TT Games continua a trasformare franchise nella loro versione mattoncinosa, e per il momento va bene così.

Da quando LEGO si è accorta che la sua formula di accaparrarsi i diritti di un franchise e farne un videogioco nel suo inconfondibile stile mattoncinoso funziona, pochi sono stati i cambiamenti apportati da TT Games alla ricetta originale.

Certo all’inizio i personaggini neanche parlavano, rendendo le varie situazioni parodistiche dei prodotti di riferimento forse ancora più divertenti, visto che la risata era suscitata dalla loro espressività.
Di sicuro inoltre il level design, per quanto comunque ispirato e fedele all’ambientazione originale, era ancora un po’ acerbo e sicuramente meno vario e riuscito di quanto non lo sia attualmente.

Ma il cuore dei giochi rimane quello: si prende un brand, lo si destruttura e gli si fa il trattamento Lego, traducendone in mattoncini ogni più piccola caratteristica e sfumatura.

“Dopo tutto questo tempo?” “Sempre”

Quello che non si riesce a capire è come faccia questa formula a funzionare ancora. Era ormai il lontano 2005 quando il primo Lego Star Wars fece la sua comparsa addirittura su PlayStation 2: da allora sono passati 13 anni e due generazioni di console, e tutti gli altri titoli della saga usciti in questo lasso di tempo sono praticamente sovrapponibili.

Così è anche per Lego DC Super-Villains, che ci teletrasporta per l’appunto nel mondo DC, in un open world che ci porterà da Gotham City a Metropolis, passando per altre storiche location legate alla celebre casa editrice fumettistica, che preferiamo non spoilerarvi, dove dovremo indagare sulla scomparsa della Justice League, sostituita da una versione composta antieroi provenienti da un’altra dimensione.

Per la verità una novità o quantomeno un piacevole diversivo nel gioco c’è, e si vede fin dall’inizio: l’editor dei personaggi. Pur avendo centinaia di protagonisti del mondo DC tra cui scegliere, TT ci tiene a ricordarci che il protagonista del gioco… siamo noi.

Il villain siamo noi

Nei panni della “Recluta” dunque, che sarà il nostro soprannome per tutta la durata dell’avventura, dovremo scegliere attraverso un corposo editor, praticamente tutto ciò che ci riguarda, dalle fattezze estetiche (barba, capelli, tatuaggi e quant’altro) all’abbigliamento, passando per le armi da utilizzare e i superpoteri che man mano acquisiremo.

Vi basti sapere che il personaggio da noi ideato, il perfido Baffone, sparava raggi laser dalla bocca di due pesci che utilizza come armi, e capirete che il livello di personalizzazione è piuttosto soddisfacente.

Le meccaniche del gioco rimangono quelle classiche della serie, ormai un po’ stantie. L’estrema personalizzazione offerta per il proprio personaggio, unito al numero di villain e supereroi utilizzabili, cozza un po’ con la monotonia di alcuni aspetti del gameplay, che troppo spesso si riduce allo scegliere il personaggio più adatto per recarsi al macchinario X, premere un tasto e risolvere la situazione.

La formula magica

Gameplay uguale, storia così così, meccaniche un po’ stantie, ma in che senso allora questo Lego DC Super Villains “funziona”?

Per quella strana sensazione che accompagna un po’ tutti i prodotti Lego, che siano videogiochi, set da costruire o qualunque altro prodotto rechi la loro firma: hanno un fascino intramontabile.

Nella fattispecie, per quanto riguarda il titolo che stiamo prendendo in esame, sembra appunto di star giocando con un set vero e proprio, che per qualche strano sortilegio ha preso vita e si sta animando dalla nostra console sul nostro televisore. Forse è proprio quella la differenza che TT Games puntava a far notare, ossia che a dispetto di una certa monotonia di fondo, l’impatto visivo è effettivamente ciò che più e cambiato, e notevolmente in meglio, e questa coloratissima versione dell’Universo DC è bella, viva e divertente.

C’è poi tutto ciò che un fan dei personaggi DC possa desiderare, visto che il roster comprende praticamente tutti i protagonisti dei fumetti (oltre ovviamente a “La Recluta”).

L’umorismo Lego è sempre gradevole, e la solita miriade di missioncine extra e aree segrete da scovare donano poi al gioco una longevità enorme, soprattutto se siete alla ricerca del fatidico completamento al 100%, che metterà in crisi anche gli esploratori più esperti, va detto però a dispetto di un livello di difficoltà del gioco in generale tendente clamorosamente al basso.

Ed è inoltre un gioco perfetto da giocare con i più piccoli: se avete un pargolo, un nipote, un fratello minore, patito del mondo dei fumetti, cinecomic e supereroi in generale, affrontare l’avventura di gioco in co-op (attivabile come al solito in qualunque momento, con la pressione del tasto Options) lo farà senz’altro felice.

TT Games non osa dunque, fondamentalmente perché non ne ha bisogno. La collaudatissima formula dei Lego game, per quanto cominci a risuonare un po’ stantia, regala comunque prodotti curatissimi sotto tutti i punti di vista, e che i fan dei franchise “mattoncinizzati” farebbero un grave errore a lasciarsi sfuggire.

Verdetto

Lego DC Super Villains a una prima occhiata sembra la solita solfa dei Lego Games. Un po’ anche alla seconda. Alla terza occhiata ci si rende conto che se la formula dei giochi rimane quella, un motivo ci sarà, e il motivo è che funziona: il level design è molto ispirato e immergersi nell’Universo DC è qualcosa di veramente piacevole. La personalizzazione offre una piccola ventata d’aria fresca, e la solita modalità co-op diverte ancora. Insomma, TT Games porta a casa il risultato col minimo sforzo. Non aspettatevi il capolavoro però, né una sfida così impegnativa, se non per scoprire tutti gli oggetti nascosti.

Se Lego DC Super Villains vi stuzzica…

Allora siete piuttosto fortunati visto che le alternative, sempre in casa Lego, non mancano di certo. Pensate a un franchise, e ci sono alte probabilità che TT Games l’abbia tradotto in versione Lego. In particolare uscirà proprio in questo mese di novembre la riedizione di Lego Harry Potter, e se vi piacciono le avventure di Guerre Stellari, basta recuperare Lego Star Wars e siete a cavallo.

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.