5 grandi interpretazioni di Joaquin Phoenix prima di Joker

Tra i numerosi pregi della pellicola di Todd Phillips, registriamo il fatto che Joker abbia reso finalmente merito al nome di Joaquin Phoenix, senza dubbio tra i più grandi attori della sua generazione, ma certamente – fino a poco fa – meno apprezzato dal pubblico rispetto a molti suoi colleghi più avvezzi a film mainstream.
Ormai tutti sembrano amarlo alla follia, compresa l’Academy che gli ha riconosciuto la nomination agli Oscar (peraltro la quarta della sua carriera), con concrete possibilità di vittoria.

Ad ogni modo, su Joker e sull’Arthur Fleck di Joaquin Phoenix si è detto di tutto e di più, così abbiamo pensato di parlare un po’ delle migliori interpretazioni dell’attore prima dell’opera di Phillips.
Ne abbiamo scelte solo 5, eliminando di fatto dalla lista altre sue grandi performance, ma come ogni classifica, lo sappiamo bene, si dovrà sempre scontentare qualcuno.

joaquin phoniex joker

Il Gladiatore

Andiamo in ordine temporale. Una delle prime grandi interpretazioni di Joaquin Phoenix è senza dubbio quella ne Il Gladiatore di Ridley Scott (2000). L’attore aveva già sul CV una decina di film per il grande schermo, e si era messo in luce soprattutto in Da morire di Gus Van Saant, ma è il modo in cui ha magistralmente interpretato Commodo a portarlo alla ribalta e a far breccia nell’Academy, che quell’anno gli concesse la prima nomination agli Oscar come attore non protagonista.

Subdolo, spietato, cinico: un personaggio per cui non si può non provare amore e odio e al quale leghiamo alcune delle memorabili scene del cult di Ridley Scott, tra tutte il leggendario pollice verso.

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Walk The Line – Quando l’amore brucia l’anima

Passano cinque anni, ma guardando la filmografia di Joaquin Phoenix sembra un’eternità. Dal 2000 al 2005 l’attore mette in cantiere ben 7 film, conditi da altrettante prestazioni convincenti, eppure in questo periodo quella che non può passare sottotraccia è legata ad un ruolo importante, tanto per la caratura del personaggio, quanto per la passione con cui il regista James Mangold racconta la vita di un musicista che ama alla follia. Stiamo ovviamente parlando di Johnny Cash e della memorabile interpretazione di Phoenix in Walk the line (Quando l’amore brucia l’anima). Le contraddizioni, le espressioni e le particolarità caratteriali di Cash vengono messe in risalto in modo eccezionale dall’attore, che sembra vivere questo personaggio persino più degli altri in cui si è immedesimato nella sua carriera.

The Master

Se pensate che Arthur Fleck/Joker sia stato il primo personaggio con problemi psichici a cui si è approcciato Joaquin Phoenix in carriera, vi sbagliate di grosso. Possiamo trovare lievi similitudini infatti in un ruolo precedente dell’attore, ovvero Freddie Quell in The Master, peraltro un vero masterpiece affidato alla direzione di P. T. Anderson, in cui tra le altre cose primeggiano le sublimi performance dei due protagonisti, il già citato Phoenix e il compianto Philip Seymour Hoffman. Il particolare rapporto tra i due costituisce l’anima di questo potentissimo film.

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Her

Apparentemente, tra tutti quelli presenti nella nostra top 5, il personaggio di Joaquin Phoenix in Her può sembrare quello più “semplice” da interpretare, quantomeno – per certi versi – quello più lineare. Eppure mostrare sentimenti verso un bot non deve essere affatto facile, ed è proprio l’incredibile abilità dell’attore a far risultare tanto agevole un ruolo simile. Il film di Spike Jonze è stato apprezzatissimo da critica e pubblico, e parte del merito va senza alcun dubbio al suo protagonista che sa trasmettere tutte le sfumature dell’amore, di volta in volta, facendo finire in secondo piano la natura ibrida del rapporto.

Vizio di forma

Potremmo inserire molti altri ruoli con protagonista Phoenix, ma chiudiamo questa breve lista con un altro film di Paul Thomas Anderson: Vizio di forma, basato sull’ottimo romanzo di Thomas Pynchon. Come tutti i film del regista, sono la complessità e le mille sfaccettature che mette in mostra a rendere grande la sua opera, in questo caso peraltro attraverso un racconto più corale di quanto Anderson ci abbia nel tempo abituato, e nonostante ciò emerge con forza il personaggio di Larry Sportello interpretato magistralmente da Joaquin Phoenix. Guardando i suoi protagonisti sullo schermo, è piuttosto semplice intuire il perché Anderson cerchi di lavorare sempre con gli stessi attori.

 

Tiziano Costantini
Nato e cresciuto a Roma, sono il Vice Direttore di Stay Nerd, di cui faccio parte quasi dalla sua fondazione. Sono giornalista pubblicista dal 2009 e mi sono laureato in Lettere moderne nel 2011, resistendo alla tentazione di fare come Brad Pitt e abbandonare tutto a pochi esami dalla fine, per andare a fare l'uomo-sandwich a Los Angeles. È anche il motivo per cui non ho avuto la sua stessa carriera. Ho iniziato a fare della passione per la scrittura una professione già dai tempi dell'Università, passando da riviste online, a lavorare per redazioni ministeriali, fino a qui: Stay Nerd. Da poco tempo mi occupo anche della comunicazione di un Dipartimento ASL. Oltre al cinema e a Scarlett Johansson, amo il calcio, l'Inghilterra, la musica britpop, Christopher Nolan, la malinconia dei film coreani (ma pure la malinconia e basta), i Castelli Romani, Francesco Totti, la pizza e soprattutto la carbonara. I miei film preferiti sono: C'era una volta in America, La dolce vita, Inception, Dunkirk, The Prestige, Time di Kim Ki-Duk, Fight Club, Papillon (quello vero), Arancia Meccanica, Coffee and cigarettes, e adesso smetto sennò non mi fermo più. Nel tempo libero sono il sosia ufficiale di Ryan Gosling, grazie ad una somiglianza che continuano inspiegabilmente a vedere tutti tranne mia madre e le mie ex ragazze. Per fortuna mia moglie sì, ma credo soltanto perché voglia assecondare la mia pazzia.