo e il boicottaggio omofobico

Nel 2016 Chuck Tingle arrivò alla finale del premio Hugo per la fantascienza con il libro Space Raptor Butt Invasion. Purtroppo l’inclusione di un autore queer con romanzi così “sfacciatamente gay” scatenò l’opposizione di un gruppo alt-right.

Il gruppo razzista dei Rabid Puppies condannò con violenza, una vera campagna social anti-diversità, l’inclusione “politicamente corretta” di libri queer e di scrittori di colore. Tant’è che l’Hugo in quel periodo ebbe una premiazione parallela guidata da un signor conosciuto come George Martin. Insomma, Chuck Tingle scatenò una rappresaglia enorme nella nicchia della letteratura di genere. In quell’anno, per la pace interiore degli alt-right, l’Hugo per il miglior romanzo lo vinse la Jemisin con La Quinta Stagione (autrice afrofuturista). Mentre Tingle nella categoria miglio racconto fu battuto dal racconto Cats Pitcures Please di Naomi Kritzler.

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Tuttavia Tingle non si lasciò ferire dalle polemiche e dalla sconfitta e reagì in maniera a dir poco geniale. Pubblicò Pounded in the Butt by My Hugo Award Loss, dove esorcizzava gli eventi dell’Hugo con il suo humor e con allusioni al sesso anale. Nel 2017 fu candidato nuovamente al prestigioso premio di fantascienza, ma anche in questa occasione non riuscì a conseguire la vittoria. Non gli restò che entrare nella leggenda e nei cuori di tutti con il libro Pounded in the Butt by My Second Hugo Award Nomination.

Il fantasy anti-terf nella parodia di Harry Potter

Trans Wizard Harriet Porber And The Bad Boy Parasaurolophus è la parodia scritta da Chuck Tingle per massacrare i tweet transfobici della Rowling. La protagonista è la maga transessuale Harriet Porber che come tutti gli scrittori ha il blocco del Mago(scrittore) e non riesce a far prodigi. Incoraggiata dalla sua agente Minerma si esilierà su un’isola per trovare l’ispirazione per escogitare nuovi incantesimi fino a quando non incontrerà Snabe. Un… dinosauro parasaurofolo con il medesimo obiettivo della protagonista, un bad boy affascinante, ammettiamolo. E anche Snabe in realtà ha attraversato un percorso di transizione, female to male.

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E poi c’è una motocicletta pensante di nome… Dellatrix e uno strego-mammut, l’adorabile Braco. La trama surreale muta dal fantasy al mistery, per finire puramente nel romance (che fa sorridere). Tuttavia l’intento principale di Chuck Tingle non è parodistico bensì didascalico. Vuole semplicemente dimostrare che in qualsiasi circostanza una delle tante risposte ai problemi della vita sia l’amore, di qualsiasi tipo. L’amore è reale. Si manifesta attraverso gli individui dello stesso sesso, quello opposto, tra umani e “rettili” o oggetti e creature magiche, in infinite forme.

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Chuck Tingle, un successo inspiegabile?

Molti si sono chiesti come Tingle sia diventata un’icona della letteratura di consumo. Ho indagato un po’ e le risposte sono trasversali.

In primis Tingle è un mago dei social, con Instagram, Twitter e Facebook ha costruito una community calorosa e stratificata. La comunità LGBTQ+ inoltre gli dona il pieno supporto, tantissime sono le sue lettrici attiviste nel campo del femminismo intersezionale. Allo stesso modo i suoi lettori omosessuali apprezzano l’ironia con il quale tratteggia la sessualità, senza cadere in scenari stereotipati, re del surrealismo gay ironico-catchy.

Le copertine, fatte dallo stesso Tingle, sono un mix-up esilarante di elementi trash che fusi insieme danno vita a un’opera d’arte. L’estetica di Chuck Tingle è volutamente kitsch, volta a destrutturare il fenomeno del romance fantasy da sovrastrutture seriose e ricordando l’importanza dell’intrattenimento. L’amore è amore, in tutti i suoi generi e non generi, anche nelle declinazioni iperboliche tra oggetti e dinosauri. La satira è un elemento centrale, tuttavia nelle sue interviste Tingle afferma di scrivere solo ciò che ama, incoraggia le persone a essere se stesse.

Grazie alla libertà del self-publishing non ha freni inibitori, lettori trovano nella sua figura un porto franco per esplorare le proprie fantasie. Chuck Tingle non si erge a profeta di messaggi filosofici e morali, ma riconduce la sessualità queer a una sua agognata normalità. La normalizzazione dell’autore procede con facilità grazie alla demolizione dei cliché del comportamento bigotto degli oppositori.

Ora qualcuno lo pubblichi in Italia. Grazie.