La pubblicazione da parte di Star Comics del sequel di uno dei loro maggiori successi, Card Captor Sakura, riporta le CLAMP all’attenzione del pubblico italiano

Siamo immersi nell’MCU da ben 11 anni ormai, ora più che mai con l’uscita di Avengers Endgame, e forse per questo la maggior parte di noi si è scordata che la Marvel non è certo l’unica ad aver creato un grande e unico universo in cui muovere i propri eroi tra tempo e spazio. Nel Paese del Sol Levante, ci ha pensato un quartetto di mangaka, le CLAMP, che dal 1989 ha sviluppato il proprio carisma ottenendo grande fama anche in Italia, con l’arrivo dell’anime di uno dei loro manga più famosi, Card Captor Sakura.

Ancora oggi le CLAMP continuano a essere amate per il loro splendido lavoro, sia dal punto di vista tecnico che quello estetico. Tale livello è stato raggiunto dopo una più o meno lunga incubazione, che ha visto il gruppo trasformarsi dai primissimi undici membri fino ai quattro attuali: Ogawa Nanase, Mokona, Tsubaki Nekoi e Satsuki Higarashi. Originariamente autrici di doujinshi (opere paragonabili alle fanfiction), il gruppo raggiunge il successo grazie ad una netta divisione dei ruoli, funzionale e azzeccata, che ha reso loro possibile lavorare senza alcun assistente: è Mokona la principale disegnatrice delle storie firmate CLAMP, caratterizzate da un tratto delicato ma dettagliatissimo già dalle bozze a matita.

È lei, ad esempio, ad aver sempre curato i disegni di Card Captor Sakura, dimostrando le grandi conoscenze acquisite negli anni da lei e tutto il gruppo, che ha collaborato addirittura con Kazushi Hagiwara (Bastard!!). Talvolta, infatti, viene sostituita da Tsubaki Nekoi, il che rende lo stile del gruppo ulteriormente dinamico e facilmente adattabile. Infatti si può notare la differenza di tratto e stile leggendo, ad esempio, Tsubasa RESERVoir CHRoNiCLES, nel quale sono presenti sempre i personaggi di Sakura e Shaoran ma appartenenti ad una dimensione parallela a quella di Card Captor Sakura.

clamp

Il multiverso CLAMP

Ogawa Nanase è colei che si occupa delle sceneggiature, oltre ad esser la leader del gruppo, perciò è possibile considerarla l’ideatrice di tutti i mondi in cui si sono mossi i personaggi e i pennini delle mangaka. In particolare, la Ogawa sfrutta un animaletto creato da Nekoi, Mokona Modoki (sì, hanno usato il nome della loro collega!), in grado di aprire portali tra i mondi nei quali si ambientano le loro storie. Come dicevamo poco fa, infatti, Sakura e Shaoran li troviamo in due storie diverse, così come altri personaggi, per esempio Tomoyo e Touya, rispettivamente la migliore amica e il fratello maggiore della protagonista in Card Captor Sakura. Addirittura, in Tsubasa RESERVoir CHRoNiCLES, Sakura e Shaoran, che viaggiano per vari mondi alla ricerca dei ricordi della ragazza, incontrano una versione di Tomoyo in ben due mondi, nei quali ha un ruolo diverso e, naturalmente, non conosce la Sakura “originale”.

I crossover tra dimensioni però non si limitano solo alla presenza di certi personaggi visti in precedenza in altre opere. Infatti, le CLAMP ne hanno creati alcuni che non hanno doppioni e dunque vivono fuori da ogni dimensione: Clow Reed è lo stregone che ha creato le carte che Sakura si trova a dover raccogliere ma ha anche avuto a che fare con la strega Yuko di xxxHolic, altro personaggio ricorrente e dai poteri capaci di piegare tempo e spazio al suo volere.

Quest’ultima è uno dei personaggi più riusciti della Ogawa, la quale ha conferito alla strega fascino e importanza dandole un ruolo centrale in due serie distinte, cosa che le permette di essere un anello di collegamento anche con altre come Tokyo Babylon o Magic Knight Rayearth. Persino nel suo negozio, che poi in realtà funge da “stazione di transito” tra i mondi, si trovano riferimenti ad altre serie CLAMP, come Chobits, Clover e Lawful Drugstore. Piccoli easter egg, forse, che in realtà non fanno che evidenziare come queste storie facciano tutte parte di un grande multiverso.

clamp

Mondi diversi, generi diversi

La moltiplicazione delle opere delle CLAMP, che ora vantano una trentina di pubblicazioni (esclusi volumi unici e doujinshi), ha fatto sì che venissero abbracciati più generi nella stessa storia. In questi frangenti, le CLAMP hanno dimostrato un’ecletticità fuori dal comune, riuscendo a coordinarsi in modo tale che disegni e trama si sposassero sempre in maniera equilibrata e naturale.

Card Captor Sakura ad esempio o Rayearth sono facilmente classificabili come majokko, poiché hanno per protagoniste ragazze che ricevono dei poteri da qualcosa non appartenente al loro mondo e con i quali combattono forze ostili. Entrambi i manga hanno il tratto caratteristico di Mokona, ricchissimo di particolari, fino e preciso, il quale è a corredo di un chara design fantasy misto a kawaii (particolarmente in Sakura, che offre naturalmente un range maggiore grazie agli abiti sempre diversi indossati dalla bambina). Il tutto dà come risultato racconti di magia e avventura ricolmi di eleganza e maestosità. Il bello è che, allo stesso tempo, proprio Rayearth segna anche l’ingresso delle autrici nel genere mecha, abbastanza inaspettato da un gruppo di mangaka donne che fino a quel momento si era concentrato prettamente sul sovrannaturale, debuttando con RG Veda e proseguendo poi con Tokyo Babylon e X.

Dopotutto le CLAMP fanno proprio questo: stupiscono il lettore proponendo storie sempre nuove, allargando potenzialmente all’infinito il loro già vastissimo universo di personaggi. Infatti, si sono cimentate ad esempio anche nel poliziesco con CLAMP Detective e con la fantascienza con titoli come Clover e Chobits, in cui abbiamo a che fare con l’intelligenza artificiale, elevando sempre di più il loro livello tecnico e grafico.

sakura

L’amore secondo le CLAMP

Rayearth, naturalmente, non è l’unico caso di contaminazione dei generi. Quelli più lampanti li possiamo rintracciare fin dal primo manga del gruppo, RG Veda, il quale già dal titolo rivela innanzitutto la propria ispirazione religiosa: il Rig Veda fa parte dei Veda, i testi sanscriti da cui si origina parte della vasta dottrina induista. Non è certo l’unico manga del gruppo a presentare testi sacri o apocrifi come ispirazione per le proprie storie: altro esempio è X, nel quale l’Apocalisse viene mescolato assieme ad elementi orientali come i draghi e occidentali come gli angeli. Il sovrannaturale si unisce al religioso, introducendo però anche elementi moderni.

In queste opere, così come in altre in cui appaiono personaggi simili, infatti, le CLAMP hanno instillato la loro visione su uno dei temi portanti e più ricorrenti di tutta la loro produzione, ovvero l’amore. Da un’intervista rilasciata dalla Ogawa, ci può risultare chiara la visione del gruppo per quanto riguarda i rapporti d’amore tra i loro personaggi, in questo caso con l’esempio di Sakura e Shaoran:

I am glad that the readers are happy that Sakura and Syaoran got together, but that anyone would think it’s because they make a normal couple… it’s a little disconcerting. Sakura didn’t chose Syaoran because he’s a boy close to her in age. If Syaoran had been a girl, if they had been far apart in age, as long as he was still Syaoran, I think Sakura would have fallen in love with him. It’d sadden me if you thought they’re a good couple because they’re normal.

In effetti, in Card Captor Sakura abbiamo ben due rappresentazioni di questo sentimento: l’amica di Sakura innamorata del professore (cosa che oggi farebbe rizzare i capelli se venisse pubblicata per la prima volta) e Sakura inizialmente innamorata di Yukito. La dichiarazione della Ogawa ci appare quindi coerente. Sakura era semplicemente innamorata della gentilezza di Yukito, che le voleva bene a prescindere dalla loro differenza di età.

Proprio con Yukito possiamo discutere anche delle rappresentazioni d’amore più ambigue che troviamo nelle opere delle CLAMP. Sempre in Card Captor Sakura, infatti, le parole della Ogawa sono confermate dal legame tra Yukito e Touya e tra Sakura e Tomoyo. I primi sono amici e compagni di classe ma hanno un rapporto molto stretto, a tratti davvero ambiguo, complici probabilmente anche l’aspetto androgino che assume Yukito quando diviene Yue e la magia che scorre in entrambi. Tra Sakura e Tomoyo invece è diverso. La cameraman delle prodezze di Sakura nutre un affetto che è facile percepire come superiore ad una semplice amicizia. Lo sguardo che Tomoyo riserva per Sakura è quello di chi ama una persona e sa di essere destinato a seguirla, qualunque cosa scelga di fare.

sakura

Card Captor Sakura: Clear Card Arc

Le nuove avventure di Sakura arrivano oggi, 15 maggio, in Italia. Così come ha dovuto fare con le carte di Clow, anche stavolta Sakura dovrà collezionare un nuovo mazzo di carte dalle caratteristiche peculiari ma apparentemente non troppo dissimili dalle precedenti. Man mano che riuscirà a raccoglierle tutte, Sakura acquisirà un potere maggiore, ancor più grande di quello che possedeva prima, tanto da attirare l’attenzione di un nuovo nemico che causerà non pochi problemi nella sua vita quotidiana.

L’anime del Clear Card Arc è già uscito in Italia grazie a Yamato Video, mentre il manga verrà pubblicato da Star Comics, la quale ha già curato la perfect edition della serie precedente, oltre ad altri titoli delle CLAMP quali Tsubasa RESERVoir CHRoNiCLES, Rayearth 1 e 2 e Chobits, mentre JPOP ha curato l’edizione più recente di X, con la speranza che un giorno veda la fine.

 

Alessia Trombini
Torinese, classe '94, vive dal 2014 a Treviso e si è laureata all'università Ca' Foscari di Venezia in lingua e cultura giapponese, con la fatica e il sudore degni di un samurai. Entra in Stay Nerd nel luglio 2018 e dal 2019 è anche host del podcast di Stay Nerd "Japan Wildlife". Spende e spande nella sua fumetteria di fiducia ed è appassionata di giochi da tavolo, tra i quali non manca di provare anche quelli a tema Giappone.