Col pack percorsi aggiuntivi di Mario Kart 8 Deluxe, Nintendo riscalda una minestra che tutto sommato è ancora buona

mario kart 8 percorsi aggiuntivi

hiedo fonzie e mi danno avanzi, cantavano Elio e le Storie Tese in Tapparella, ed è più o meno così che si potrebbe riassumere, forse in maniera un po’ cattiva, l’operazione fatta da Nintendo con il nuovo DLC che aggiunge a Mario Kart 8 Deluxe ben 48 “nuovi” tracciati.

Perché stiamo parlando di una mole di contenuti oggettivamente enorme, offerta ad un prezzo abbastanza risibile. La prima considerazione che voglio fare, infatti, è proprio sull’aspetto economico, visto che, non prendiamoci in giro, è un aspetto che interessa molti videogiocatori.
Venticinque euro possono sembrare una cifra importante, soprattutto per delle piste prese da altri episodi della serie e rimasterizzate, ma 48 circuiti significano tante ore di divertimento in più, e va considerato che il DLC è compreso nell’abbonamento premium di Nintendo Switch Online.

mario kart 8 percorsi aggiuntivi

È chiara l’intenzione di Nintendo di tentare di convincere i propri utenti a passare al nuovo tipo di abbonamento: il pricing è infatti lo stesso del DLC di Animal Crossing: New Horizons, che sussurra chiaramente all’orecchio dei giocatori “Aggiungici 15 euro e abbonati per un anno”, frase che può effettivamente far vacillare qualcuno.
Oltretutto non è neanche obbligatorio possedere il DLC per poter testare i nuovi circuiti di Mario Kart 8 Deluxe, dato che è sufficiente entrare in una partita online o giocare con un amico che ce l’abbia.

Insomma, da questo punto di vista è davvero difficile attaccare Nintendo. C’è però da chiedersi se inserire alcuni circuiti rimasterizzati sia davvero quello che volessimo da Mario Kart. Personalmente la risposta è no.

mario kart 8 percorsi aggiuntivi

Mario Kart 8 è uscito nel 2014 su Wii U, che nell’epoca della velocità supersonica nella quale viviamo, nella quale se pubblichi il trailer di un prodotto tre minuti dopo la sua uscita sei in ritardo, corrisponde più o meno alla preistoria. Sono passati otto anni e una generazione di console Nintendo, e Switch non ha avuto ancora il “suo” Mario Kart e probabilmente non lo avrà mai, e io questa cosa non riesco a mandarla giù.

Poi però avvii il gioco, ed il bello di Mario Kart è che… è Mario Kart. Abbiamo avuto l’occasione di provare il gioco in un torneo organizzato da Nintendo per la stampa videoludica e pad alla mano, le scorribande a quattro ruote di Mario e soci sanno sempre divertire tantissimo. Ok, hanno riproposto cose già viste, ma in fondo è sempre bello giocarci, e se qualcuno si fosse perso i capitoli dalle quali sono tratte, è un’occasione per scoprire com’è cambiato il level design dei circuiti tra un gioco e l’altro.

Ed è effettivamente questo il motivo più valido per cui dare una chance al DLC, perché purtroppo a livello grafico non sono stati fatti miracoli, tanto che si percepisce un certo stacco tra le piste del gioco originale e queste rimasterizzazioni. Ma il bello delle nuove piste è analizzarle con il famoso senno di poi, imparare ad apprezzare le differenze tra le annate, come per il vino. Capire perché quella curva da affrontare in derapata sia stata piazzata proprio lì, riconoscere che quel tratto di pista sia stato progettato per facilitare gli attacchi degli inseguitori.

In questo senso ci si ritrova anche a rivalutare le piste di Mario Kart Tour, con la promenade parigina che cambia configurazione ad ogni giro e il circuito giapponese che pure riserva belle sorprese, o a riapprezzare circuiti come l’Outlet Cocco, un brillante esempio di track design che alterna tratti al chiuso e all’aperto, su livelli separati, con derapate e planate pazzesche.

mario kart 8 percorsi aggiuntivi

Certo, ci sono anche piccoli passi falsi, come il Cioccocanyon un po’ appiattito dalla palette di colori tendente al marrone, e Colli Fungo, un po’ troppo simile concettualmente all’autostrada dei Toad, ma mentre si corre con il solito sorrisone a 32 denti che la serie è in grado di stampare sulla bocca dei giocatori, pronto a trasformarsi in ghigno rabbioso quando quel maledetto guscio blu ti centra in pieno a pochi metri dal traguardo, tutto sommato qualcosa la si può perdonare. Ma sia chiaro, Mario Kart 9 lo vogliamo lo stesso.

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.