In occasione del ritorno su Netflix di Boris, vediamo insieme quali sono i migliori episodi della “fuori serie” italiana

Poche serie incarnano il significato di cult meglio di Boris. Serie televisiva italiana, andata in onda dal 2007 al 2010, che segue le vicende di una troupe cinematografica alle prese con la produzione di una telenovela dalla dubbia qualità, “Gli occhi del cuore”. In poco tempo Boris è diventata una vera e propria icona culturale grazie ai suoi mitici personaggi e, soprattutto, le memorabili battute. Chi non ha mai visto Boris si sente spesso escluso da una grossa fetta della comicità che gira principalmente nei meme internettiani ma anche sui set cinematografici, dietro le quinte dei teatri e nelle serate cinema con gli amici. Insomma, Boris è da vedere a tutti costi, che piaccia o meno.

Con il suo recente ritorno su Netflix, vediamo insieme quali sono i migliori cinque episodi della serie.

5) Un’altra televisione è possibile (3×01 – 3×02)

Iniziamo dalla fine, o meglio, dall’inizio della fine. Il doppio episodio che sancisce l’inizio della terza stagione di Boris, ci dona una prospettiva inedita ed esilarante della casa di produzione dietro a Gli occhi del cuore, la Rete. In questa puntata, René Ferretti (Francesco Pannofino), accompagnato da Duccio (Ninni Bruschetta) e Arianna (Caterina Guzzanti), si ritrova a Milano per curare la regia della sitcom “Troppo Frizzante”. Qui conoscerà particolarissime figure comiche, ognuna col proprio tormentone, al limite tra il molesto e l’irritante. Personaggi iconici che rimangono, purtroppo, per queste uniche e meravigliose puntate.

 

4) Una giornata particolare (1×12)

Questo episodio introduce uno dei personaggi più belli che la serie potesse darci, ovvero Glauco Benetti, interpretato da un magnifico Giorgio Tirabassi. Glauco arriva sul set per sostituire eccezionalmente René alla regia e molto presto, la sua personalità cinica ed esplosiva, prenderà il sopravvento. Ovviamente tutti i personaggi di Boris hanno un carattere estremamente aggressivo, ma in Glauco prevalgono un’ironia e una mimica facciale irresistibili. Purtroppo il personaggio di Tirabassi apparirà nuovamente di rado in Boris.

episodi boris

 

3) A + B = C (1×05)

In questo storico episodio di Boris ritroviamo una delle scene più iconiche dell’intera serie. Ovvero la famosa sequenza di presentazione del personaggio di Martellone (Massimiliano Bruno) e il suo classico tormentone, “bucio de culo”. L’ingresso di Martellone in campo è voluto dalla Rete, che pensa che la telenovela necessiti di una cosiddetta linea comica. Inutile dire che i pressoché scontati conflitti tra la drammaticità de Gli occhi del cuore e lo spirito grottesco di Martellone sono linfa per una serie di momenti imbarazzantissimi e assolutamente divertenti. Vediamo soprattutto un goffo tentativo da parte di Stanis La Rochelle (Pietro Sermonti) di essere spiritoso. E di fatto ci fa ridere, ma per altri motivi.

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2) L’Italia che lavora (2×11)

Che Corrado Guzzanti sia una delle figure recenti più influenti nella comicità del nostro paese, è un dato di fatto. In Boris, ci regala una delle interpretazioni migliori della sua carriera con il doppio personaggio dell’attore psicopatico Mariano Giusti e il suo agente, nonché guida spirituale, Padre Gabrielli. Il lavoro fatto sui due personaggi è semplicemente meraviglioso, in grado di donarci tra le scene più esilaranti dell’intera serie. È inoltre incredibilmente tragicomica la sotto trama di Sergio, il direttore di produzione, impegnato nello spendere, nei modi più assurdi, 25 mila euro dalla Rete e costretto a fatturare prima della fine della giornata lavorativa.

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1) No Logo (2×06)   

L’apice di Boris lo si raggiunge nella puntata No Logo, che rivede la presenza del personaggio di Tirabassi. In questo episodio Glauco, René e Sergio cercheranno di mettere pubblicità occulta all’interno di un episodio de Gli occhi del cuore. Il tutto cercando di non farsi scoprire da Stanis che altrimenti esigerebbe una fetta dall’accordo.

È l’unica occasione, se escludiamo il film del 2011, in cui vediamo Glauco e René assieme. Vedere i due cercare di piazzare una merendina durante un intervento chirurgico provoca una risata fragorosa ma amara. Boris è una satira, e nel corso delle sue tre stagioni si è distinto per mostrare il marcio che si nasconde dietro al sistema televisivo del nostro paese. Senza mai giudicarlo, senza mai portare una morale. Ma anzi mostrando dei personaggi distruttivi tra loro, che si tirano insulti dalla mattina alla sera, con migliaia di vizi e difetti ma che alla fine della giornata ci sembrano estremamente umani. Ed è per questo, forse, che amiamo Boris. Perché è dannatamente sincero.

 

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