Su Netflix arriva Night Teeth, mediocre film di vampiri ambientato nella notte di Los Angeles

Poche battute iniziali ci danno il contesto narrativo del nuovo film di Netflix Night Teeth: da secoli vampiri e umani hanno messo da parte le loro faide e hanno istituito una tregua tra le parti. Sì, i vampiri esistono e vivono in segreto tra le strade di Los Angeles. Sono loro i veri padroni della città, assetati non solo di sangue ma anche di soldi. Ci sono solo poche ma chiare regole: non svelare agli umani la propria identità, nutrirsi solo di gente volontaria e, la più importante, non violare il territorio dei Boyle Heights, i cacciatori di vampiri più famigerati della storia.

È questo l’universo narrativo nel quale si muove Benny, giovane universitario di origine latina col sogno di fare il produttore musicale. Un giorno si ritrova a coprire il turno d’autista del fratello maggiore, e carica sulla propria macchina due affascinati e intriganti ragazze che lo incaricano di portarle in diverse misteriose tappe nella notte di Los Angeles. Ovviamente le due ragazze sono delle vampire, e le varie destinazioni altro non sono che dei bersagli per soddisfare la loro fame di potere.

Night Teeth ci presenta dunque un mondo “soft” fantasy in un contesto pop contemporaneo. Musica trap, luci al neon e vampiri secolari vestiti da adolescenti riempiono un quadro che minuto dopo minuto appare sempre più referenziale e privo di anima. A uno sguardo più superficiale, si potrebbe paragonare Night Teeth ad un’altra produzione Netflix, ovvero Bright di David Ayer. Entrambe le opere cercano infatti di instaurare un world building che possa portare a lungo termine ad altre produzione dello stesso universo narrativo. Impresa che stanno cercando di compiere diversi franchise del colosso dello streaming (vedasi anche il recente Army of the Dead che sta già per partorire un capitolo spin-off). L’ennesimo tentativo di creare un mondo condiviso dove posso convivere diversi prodotti seriali connessi tra loro.

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A uno sguardo più approfondito invece, ci si accorge che in realtà Night Teeth non ha nessuna voglia di costruire un bel niente. La storia dietro a questa bizzarra società dove nessuno si è mai accorto che i vampiri comandano Los Angeles è sciatta, banale e fin troppo privo di “mordente” per essere un film di succhiasangue. Il soggetto di per sé, se elaborato meglio, poteva essere anche apprezzabile: l’estetica e la premessa iniziale, di un autista che accompagna due vampire a varie fermate durante la notte, ricordano molto da vicino Collateral di Michael Mann, fantastico film che vedeva un tassista dare un passaggio a un pericoloso e carismatico sicario dal volto di Tom Cruise.

Ma non è ovviamente proprio il caso di paragonare Night Teeth all’opera di Michael Mann. Questo nuovo film Netflix è diretto da Adam Randall, e vede tra i vari interpreti principali dei volti abbastanza sconosciuti. Nel ruolo di una delle due vampire troviamo Debby Ryan, attrice e cantate uscita dal mondo delle serie televisive di Disney Channel. Da segnalare anche due camei, purtroppo abbastanza tristi, di Sydney Sweeney e Megan Fox.

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Il film diretto da Randall è come il cibo dei fast food: servito con rapidità, riempie lo stomaco e lascia insoddisfatti una volta lasciato il ristorante. Con Night Teeth Netflix ci dà in pasto un “fast movie”, da guardare per riempire gli occhi di immagini che verranno dimenticate pochi minuti dopo lo scorrere dei titoli di coda. Siamo davanti a un mero prodotto di consumo, che non vuole “dire nulla” e che effettivamente non racconta nulla.

Ed è un peccato vedere affrontato il tema del vampirismo in questo modo visto che neanche poco tempo fa, proprio da Netflix, è arrivata una serie, Midnight Mass, che ha trattato la tematica delle creature della notte in maniera originale e rivoluzionaria. Ma quello che Midnight Mass possiede, a differenza di Night Teeth, è un autore convinto di quello che fa: una figura assolutamente necessaria anche nel campo del cinema strettamente più popolare (vedasi il grande valore autoriale di un regista come Edgar Wright, per dirne uno, che tramite il pop ha firmato diverse pellicole di qualità eccelsa).

Ma alla fine della giornata è inutile accanirsi così tanto nei confronti di Night Teeth. Queste parole potrebbero andar bene anche per molti altri film che Netflix rilascia su base quotidiana. Ma d’altronde, se non fosse per questi “fast movie”, alla mediocrità, chi ci pensa?